Il ventesimo congresso del Partito comunista cinese sancirà con ogni probabilità l’avvio del terzo mandato presidenziale di Xi Jinping. Il politburo dovrebbe essere sempre più a immagine e somiglianza del presidente, mentre la Cina accelera la sua transizione
Il numero tre è considerato fortunato in Cina. Al contrario del quattro. La pronuncia di sān ricorda quella di shēng, quella di sì ricorda invece quella di sǐ. Da una parte la vita, dall’altra la morte. Tre è anche il numero che sarà presto associato al mandato presidenziale di Xi Jinping, che al ventesimo congresso del Partito comunista cinese in programma nell’autunno del 2022 diventerà con ogni probabilità il leader cinese più longevo degli ultimi decenni. La domanda che si fanno tutti, in tempi di prosperità comune e doppia circolazione, è a che cosa darà vita il nuovo quinquennio di Xi. O se piuttosto segnerà la morte di frammenti della Cina che pensavamo di aver imparato a conoscere e che invece, ancora una volta, svela i suoi mutevoli e flessibili contorni con il passare del tempo. Perpetuamente inconoscibile e inafferrabile, come quel gomitolo di seta di cui parla Simone Pieranni nel suo libro “La Cina nuova”.
La marcia di avvicinamento al ventesimo congresso si fa sempre meno lunga e il passo di Xi è sempre più spedito. Quel timone che ha iniziato a toccare nel 2012 dopo essersi sbarazzato degli tutti coloro che cercavano come lui di avvicinarvisi, quel timone che ha manovrato con sempre più sicurezza dal diciannovesimo congresso che ha gli ha concesso la rimozione del vincolo dei due mandati e gli ha consegnato un politburo sempre più amico. Ecco, quel timone ormai Xi è pronto ad afferrarlo in maniera definitiva. PER CONTINUARE A LEGGERE OTTIENI IL MINI EBOOK IN CINA E ASIA 2022
Classe 1984, giornalista. Direttore editoriale di China Files, cura la produzione dei mini e-book mensili tematici e la rassegna periodica “Go East” sulle relazioni Italia-Cina-Asia orientale. Responsabile del coordinamento editoriale di Associazione Italia-ASEAN. Scrive di Cina e Asia per diverse testate, tra cui La Stampa, Il Manifesto, Affaritaliani, Eastwest. Collabora anche con ISPI. Cura la rassegna “Pillole asiatiche” sulla geopolitica asiatica.