Ogni anno il sito web cinese di architettura archcy.com stila una classifica dei dieci progetti architettonici più antiestetici e bizzarri del paese. Tra i premiati da utenti del web e giuria compaiono non di rado edifici che riproducono per intero oggetti e animali. La yanjing è una mini-rubrica di China Files, alla scoperta degli edifici che sono un pugno in un occhio.
La top ten annuale degli edifici brutti
Gli edifici brutti ci ricordano che la progettazione architettonica non è una mera questione stilistica, ma riguarda il futuro del settore edilizio cinese e il lavoro e la vita di ogni individuo. Lo si legge su Archcy.com (in cinese Changyan wang, 畅言网) sito web di architettura che dal 2010 stila ogni anno la Choulou jianzhu pingxuan, 丑陋建筑评选, una classifica dei dieci edifici più antiestetici e bizzarri del paese. Dopo la politica di riforma e apertura di Deng Xiaoping, hanno scritto gli organizzatori, il mercato edilizio è letteralmente esploso, generando una quantità enorme di edifici, spesso risultato della tendenza dei governi locali all’ostentazione e all’esibizionismo.
Lo scopo della competizione, tuttavia, non è tanto quello di criticare un architetto o un edificio in particolare, quanto “promuovere una cultura architettonica eccellente” e contrastare lo spreco di risorse sociali ed economiche. E pare che il loro intento sia stato ben accolto. Malgrado sul web cinese emergano con una certa frequenza polemiche sulla presenza di questo o quello edificio nella top10 di strutture che sono “un pugno in un occhio”, la yanjing辣眼睛, in particolare quando si tratta di progetti che svolgono una funzione celebrativa o che sono situati in metropoli di un certo riguardo, gli utenti hanno mostrato nel corso degli anni una consapevolezza sempre maggiore in fatto di scelte estetiche e sull’impiego delle risorse.
E sono proprio i netizen con le segnalazioni online a creare una prima raccolta di strutture architettoniche che poi passeranno al vaglio del voto online e della giuria di esperti. Mandando una mail, commentando nella apposita sezione del sito web o utilizzando WeChat, chiunque può candidare gli edifici che considera più ripugnanti e ridicoli. Una fase che nel 2021 ha avuto inizio ad aprile e che è stata seguita, a maggio da una prima selezione operata dai membri di Archcy.com sulla base di una serie di criteri e, subito dopo, dall’apertura delle votazioni online. Direttamente dalla homepage, gli utenti hanno potuto segnalare le proprie preferenze – fino a un numero di dieci al giorno – e continuare nel mentre a inoltrare le candidature. Le regole della competizione prevedono che le decisioni del pubblico pesino il 40% della votazione finale, e la percentuale restante sia determinata dalle decisioni della giuria, un panel di sette professionisti nell’ambito dell’architettura e dell’urbanistica, sempre diversi di anno in anno, che entrano in gioco nella terza e ultima fase – in genere attorno a dicembre.
Pur con piccole variazioni tempistiche, la competizione si svolge da dieci anni sempre secondo le medesime fasi, tranne che per quanto concerne la prima edizione del 2010: in quell’occasione gli organizzatori hanno viaggiato in lungo e in largo nel paese per raccogliere idee, visitare di persona strutture “problematiche” e partecipare in veste di esperti a seminari tematici a Pechino, Shanghai, Guangzhou, Tianjin e Xi’an, in occasione delle quali si è discusso dello stato dell’architettura in Cina e stabilito gli standard della competizione.
Edifici a forma di..
Scorrere tra le varie top10 significa imbattersi in fotografie di edifici che riproducono animali e oggetti legati alla cultura cinese. Per esempio, perché non costruire un edificio a forma di teiera per onorare il prezioso e aromatico tè verde? Se lo è chiesto, a quanto pare, chi ha deciso di costruirne una alta 75 metri a Zhuyi, nella provincia del Guizhou. Si tratta del Tea Culture Exhibition Hall, cha wenhua chenlie guan茶文化陈列馆, e si trova nella contea di Meitan, che è tra le aree che producono tè a uso interno e per l’esportazione maggiori del paese. L’edificio, completato nel 2006, si è aggiudicato quattro anni dopo il titolo di teiera più grande del mondo (tianxia diyi hu天下第一壶). Un traguardo importante, che ha permesso alla mega-teiera, malgrado i commenti sgradevoli apparsi in breve tempo sul web, di entrare di diritto tra i dieci luoghi simbolo della provincia e di guadagnarsi ben 4 A, su un massimo di 5, del sistema di valutazione delle attrazioni turistiche stabilito dal ministero cinese. Nel caso della “nostra” classifica, si è classifica nel 2011 al sesto posto.
Curiosità: qui trovate il sito del museo. E mentre girovagate sul web andatevi a cercare l’altra teiera sempre vanto del Guizhou. Si tratta di una fontana ed è priva, questa volta, di una tazzina di accompagnamento.
Il Guangzhou Circle, Guangzhou yuan dasha广州圆大厦, uno degli edifici simbolo della più grande città costiera del sud della Cina, ha occupato un posto in ben due classifiche: è finita in quarta posizione nella terza edizione, per poi aggiudicarsi la medaglia d’oro nel 2018, visto che all’epoca era ancora in fase di completamento. Si tratta, come si può ben vedere, di un’antica moneta cinese. Sorge sulle rive del Fiume delle Perle e ospita il quartier generale dello Hongda Xingye Group, un’impresa dell’industria chimica ed energetica cinese, e anche la sede del Guangdong Plastic Exchange (GDPE), la più grande borsa per le materie plastiche grezze al mondo.
