La corruzione, lo smog e Tocqueville

In by Gabriele Battaglia

Negli ultimi giorni, il filosofo Alexis de Tocqueville è tornato di moda in Cina. Forse può dare qualche consiglio per abbattere l’inquinamento? No. Ma dal suo L’Ancien régime et la révolution, può uscire qualche consiglio utile su come mantenere la stabilità. Ed evitare una rivolta contro il governo del Pcc. Tocqueville ha per caso detto qualcosa sull’ inquinamento? È un altro dei problemi che assillano i principini e, considerati i tabù sul tasso di crescita dell’ economia e il feticismo che c’è ora per le automobili in Cina, è irrisolvibile. Del resto, se il 70 per cento dell’ energia consumata viene dal carbone, di cosa stiamo parlando? Di targhe alterne?

A parte questo su Wang Qishan possiamo dire che gode di una grande stima sicuramente nel Partito e in parte anche fuori. Non so dire se sia meritata o no, meglio aspettare che parlino i fatti. Però, siccome sono un maligno, mi viene il sospetto che ci sia un problema: non è che Wang stia per caso facendo troppa ombra al Numero Due Designato, Li Keqiang? Da qualche parte ho che anche Li e’ un ammiratore di Tocqueville…abbastanza da far sorgere un sospettino, no?

Qui sotto, il pezzo che ho scritto per l’ ANSA:

ANSA/ CINA: LO ‘ZAR’ ANTICORRUZIONE CHIEDE AIUTO A TOCQUEVILLE – GRUPPO DIRIGENTE PREOCCUPATO PER CRESCENTI DIFFERENZE SOCIALI

Il Partito Comunista Cinese ha scoperto Alexis de Tocqueviile. Preoccupato per le crescenti disparità e l’esasperazione della popolazione verso i funzionari che si arricchiscono illegalmente, Wang Qishan, il nuovo "zar" della lotta alla corruzione, ha di fatto imposto a tutti i dirigenti di medio livello del partito di studiare una delle opere del grande pensatore dell’Ottocento francese, L’ancien régime et la révolution (Il vecchio regime e la rivoluzione).

Il libro, secondo una commessa della libreria Wangfujing di Pechino, intervistata dal South China Morning Post, "è insolitamente popolare" nelle ultime settimane. Wang, 65 anni, dallo scorso novembre membro del massimo organismo dirigente del Partito, il Comitato Permanente dell’Ufficio Politico (Cpup) aveva già in passato segnalato il libro, giudicandolo importante per la fase che sta attualmente attraversando la Cina, dove alla crescita del benessere si accompagna un forte approfondimento delle differenze sociali.

La lettura del testo è stata resa di fatto obbligatoria per i "quadri" del Pcc, da quando Wang ha assunto la carica di capo della Commissione centrale per la disciplina, alla quale è affidato il compito di smascherare i corrotti. Una "missione impossibile", secondo alcuni cittadini, che hanno espresso attraverso i loro blog un forte scetticismo sulla possibilità di bloccare la corruzione senza una magistratura e una stampa indipendenti. "Fateci votare, così tutti noi vi controlleremo", ha scritto uno di loro.

Nel suo libro, Tocqueville afferma tra l’altro che l rivoluzioni scoppiano non nei periodi di grande povertà, ma quando le differenze sociali sono troppo acute. Secondo il pensatore francese, questo è quello che accade in Francia nel 1789, dove l’"ancien regime" aveva accentrato i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario – proprio come il Pcc.

Sembra che Wang Qishan – uno dei pochi dirigenti cinesi ad avere una fama di incorruttibile – sia convinto che oggi questo sia il principale problema per la "stabilità", cioè per la permanenza al potere del Pcc. Secondo recenti valutazioni il cosiddetto"coefficiente di Gini", che misura le differenze di reddito, in Cina à oggi dello 0,61, ben aldilà della "soglia di pericolo",dello 0,4%.

Parlando davanti al Comitato centrale del partito – ha scritto oggi Nuova Cina – il neosegretario, Xi Jinping, ha battuto con forza sul tasto della lotta alla corruzione "a tutti i livelli", da quello del piccolo funzionario che si comporta in maniera arrogante con i cittadini, all’alto dirigente, che spesso ostenta la sua illecita ricchezza in modo plateale volgare. Non per niente tra i primi risultati della campagna lanciata dalla coppia Xi-Wang ci sono – secondo articoli apparsi nei giorni scorsi sulla stampa di Hong Kong – un aumento delle vendite di appartamenti a Shanghai e a Pechino e un calo nei consumi dei beni di lusso, fenomeni che sarebbero dovuti al panico che si è impadronito dei dirigenti corrotti che ora temono di essere scoperti. (ANSA).

[foto credits: stasia.com; articolo originale pubblicato su Il Fuorilegge della Palude]

* Beniamino Natale frequenta l’ Asia dal 1978, quando fece il primo viaggio in India e decise di passarci parte della propria vita. Il suo primo viaggio in Cina risale al 1985 e fu un secondo colpo di fulmine…Dal 1992 al 2002 è stato corrispondente dell’ Ansa da New Delhi, coprendo tutto il subcontinente e nel 2003 si è trasferito a Pechino, dove vive tuttora. Da China Files è considerato una guida imprescindibile per chi lavora nel giornalismo in Asia.