La svolta “verde” di Pechino

In by Simone

Dopo le accuse di «sottovalutazione» dell’inquinamento, le autorità cinesi spingono sull’acceleratore delle riforme verdi: Hu Jintao, il presidente cinese, nonché segretario del Partito comunista, ha lanciato il programma di una Cina sostenibile, cui ha fatto eco l’annuncio del prossimo piano quinquennale focalizzato sull’ambiente. Il 12esimo piano quinquennale della Cina avrà un focus sul settore della tutela ambientale. Sarà rilasciato a metà dicembre e «conterrà una serie di politiche di cui beneficeranno le imprese coinvolte nella riduzione delle emissioni».

Le parole sono quelle di un insider all’interno del ministero della Protezione Ambientale (Mep) raccolte il 15 novembre dal quotidiano cinese Global Times. Secondo questa fonte «le centrali termoelettriche a carbone che utilizzano apparecchiature per la riduzione delle emissioni di nitrato potranno beneficiare di politiche preferenziali nell’ambito del piano, tra cui un più alto tasso di retribuzione dalla rete nazionale per l’elettricità».

«Questo piano», ha scritto il Global Times, «sarà per lo più a beneficio dei produttori di tali dispositivi tra cui la Fujian Longking Co e la Chongqing Jiulong Electric Power Co, quotate a Shanghai e la Yantai Longyuan Power Technology Co, quotata a Shenzhen». Yuqin Cui, un analista di settore della protezione ambientale di Everbright Securities, ha aggiunto che una politica simile era stata introdotta alla fine del 2010 per quanto riguarda la tecnologia di riduzione delle emissioni di zolfo. Attualmente, le centrali a carbone che utilizzano la tecnologia di riduzione dello zolfo verranno pagati di un ulteriore 0,015 yuan ($ 0.002) per ogni chilowattora prodotto.

«I cinque maggiori impianti delle aziende di Stato, fornendo più della metà della nazione, attualmente percepiranno 0,38 yuan per unità». Obiettivo: raggiungere in 4 annni 4,5 milioni di milardi di yuan Il nuovo 12esimo piano quinquennale si propone per la produzione totale del settore domestico nell’ambito della protezione del risparmio energetico e ambientale di raggiungere i 4, 5 milioni di miliardi di yuan (oltre 500 miliardi di euro) dal 2011 al 2015. Alcuni funzionari hanno detto che gli investimenti di tutela ambientale in Cina saranno di 3 trilioni di yuan tra il 2011 e il 2015, e la crescita del settore sarà tra il 15 e il 20%.

Il funzionario del ministero ha annunciato inoltre che la Cina si prefigge di affrontare l’inquinamento delle fonti idriche sotterranee, attraverso una tassa riscossa sui beni prodotti da imprese con emissioni chimiche eccessive. Sul tema ambientale era intervenuto il 14 novembre anche Hu Jintao, presidente del paese: «La Cina», ha dichiarato agli amministratori delegati presenti al summit per la cooperazione economica tra Asia e Pacifico (Apec) svoltasi ad Honolulu, «darà priorità assoluta al settore verde per attirare investimenti stranieri».

Hu – come ha riportato il China Daily – ha sostenuto che lo sviluppo verde deve essere promosso con impegno, sottolineando che le scelte che i membri dell’Apec faranno al riguardo, dovranno essere rispettate. Hu ha infine aggiunto che la tecnologia ambientale deve essere promossa per costruire «industrie ambientali», evitando «di porre nuove barriere al commercio verde».

[Scritto per Lettera43]