L’edificio, che conta 33 piani e un’altezza complessiva di quasi 140 metri, è stato progettato da Joseph di Pasquale, architetto italiano che ha dichiarato di aver scelto un design che riflette la psicologia e la percezione orientale, ispirandosi al valore iconico dei dischi di giada e alla tradizione numerologica del feng shui. La struttura, infatti, chiama in causa direttamente i bi 璧, gli antichi manufatti di giada che venivano collocati sui corpi dei defunti di alto rango.
Curiosità: sì, anche questo è un edificio da record, quello a forma circolare più alto al mondo. Nel 2015 la CNN lo ha incluso nella lista dei dieci edifici più interessanti del globo, ma secondo gli utenti che lo hanno votato su Archcy.com avrebbe danneggiato irrimediabilmente l’immagine della città.
A differenza dell’altro, il nucleo centrale di quest’altra mega-moneta è coperto da vetri e non è vuoto. Salito sul podio della prima edizione, il Fangyuan Building, Fangyuan dasha 方圆大厦, si trova a Shenyang, capitale della provincia del Liaoning, ed è stato progettato niente poco di meno che da C.Y. Lee, l’architetto taiwanese che ha concepito il Taipei 101 simbolo della omonima città. L’edificio raggiunge i 100 metri di altezza e conta un totale di 24 piani, quasi tutti uffici. Ma sarebbe troppo riduttivo semplificarlo a questo, commenta un articolo del giugno scorso. L’edificio, tondo all’esterno e quadrato all’interno, “è un’allegoria dell’unione tra cielo e terra”, ed è stata l’unica opera locata in Asia a essere premiata alla Biennale di architettura di Venezia nel 2000, ricevendo il riconoscimento di “edificio più creativo e rivoluzionario del mondo”. Chi lo ha criticato, continua l’articolo, non sa di cosa parla e si limita alle fattezze esteriori. Di fatto, quelle di una enorme e pacchiana moneta alta cento metri.
Curosità: nel 2012 l’edificio è stato definito dalla CNN come uno dei più brutti al mondo, scalzato, tuttavia, dal Ryugyong Hotel a Pyongyang.
Ancora la top10 del 2010, ma si scende in sesta posizione. Eccola. Una grande e colorata bottiglia, che si erge a celebrare quello che si è guadagnato epiteti come “il baijiu per eccellenza”, o “il miracolo della distillazione”. Si tratta del Wuliangye五粮液, uno speciale baijiu prodotto con sorgo, riso, riso glutinoso, grano e mais, e l’edificio è il quartier generale dello Wuliangye Group, a Yibin, nel Sichuan. È alto 67 metri e ne ha 18 di diametro.
Curiosità: secondo quanto detto dai funzionari locali, ci sono voluti quasi vent’anni per costruirlo. Ma questo e altro per celebrare una città che, non a caso, è conosciuta come jiucheng 酒城, e dove i viali sono fiancheggiati da bottiglie di liquore.
68 metri di lunghezza, 46 di larghezza e 18 di altezza. Sono le dimensioni del Golden Turtle Pavilion, Jin’ao guan 金鳌馆, situato nello Hebei e guadagnatosi la quarta posizione della ottava edizione degli edifici brutti. Si trova in prossimità del Lago Baiyangdian e ha battuto il record in fatto di strutture architettoniche a forma di tartaruga – viene da chiedersi quante ce ne siano.
Curiosità: al suo interno c’è un museo, ma pare che i turisti siano attratti principalmente dalle fattezze esteriori. Un articolo commenta che la cosa più interessante di tutta la competizione di Archcy.com è che alcuni edifici hanno raggiunto una certa celebrità una volta finiti nella lista.
Per la serie “bello e inquietante” – o solo inquietante? – un edificio a forma di granchio peloso situato sulla riva orientale del Lago Yangcheng, poco lontano da Suzhou, nel Jiangsu. È arrivato solo nono nella top ten del 2018 ma ciò non ha impedito che venisse menzionato da numerosi media internazionali. Le autorità locali hanno pensato che fosse di buon gusto dedicare un intero palazzo alla prelibatezza del luogo, la specie di granchio anche detta “del guanto”, in cinese dazhaxie 大闸蟹. Secondo il direttore della società di costruzioni che ha preso in carico il progetto, la Baxieyuan Management Company, la struttura ha lo scopo di mostrare al mondo la storia del villaggio Bacheng, e presenta al suo interno negozi e attività di intrattenimento.
Curiosità: c’è bisogno di dire altro in merito? Basta godersi le foto. In compenso, ogni anno si catturano nel lago più di 2 mila tonnellate di granchi pelosi cinesi, venduti nell’official store a circa 250 yuan l’uno.
Marchigiana, si è laureata con lode a “l’Orientale” di Napoli con una tesi di storia contemporanea sul caso Jasic. Ha collaborato con Il Manifesto, Valigia Blu e altre testate occupandosi di gig economy, mobilitazione dal basso e attivismo politico. Per China Files cura la rubrica “Gig-ology”, che racconta della precarizzazione del lavoro nel contesto asiatico.