La verità – vi prego – sull’aria di Pechino

In by Simone

L’80 per cento dei cittadini cinesi è scontento della qualità dell’aria. Il sondaggio, pubblicato dal China Youth Daily e ripreso da Caijing, è nato dopo varie polemiche. Pesa soprattutto la non trasparenza sui dati. A Pechino è solo l’ambasciata statunitense a fornire giornalmente i report sull’aria.
Ancora una volta online, è scoppiata la polemica dell’aria inquinata in Cina. Dopo lo scandalo dei climatizzatori per i leader del Partito,  Immediata è arrivata la risposta del governo cinese: Pechino aprirà i propri dati al pubblico, ha scritto la Xinhua, per consentire ad ogni cittadino di farsi un’idea sullo stato dell’inquinamento.

In un sondaggio on line, il 72,7 per cento degli intervistati ha specificato che la qualità dell’aria nelle loro città è “cattiva”, e solo il 15,6% si sarebbe dichiarato soddisfatto. Il sondaggio è stato pubblicato dal China Youth Daily. Nelle ultime settimane lo smog ha costretto l’amministrazione della città di Pechino a chiudere autostrade e cancellare i voli. Molte delle persone intervistate hanno anche riportato disagi per condizioni di salute, dovute al forte inquinamento.

“La maggioranza schiacciante (85,3 per cento) – ha scritto Caijing – ha accusato le industrie per la cattiva qualità dell’aria”, riscontrando “la mania per il Pil” delle aziende che non avrebbero alcuna cura dei disagi ambientali derivanti dalle loro attività”.

“L’indagine ha anche mostrato che la maggior parte dei residenti si impegna a proteggersi dall’inquinamento: il 63,2% degli intervisti, ha proseguito Caijing, ha detto che ha ridotto le attività fuori casa e il 39% ha dichiarato di indossare maschere”.

Il dibattito sulla qualità dell’aria, ancora una volta, è stato alimentato su Internet dopo che alcuni utenti “vip” di Weibo, il Twitter cinese, hanno ritwittato i dati sull’aria comunicati dall‘ambasciata degli Stati Uniti: numeri che indicano allarmi e valutazioni molto negative sull’inquinamento della capitale.

Il 63,9% degli intervistati ha dichiarato di avere bisogno di altri dati per valutare adeguatamente l’impatto dell’inquinamento sulla propria vita.

Pechino ha risposto prontamente: come ha riportato l’agenzia ufficiale Xinhua, a seguito delle proteste e delle richieste, aprirà un centro di monitoraggio sull’aria della capitale che renderà pubblici i dati rilevati.

“La mossa, ha scritto Xinhua, è pensata per consentire ai cittadini comuni di imparare da soli come la qualità dell’aria di Pechino viene monitorata, ha detto Lei Hua, vice capo del centro di protezione ambientale del governo municipale.

“Con la loro crescente qualità della vita gli abitanti di Pechino – ha proseguito – sono sempre più preoccupati per l’ambiente”. La speranza è che la nuova decisione, possa dissipare i timori del pubblico”.

La qualità dell’aria di Pechino sembra essere peggiorata nel corso degli anni a causa del crescente intasamento di automobili che ammorbano quotidianamente il traffico della capitale.

“Di tanto in tanto, ha scritto Xinhua, il cielo è stato ricoperto da smog giallastro, ma le autorità hanno sempre considerato l’inquinamento atmosferico ad un livello considerato lieve o moderato.

La diffidenza del pubblico ha raggiunto il suo acme dopo che l’ambasciata americana a Pechino ha valutato la qualità dell’aria come “pericolosa”. Si tratta, ha concluso Xinhua, di  uno scenario che merita un’attenzione ufficiale”.

L’Environmental Protection Bureau di Pechino, però, ha voluto difendere la propria posizione, dicendo che la qualità dell’aria della capitale è “effettivamente migliorata dal 2008 come dimostrato dalle statistiche di monitoraggio: Pechino ha avuto 63 giorni di eccellente qualità dell’aria negli ultimi 10 mesi, 12 giorni in più rispetto allo stesso periodo del 2008, ha detto un portavoce, aggiungendo che l’indice di inquinanti atmosferici, un indicatore della qualità dell’aria, suggerisce che la qualità dell’aria di 239 giorni fino ad oggi era stata buona”.