Il governatore Wang Yang ha dichiarato che le elezioni di Wukan non hanno nulla di speciale e che sono solo il frutto della legislazione esistente. Una mossa politica che dimostra prudenza e calcolo in attesa del Congresso del prossimo autunno.
Ieri il funzionario simbolo della corrente liberale del partito ha di nuovo parlato. Il South China Morning Post riporta che nel suo discorso ha sottolineato che le elezioni avvenute a Wukan non sono una novità politica di rilievo e che non hanno fatto altro che svolgersi secondo l’attuale legislazione.
Infatti, mentre Wen Jiabao apriva l’Assemblea nazionale del popolo, gli abitanti di Wukan eleggevano i nuovi esponenti della giunta locale. Lin Zuluan – anziano del villaggio e leader delle proteste che hanno fatto di Wukan la città simbolo della democrazia dal basso in Cina – è ufficialmente il capo del Comitato.
Sarà aiutato da altri sei membri che si occuperanno delle finanze del villaggio e della vendita della terre collettive. Uno dei compiti principali della nuova giunta, infatti, consiste nella restituzione delle terre che avevano dato inizio alle proteste.
“Svolgerò il mio dovere seguendo la legge e la volontà dei miei compagni di villaggio, – ha dichiarato Lin all’agenzia di stampa di Stato Xinhua – faremo di tutto per riavere indietro le terre vendute illegalmente”.
Le proteste di Wukan infatti erano cominciate a settembre di quest’anno, quando i contadini avevano manifestato di fronte gli uffici della sezione del Partito comunista per protestare contro la vendita delle terre alle aziende private.
La protesta era nata dal sospetto che alcuni quadri di partito, tra cui il segretario Xue Chang, avessero venduto alcuni ettari di terra a una società di costruzioni, la Country Garden, per il valore di più di un miliardo di yuan.
Dopo oltre tre mesi di scontri, la fuga dei funzionari di Partito locali, assemblee e un modello di discussione cittadina che aveva fatto parlare di Wukan come della Comune di Parigi, proprio Wang Yang, lo stesso capo del Partito della regione del Guangdong e politico importante della corrente liberale del Partito a livello nazionale, aveva ammesso che gli abitanti del villaggio avevano avuto motivo di lamentarsi.
“Praticamente le elezioni di Wukan sono state organizzate secondo la legge [nazionale] che definisce la costituzione dei comitati di villaggio e le leggi elettorali del Guangdong” ha detto ieri dopo la discussione con I delegati del Guangdong all’Anp.
“Non c’è niente di nuovo e noi abbiamo semplimcemente implementato quello che è scritto nei libri. Questo ha permesso a Wukan di correggere gli errorri fatti nelle passate elezioni. Questo è quanto!”
Anche se Wukan è stato considerato dai media stranieri e dagli utenti internet un primo modello di democrazia dal basso, secondo quanto dichiarato da Wang questo non ha niente a che fare con le riforme politiche.
Il funzionario simbolo delle correnti liberali all’interno del Partito, specie dopo il suo recente scontro dietro le quinte con Bo Xilai nell’affare Wang Lijun, ha anche difeso la sua decisione di mandare una task force nel villaggio, con la scusa di monitorare le tensioni tra I cittadini e le autorità locali sulle dispute per la terra.
Allo stesso tempo ha dichiarato di aver mandato a Wukan un suo delegato, Zhu Mingguo, per ricavare della esperienza di Wukan un modello per promuovere le elezioni dal basso.
Johnny Lau Yui-siu, notista politico di Hong Kong, ha detto al South China Morning Post che questo dimostra solo la prudenza con cui Wang si mostra all’attuale leadership in attesa del Congresso del prossimo autunno.
“Se avesse detto che le elezioni di Wukan erano un modello innovativo avrebbe fatto uno dei peggiori errori politici, come Bo Xilai, che, nell’enfatizzare il governo locale, è stato considerato colpevole di aver spezzato la morale politica cinese” ha detto Lau.
Secondo diversi osservatori, Wang, che è visto come una “stella” politica destinata a ricevere una generosa promozione a membro del Comitato Permanente del Politburo quest’autunno, ha trasformato la crisi di Wukan in una vittoria politica tramite l’adozione di un approccio liberale per sdrammatizzare le tensioni nel villaggio.
Guo Weiqing, professore alla scuola di governo dell’università Sun Yat-sen ha confermato al SCMP che Wang ha ragione nel dire che “non c’è niente di innovativo da un punto di vista legale nelle elezioni di Wukan”, ma ha tenuto a stressare che “Wukan deve essere riconosciuto per i suoi sforzi nel mettere in pratica i requisiti legali necessari alle elezioni di villaggio attraverso la selezione imparziale di un comitato elettorale e di un comitato di rappresentanti.”
Wukan ha tenuto le elezioni per i sette membri previsti nel Comitato di villaggio durante lo scorso fine settimana. Per i residenti del villaggio si apre ora la possibilità di riavere indietro le terre a loro espropriate. Ai residenti era stato consentito di organizzare le elezioni dopo la caduta del precedente corpo governativo locale.
[Scritto per Lettera 43. Foto credits: ca.news.yahoo.com]