Nel 2021 l’industria del fitness in Cina ha raggiunto il valore di 7.5 miliardi e a oggi sono circa 435 milioni i cittadini che fanno almeno un’attività fisica in maniera costante. Dialoghi: Confucio e China Files” è una rubrica curata in collaborazione con l’Istituto Confucio di Milano.
Costretti a casa, ma mai fermi. La pandemia da Covid-19 ha limitato i movimenti di milioni di cittadini in tutto il mondo, stimolando di contro l’insorgere degli allenamenti online e del fitness da casa. E la Cina, sempre più abituata a popolare il mondo virtuale, ha colto il potenziale di questo settore e con i suoi Key Opinion Leaders (KOL) e influencers sta rivoluzionando il mondo del fitness coinvolgendo milioni di utenti.
Il settore fitness in Cina
Il settore sportivo nella Repubblica Popolare Cinese mostrava dati promettenti già in fase pre-pandemica. La Cina è il mercato del fitness più grande al mondo dal 2019, anno in cui si contavano quasi 50mila fitness club e circa 68 milioni di membri iscritti a palestre o applicazioni per l’attività motoria. Ma dal 2020 le iscrizioni in palestra sono in declino, complici le iscrizioni annuali inflessibili che hanno scoraggiato diversi clienti e il clima di continui lockdown improvvisi che ostacolano l’attività fisica continuativa. Uno scenario che ha portato alla diffusione del fenomeno dell’allenamento in casa, il cosiddetto home workout.
Nel 2021 l’industria del fitness in Cina ha raggiunto il valore di 7.5 miliardi e a oggi sono circa 435 milioni i cittadini che fanno almeno un’attività fisica in maniera costante. Inoltre, l’importanza di una buona alimentazione e di uno stile di vita attivo e sano è stata fortemente promossa dal governo cinese, che nel 14esimo piano quinquennale (2021-2025) ha indicato il settore dello sport tra le aree su cui investire nei prossimi anni. Un’attenzione che non riguarda solo lo svago da “balli da piazza” (guangchangwu, 广场舞), l’attività motoria post-cena preferita di moltissimi anziani cinesi, ma che si concentra su uno stile di vita sano, soprattutto per i giovani, che con un approccio olistico parta dall’esercizio quotidiano. E in questo senso il successo delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 ha fortemente aiutato a convincere anche i più pigri a dedicarsi a qualche sport. Secondo quanto riporta JingDaily, entro il 2035 quasi il 40% dei cittadini cinesi praticherà regolarmente attività fisica.
Fitness e lockdown: un’insolita accoppiata
Il mercato del fitness e dello sport in Cina si è dunque spostato online, complici un ambiente tecnologicamente avanzato e un’utenza abituata a vivere nella sfera digitale. Costretti a casa nei primi mesi della pandemia, gli utenti cinesi non hanno smesso di allenarsi e le app di fitness che offrivano corsi online hanno registrato picchi di iscrizioni. Anche con le successive riaperture, gli appassionati di sport hanno mostrato una preferenza per i workout online, al posto di palestre ritenute obsolete e troppo restrittive in termini di contratti.
Il workout online non solo piace, ma aiuta a mantenere i contatti in un momento in cui le limitazioni della strategia Zero Covid ostacolano qualsiasi forma di attività fisica. Lo sa bene Liu Genghong 刘耕宏, l’influencer taiwanese che insieme alla moglie ha tenuto (e continua a tenere) compagnia ai milioni di cittadini di Shanghai costretti a casa dalle stringenti misure di contenimento imposte alla città. A inizio aprile i video in livestreaming di Liu sono diventati virali, e a fine aprile l’hashtag #Perché Liu Genghong è Diventato Famoso Online (#为什么刘畊宏突然爆火#) è stato tra i più discussi di Weibo.
Famoso a Taiwan per la sua carriera da cantante e attore, Liu è diventato popolare nella Repubblica Popolare grazie alla sua partecipazione al programma Super Diet King della CCTV2. Alla soglia dei cinquant’anni, l’influencer mantiene un’impeccabile forma fisica e con il suo stile “energetico” ha spopolato nelle dirette social coinvolgendo migliaia di spettatori, i quali hanno accolto con piacere una leggera distrazione dal caos pandemico. Le sue sessioni di allenamento, riprese direttamente nel salotto del suo appartamento di Shanghai, hanno raggiunto picchi di 400 mila partecipanti simultanei.
Che cos’è KEEP, l’app di fitness più famosa in Cina
Molto più di una piattaforma di fitness. Si presenta così Keep, l’app creata dallo studente universitario Wang Ning e sviluppata dalla Beijing Calories Technology. Fondata nel 2015, Keep è oggi l’app di fitness più utilizzata nella Rpc e combina caratteristiche da piattaforma e-commerce e funzioni da social media simili a Instagram. È capace di tenere attivi – letteralmente – circa 13 milioni di utenti ogni mese. Tra i servizi offerti figurano corsi online, classi private con fitness coach e guide tutorial per gli utenti, oltre che consigli di nutrizione e di acquisto di articoli sportivi dedicati.
Una sottoscrizione in palestra senza l’ansia di dover presenziare per ogni allenamento, ma non solo. Coach di fama internazionale come l’influencer Pamela Reif hanno avviato collaborazioni con Keep per offrire i propri corsi ai consumatori cinesi, alimentando così ulteriormente il prestigio della piattaforma. Sbaragliando la concorrenza, Keep ha attirato anche l’attenzione di brand di lusso che vogliono proporre i loro prodotti nella sezione e-commerce dell’app ed è riuscita a creare una vera e propria community di seguaci: i cosiddetti “keepers” condividono con costanza gli obiettivi di fitness raggiunti e si scambiano consigli su attrezzatura sportiva e ricette salubri da accompagnare ai vari workout. Dal 2021, inoltre, la società ha consolidato l’utenza grazie ai fitness club Keepland, ritrovi fisici dove i followers possono tornare alle origini e allenarsi in presenza.
Giornalista praticante, laureata in Chinese Studies alla Leiden University. Scrive per il FattoQuotidiano.it, Fanpage e Il Manifesto. Si occupa di nazionalismo popolare e cyber governance si interessa anche di cinema e identità culturale. Nel 2017 è stata assistente alla ricerca per il progetto “Chinamen: un secolo di cinesi a Milano”. Dopo aver trascorso gli ultimi tre anni tra Repubblica Popolare Cinese e Paesi Bassi, ora scrive di Cina e cura per China Files la rubrica “Weibo Leaks: storie dal web cinese”.