Appartenenza, quella al gruppo etnico turcofono di origina islamica, che nella Cina di oggi si fa sempre più complicata, e che basta a complicare la carriera calcistica della giovane promessa più di quella di tanti suoi connazionali di origine Han.
Mirahmetjan Muzepper detto anche Maitijiang (买提江), traslitterazione del nome uyghur affibiatogli dai media cinesi, nasce a Kashgar, un’oasi nel situata nel deserto del Taklaman, tradizionalmente luogo d’incontro delle carovane mercantili in transito lungo la via della seta. La sua è una famiglia di calciatori, niente di strano perché il calcio è molto ben radicato nella cultura popolare. Il ragazzo dà i primi calci ad un pallone, grazie alla Wuxiao (Urumqi’s No.5 Primary School) non soltanto la scuola giovanile migliore di tutta la Cina, ma anche probabilmente dell’Asia intera.
Nel 2004 viene acquistato dal prestigioso Shandong Luneng, una delle società calcistiche più celebri nella Terra di Mezzo, sebbene l’ultimo titolo di Chinese Super League vinto dal club risalga al lontano 2010. Lo Shandong Luneng annovera, nella composizione della sua tifoseria, il gruppo AUD: Aquila Ultras Destra, movimento chiaramente influenzato dalla cultura calcistica di certe frange della tifoseria italiana, il cui obiettivo principale è quello di ergersi a difensore della millenaria cultura cinese dall’invasione di etnie minoritarie. La fondazione del movimento risale al 2013: anno del definitivo addio di Mirahmetjan allo Shandong Luneng, una semplice casualità o le pressioni della tifoseria diventarono insostenibili?
Muzepper debutta nella massima serie cinese con la maglia dell’Henan Jianye, in prestito proprio dalla squadra con sede a Jinan, in occasione della sfida contro il Jiangsu Suning (all’epoca Jiangsu Sainty Football Club ) il 18 aprile del 2010, diventando così anche il primo uiguro di sempre ad aver calcato i campi di Chinese Super League. Le prime polemiche, relative non tanto alle sue prestazioni quanto alle sue origini, arrivano in occasione delle qualificazioni per il Mondiale U-19 : quando, dopo un ottimo campionato concluso con un più che dignitoso ottavo posto, ma soprattutto con 15 presenze e 870′ minuti giocati a soli 19 anni, viene proposto come Capitano della nazionale giovanile. Le critiche nascevano dal fatto che un ragazzo uiguro non potesse rappresentare al meglio la nazionale della Repubblica Popolare Cinese: le frange più estremiste delle tifoserie della Chinese Super League protestarono fortemente contro tale decisione.
Le pesanti reazioni, interne e non, però non distraggono né lui, né i compagni di selezione: con la Cina che riesce a concludere il proprio girone di qualificazione da imbattuta, totalizzando 5 vittorie su 5 partite con uno spaventoso score di 29 gol fatti e solo uno subito. Muzepper viene convocato anche con la selezione Under 23 in occasione degli Asian Games del 2010, percorso deludente questa volta con la selezione allenata, all’epoca, dal bosniaco Miroslav Blažević eliminata agli ottavi di finale.
Il giovane giocatore è comunque, pronto per il grande salto: l’Ajax mette sul tavolo una ricca offerta per garantirsi le prestazioni del classe ’91, ma lo Shandong Luneng impedisce qualsiasi trasferimento ed il rientro a Jinan si complica ancor prima di realizzarsi. Muzepper colleziona 21 presenze in 3 anni ed è costretto a trasferirsi, questa volta a titolo definitivo all’Henan Jianye, a costo zero, riuscendo però a ricostruirsi, grazie alla fiducia incondizionata di un ambiente a lui ancora fortemente affezionato, una carriera che sembrava potersi dissolvere in poco tempo.
Complici gli infortuni e la concorrenza spietata nel suo ruolo, Muzepper decide nel gennaio 2017 di trasferirsi al Tianjin Teda, firmando un ricco contratto biennale che lo legherà alla squadra allenata dal tedesco Uli Stielike fino al dicembre del 2019. L’obiettivo è quello di ripercorrere in parte le impronte di altri grandissimi centrocampisti che hanno vestito la gloriosa divisa della prima squadra di Tianjin (il veronese Damiano Tommasi su tutti). I “cugini ricchi” del Tianjin Quanjian, infatti, sono ancora considerati ospiti nella quarta municipalità della Cina per popolazione (dietro solamente Shanghai, Pechino e Chongqing). La convocazione con la Nazionale maggiore appena arrivata è ovviamente l’ennesimo coronamento di una carriera già ricca di soddisfazioni, seppur poverissima di trofei. Pregio fondamentale riconosciuto al giocatore è la sua duttilità che gli consente di giocare indifferentemente come terzino sinistro, centrale di centrocampo o addirittura trequartista tanto da renderlo indispensabile per Uli Stielike e soprattutto in grado di dare un apporto importante anche alla rosa dei 24 guidata da Marcello Lippi.
di Calcio8Cina
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