La necessità di informazione, comunicazione e condivisione, personale e collettiva, è la spinta creativa. Questo è uno spazio dedicato a uno tra i personaggi più influenti dei nostri tempi: Ai Weiwei, l’uomo, l’artista, il dissidente. Perché la libertà è partecipazione. Ogni mercoledì, su China Files.
L’agonia è finita. La rete internet è ‘ripristinata’. I proprietari di casa non ti dicono più che ‘occorre aspettare qualche giorno perché è in corso una riunione molto importante’, indicando verso l’alto con il dito, per poter registrare la residenza alla polizia (che poi io, con quell’indicazione verso l’alto, ho pensato ci fosse la riunione di condominio al secondo piano, tanto era importante questo ‘incontro di persone’. Il nome, ovviamente, non si pronuncia).
Il 18 Congresso della Repubblica Popolare Cinese si è concluso. Ma arrivò per tutti, ah sì: proprio per tutti. Le misure di sicurezza sono vertiginosamente aumentate durante il periodo dello shibada e ciò che alcuni giorni prima dall’inizio sembrava essere ancora leggenda, si è scoperto essere pura verità. Le prove si hanno guardando questi due video pubblicati da Ai Weiwei sul proprio canale Youtube.
Durante i giorni del ‘Santo’ Congresso è stato infatti proibito aprire i finestrini sui taxi e sugli autobus, per prevenire il lancio di oggetti da parte dei passeggeri in prossimità di ‘piazza grande’. Cerchiamo di essere precisi. La regola vale per tutti i taxi e gli autobus della città di Pechino, ma non vi stupite se, e parlo per chi in quei giorni si trovava nella capitale cinese, non avete notato nessuna modifica su quelli che ogni giorno vi hanno accompagnato al lavoro. I provvedimenti sono infatti stati applicati soltanto sui mezzi che raggiungevano piazza Tiananmen.
Ma in ragionamento inversamente proporzionale: qualsiasi mezzo non si sia fosse adeguato agli ultimi dettami del governo non avrebbe potuto raggiungere la piazza. Come sono stati applicati praticamente questi provvedimenti? ‘Scocciando’ letteralmente le manopole dei finestrini o i pulsanti elettronici che servono per aprirli o fissando delle viti ai vetri, quest’ultimo applicato solamente sugli autobus, vittime però anche di una ‘scocciatura’.
Nel secondo video il tassista ci racconta quali siano le modifiche reali che ha dovuto apportare al proprio veicolo, spiegando anche che prima del Congresso, se qualcuno avesse sentito caldo, sarebbe stato ovviamente autorizzato ad aprire il finestrino, cosa che nei giorni passati non è risultata appunto possibile. Spiega anche che l’iniziativa non è stata presa di sua volontà ma che arriva direttamente dai piani alti, quindi non si può fare altrimenti. Chissà che questo autista, per parlare così a lungo, non sia ‘scocciato’ in ogni senso.
Eccoci alla spiegazione del titolo del primo video. Come sempre sarcastico e ironico al punto giusto. ‘How to scientifically remove a shiny screw with Chinese characteristics from a moving vehicle in eighteen turns’, ovvero letteralmente ‘come rimuovere scientificamente una splendente vite con caratteristiche cinesi in 18 movimenti’.
I riferimenti sono evidenti. ‘Scientificamente’: si riferisce al nuovo concetto di ‘sviluppo scientifico’, promosso dal presidente uscente Hu Jintao. ‘Brillante’ è il glorioso passato del Partito comunista cinese e le ‘caratteristiche cinesi’ derivano dal ‘socialismo con caratteristiche cinesi’,
celeberrimo epiteto con cui Deng Xiaoping per primo si riferì alle riforme economiche che vedevano la Cina privatizzare un’ingente parte delle industrie statali (celebri le sue parole: non importa se il gatto sia nero o bianco, purché acchiappi i topi). Visione ribadita in questo ultimo vertice e che continuerà ad accompagnare la Cina. ’18 volte’: esplicito riferimento al XVIII Congresso del Partito Comunista Cinese.
Quando si ha la fortuna di poter fruire di documentari, i commenti sono probabilmente sempre superflui. Guardare per credere allora: perché alcune volte, ahimé, la realtà supera la fantasia.
*Eleonora Brizi ha 27 anni e vive a Pechino. Ogni mattina apre la porta verde del n° 258 di Caochangdi, FAKE studio. Qui lavora per e con Ai Weiwei. Il suo blog è Dacci oggi il nostro Aiweiwei quotidiano.