I Residence A sono uno dei migliori gruppi emersi dall’underground pechinese. I loro dischi però non riescono a restituire l’energia dei live. Un loro singolo, però, potrebbe diventare l’inno della generazione degli anni ’90. Se solo in Cina esistessero trasmissioni dedicate alla musica indipendente.
I Residence A sono uno dei migliori gruppi emersi recentemente dall’underground pechinese: originali ma non sperimentali, giovani ma già solidi, e i loro live sono così esplosivi e coinvolgenti che difficilmente un disco può catturarne l’essenza e l’energia, ed è da qui che nasce un po’ di delusione per il loro ultimo lavoro.
L’album d’esordio (se si esclude l’omonimo ep demo) dei Residence A (A公馆 A Gongguan) ha avuto una lunga gestazione: registrato ormai quasi due anni fa dal produttore inglese, ma residente a Pechino, Martin Rawlins, sono poi circolate varie voci sul nome dell’etichetta che lo avrebbe pubblicato, poi alcuni problemi con la realizzazione della copertina, infine finalmente è uscito i primi di marzo.
Il cd è stato alla fine pubblicato dalla band stessa in modo indipendente (ma attraverso un editore ufficiale per ottenere il "codice isbn" che ne permette la commercializzazione).
L’uscita del disco è ora accompagnata da un tour imponente per numero di date, che in questi giorni sta passando praticamente per tutte le città cinesi di prima e seconda fascia.
Il brano era 送春 (songchun) in quest’ultimo Per favore usa il corpo che polverizza le passioni per fuggire via (traduzione più o meno libera del titolo del disco 请用身体砸碎欲望逃生) ha un incedere quasi epico con un ritornello semplice e un riff solare.
Potrebbe diventare un inno per i giovanissimi cinesi (90后) o una hit radiofonica, se in Cina esistessero trasmissioni dedicate alla musica indipendente, e se non fosse per la sua durata che supera i nove minuti, fatti di feedback, un profondo basso "post-punk" e una struttura aperta.
Ma è proprio questo che rende i Residence A interessanti, orecchiabili e cantabili ma con arrangiamenti mai banali, piuttosto sempre pronti a esplorare coscientemente i labili limiti (se esistono) che separano i generi musicali. Potrebbero sembrare una band di pop commerciale ma sono qualcosa di più, almeno per ora.
Chi ha già visto il gruppo in uno dei loro innumerevoli concerti ritroverà nel disco anche alcuni brani noti. Il disco infatti mette insieme canzoni recenti con alcuni "classici" già apparsi sul loro primo demo, come Odore (嗅 xiu), e il suo testo ripetuto all’infinito: "Questo è un mondo caotico, questa è una stagione miserabile, questa è una bella favola, questa è una notte magica", o il live rock anthem "Hello everybody are you ready?" di Il calore sta accanto a te (温暖在你身旁).
Ci sono poi ammiccamenti all’elettronica nell’apertura del disco o nel ritmo di una tastiera giocattolo di Disco. Per poi finire con Compagno/a alla luce del sole (阳光下的伙伴), quasi otto minuti di riff e cori pieni di vita che ci chiudono con i versi "Ancora un sogno a colori, ancora un vento multicolore, ancora una strada da percorrere, ancora una canzone da cantare".
Insomma, sebbene il palco sia la dimensione ideale della band e la registrazione non suoni come dovrebbe, Per favore usa il corpo che polverizza le passioni per fuggire via è un disco di rock potente, melodico, coinvolgente che fotografa un gruppo destinato a crescere ancora di più nel finalmente sempre più affollato mondo dello yaogun (rock) cinese.
Loro sono pronti a stupire, e anche a scioccare, a giudicare dal cuore vero in copertina e un coniglio scuoiato, fotografato a dimensioni reali al suo interno; i deboli di stomaco sono avvertiti.
* Edoardo Gagliardi ha appena concluso il dottorato di ricerca in cinema cinese contemporaneo presso la Facoltà di Studi Orientali dell’ Università di Roma, la Sapienza. Ha collaborato a riviste e siti internet come Rockerilla, Film, Caltanet e altri. Vive a Pechino dove collabora con The World of Chinese. Questo articolo è apparso sul suo blog Beijing Calling.