Irom Sharmila, in sciopero della fame e della sete da 16 anni, martedì 26 luglio ha annunciato a sorpresa di avere intenzione di interrompere la protesta, portando il dissenso – spera – direttamente in parlamento, candidandosi alle prossime elezioni locali del 2017. Una scelta che ha colto impreparati sia la famiglia di Sharmila sia i media nazionali indiani.La storia di Irom Sharmila, 44 anni, è tra le più tragiche e determinate del passato recente indiano. L’avevamo raccontata qui, qualche mese fa, in concomitanza del suo 44esimo compleanno, tratteggiando i dettagli di una lotta non violenta che la vede impegnata da 16 anni contro lo strapotere e l’impunità delle forze speciali indiane di stanza in Manipur, responsabili di violenze contro la popolazione locale ma schermati dalla controversa legge speciale (Afspa) che dà poteri extracostituzionali ai reggimenti spediti da New Delhi nelle zone più «calde» della Repubblica indiana.
Il modus operandi di Sharmila, complice una legislazione che in India criminalizza il tentato suicidio, negli anni si è rivelato molto efficace nel fare eco internazionale sulla situazione della popolazione locale del Manipur, ma meno per raggiungere l’obiettivo di far ritirare a New Delhi l’Afspa e ricondurre l’esercito indiano a pratiche in linea con la Costituzione.
Martedì 25 luglio, a sorpresa, ai giornalisti che la aspettavano fuori dal tribunale di Imphal (capitale del Manipur) dove si trovava per fronteggiare l’ennesima accusa di «tentato suicidio», Sharmila ha annunciato di voler interrompere definitivamente – e per la prima volta negli ultimi 16 anni – lo sciopero della fame e della sete iniziato nel 2000. Lo farà il prossimo 9 agosto.
Sharmila ha motivato la scelta constatando che «il governo non ha ascoltato le nostre voci [al plurale, intendendo il movimento che si è stretto attorno a lei, di cui parleremo più avanti, ndr] e ha soppresso il nostro movimento». L’intenzione è presentarsi alle prossime elezioni locali del 2017 per «portare la nostra voce al Centro [ovvero, al parlamento federale di New Delhi, ndr]».
Nonostante da anni Sharmila sia stata politicamente «corteggiata» da diverse formazioni politiche – in particolare partiti di sinistra uniti nel Left Front e, più recentemente, l’Aam Aadmi Party di Arvind Kejriwal – le prime indiscrezioni indicano che la Iron Lady del Manipur si potrebbe candidare come indipendente.
Il cambio di strategia sembra aver indispettito i familiari di Sharmila e le compagne del movimento Meira Paibis («l’organizzaizone delle madri»), che la accusano di averle abbandonate per seguire un uomo.
La stessa Sharmila aveva dichiarato alla Corte di Imphal di «aver intenzione di sposarsi» riferendosi a un «uomo che amo» che la sta «aspettando con impazienza». Si tratta di Desmond Coutinho, cittadino britannico ma famiglia di Goa, attivista per i diritti umani con cui Sharmila negli ultimi anni intrattiene una relazione sentimentale – si parla di «lettere e regalini» – già apertamente osteggiata dalla famiglia (poiché non manipuri, par di capire) e dal movimento Meira Paibis, che considera l’influenza di Coutinho nelle decisioni di Sharmila come una minaccia alla solidità della lotta condotta negli ultimi 16 anni, come una «distrazione».
[Scritto per Eastonline]