intelligenza artificiale

Le declinazioni mediche dell’intelligenza artificiale

In Dialoghi: Confucio e China Files by Fabrizia Candido

Sono sempre di più i campi di ricerca medica in cui si ricorre all’intelligenza artificiale. Dall’oncologia al diabete, passando per il COVID-19, gli ospedali, le società farmaceutiche e gli istituti di ricerca di tutto il mondo stanno adottando strumenti all’avanguardia per far fronte alle sfide della medicina moderna. E la Cina non è da meno. “Dialoghi: Confucio e China Files” è una rubrica curata in collaborazione con l’Istituto Confucio di Milano

L’intelligenza artificiale (IA) è un punto caldo della ricerca medica moderna. I suoi impieghi includono varie aree, comprese le statistiche mediche, la diagnosi, il monitoraggio della terapia, la chirurgia robotica, l’imaging medico e gli studi di biologia umana.

Gli ospedali e gli istituti di ricerca di tutto il mondo sono impegnati nella corsa alle nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. La Cina, naturalmente, non è da meno. Al momento, infatti, il sistema sanitario cinese soffre di una grave carenza di risorse mediche; servizi sanitari di alta qualità sono disponibili solo nei grandi ospedali, a cui molti pazienti, soprattutto quelli residenti nelle aree rurali, hanno difficoltà ad accedere. Il supporto offerto dall’intelligenza artificiale potrebbe migliorare o persino sostituire il lavoro dei medici umani in determinate operazioni, compensando potenzialmente la mancanza di competenze e risorse all’interno degli ospedali locali.

Più specificamente, la società di ricerca sugli investimenti EqualOcean divide gli applicativi dell’IA in campo sanitario in Cina in dieci categorie, tra cui sviluppo di farmaci, ausiliari diagnostici, gestione ospedaliera e ricerca biotecnologica. Secondo la piattaforma MarketsandMarkets, entro il 2026 il valore generato da queste tecnologie ammonterà a 45,2 miliardi di dollari.

Di fatto, le multinazionali con un focus commerciale sull’assistenza sanitaria non risparmiano sforzi per penetrare il mercato sanitario cinese dell’IA. E lo fanno mirando a creare legami con partner locali che dispongono di dati abbondanti, risorse cliniche e abilità software.

In un’intervista rilasciata al China Daily, il presidente di Merck China Allan Gabor ha affermato che un aspetto emergente della ricerca sull’IA coinvolge la scoperta di nuovi farmaci: la vastità delle librerie utilizzate per lo screening di nuovi farmaci candidati rende praticamente impossibile per i singoli ricercatori rivedere tutto da soli - ed è qui che l’IA e l’apprendimento automatico possono aiutare. I progressi nell’intelligenza artificiale consentono di passare dallo screening di milioni di composti a quello di decine o centinaia di milioni, utilizzando l’apprendimento dell’IA per identificare modelli predittivi e classificare nuovi dati. L’IA, inoltre, può essere utilizzata per prevedere le proprietà di un potenziale composto, generare idee per composti completamente nuovi e ottimizzare attività ripetitive, risparmiando tempo, denaro ed energie.

Anche la diagnosi di COVID-19 rientra nei possibili applicativi. Nel 2020, decidendo di concentrarsi sull’imaging medico, un team di specialisti cinesi dell’Università di Poste e Telecomunicazioni di Pechino ha lavorato per due mesi allo sviluppo di un software di apprendimento automatico. Addestrando il software su oltre 145.000 immagini radiografiche del torace provenienti da sette ospedali, i ricercatori hanno sviluppato un algoritmo in grado di rilevare le malattie respiratorie, incluso il COVID-19, con una precisione superiore al 90%. Da allora il software è stato utilizzato per ridurre l’onere dei radiologi che lavorano in sei diversi ospedali. I dati e il codice del software sono stati depositati presso il China National Center for Bioinformation (CNCB), una piattaforma dati open source mirata ad assistere lo sforzo di ricerca globale sul COVID-19.

Lo stesso team è stato inoltre coinvolto nello sviluppo di una app per smartphone che medici e individui utilizzano per scattare foto dell’interno dell’occhio. Le immagini vengono trasmesse a una piattaforma di cloud computing, dove le reti neurali le esaminano alla ricerca di segni in grado di rivelare una malattia renale cronica o diabete di tipo 2.

Nello sviluppo dell’IA a declinazione medica in Cina un ruolo fondamentale è ricoperto – e lo sarà per molti anni – dal National Genomics Data Center (NGDC): istituito nel 2019, si tratta di un database di proprietà statale che archivia, gestisce e processa un enorme mole di dati genomici, che funge da versione cinese di database cdel GenBank statunitense e dell’European Nucleotide Archive.