Si avvicina il capodanno cinese e Xi Jinping e Li Keqiang, rispettivamente il prossimo presidente e il futuro primo ministro, si sono recati nelle aree più povere del paese. L’impegno quello di evidenziare la voglia della nuova leadership di combattere la povertà. È una tradizione del governo quella di visitare i poveri in occasione dell’approssimarsi elle feste nazionali, ma questa volta – assicura la stampa governativa – il significato è ancora più profondo: segnala l’attenzione inequivocabile che la nuova leadership ha intenzione di dedicare ai poveri e alle aree rurali.
Così Xi Jinping si è recato in Gansu e ha dispensato leccornie e cancelleria ai bambini del villaggio mentre Li Keqiang in Mongolia interna, visitava una baraccopoli con un solo cesso per oltre 900 persone. Ovviamente le loro immagini campeggiano sulle prime pagine di tutti i giornali cinesi.
La nuova leadership, infatti, è salita al potere con la promessa di tenere sotto controllo la corruzione e continua a mantenere questo impegno, almeno a parole. Un suo recente commento sugli avanzi di cibo ha attirato forse più commenti e prese di posizione degli scandali che si susseguono uno dietro l’altro nell’ultimo mese dei funzionari con doppio hukou (la residenza) e con diverse identità a nascondere proprietà e ricchezze personali.
Il 20 gennaio scorso su un articolo della Xinhua, era uscito l’invito agli internauti a “invitare i ristoranti a limitare i rifiuti”. Articolo seguito immediatamente da una circolare del Comitato centrale del Pcc che riportava il commento del futuro presidente: “è un’abitudine da abbandonare immediatamente!”.
Nemmeno dieci giorni dopo il commento di Xi è andato in onda sulla televisione di stato Cctv, nel notiziario della sera Xinwen lianbo. Il giorno seguente, il 30 gennaio, la bocca del Partito comunista cinese, il Quotidiano del Popolo, usciva con ben sei articoli che rispondevano alla chiamata di Xi contro gli sprechi di cibo.
A seguire tutti i media sono entrati nel dibattito. Il Global Times, spin off in lingua inglese del Quotidiano del popolo, ha commentato che “opporsi hai rifiuti è una riforma sociale profonda e di vasta portata” e ha ampliato il discorso. “Gli sprechi dei cinesi non sono solo quelli dei banchetti. La cultura dei rifiuti è esemplificata anche nel desiderio di grandi case e macchine potenti mutuato dagli americani”.
La campagna “pulite il vostro piatto” si è rapidamente diffusa su tutti i canali, Sina Weibo ha monitorato la viralità della campagna il 5 febbraio, contando oltre 550mila articoli sul tema. Lian Yue, un famoso blogger, commentando la grande quantità di notizie sugli sprechi di ogni genere che negli ultimi giorni ha invaso la rete e i giornali, ha provocatoriamente scritto dal suo account microblog che i cinesi dovrebbero imparare a farsi i fatti loro perché “già il monitoraggio sui fondi pubblici è stato utilizzato da alcuni per invadere la privacy”.
Il portale Tencent, che ha sottoscritto la campagna con entusiasmo (“Sprecare è una vergogna! Questo è uno dei pochi valori universali. Pulite il vostro piatto è l’occasione per perseguire un valore universale”), ha ritenuto invece che chiunque abbia il diritto di commentare perché “il giudizio morale non può essere considerato ingerenza”.
Anche il portale Sina si è lanciato nella campagna contro gli sprechi con un indole giustizialista. Secondo quanto denuncia nelle notizie ospitate dal suo portale, l’abuso di fondi pubblici è una delle cause principali degli sprechi. A ruota China Youth Daily e Beijing News hanno invitato i lettori a denunciare chi spreca. Solo Phoenix ha cercato di ampliare la riflessione: “Si pensa che prima non ci fossero sprechi, per esempio che all’epoca di Mao non si sprecasse nulla. Bisogna quindi tornare in dietro nel tempo?”.
Certamente no, conclude l’articolo in maniera sibillina: “solo quando il potere è ingabbiato, i nostri morsi possono assaporare i veri sapori”.
[Scritto per Lettera43, foto credits: scmp.com]