La Cina osserva con curiosità la campagna elettorale americana. Mentre i due candidati presidenziali sfruttano questi giorni per prepararsi al terzo e ultimo dibattito prima del voto. L’ultimo confronto televisivo sarà sulla politica estera. E già si fanno previsioni sulla futura strategia Usa nei confronti della Cina. Il "China-bashing" (letteralmente "colpire la Cina") è diventato uno dei temi più caldi del dibattito del 16 ottobre scorso che ha visto il presidente Usa in carica Barack Obama, opposto all’ex governatore del Massachussets, Mitt Romney.
Il China Daily sottolinea come i due candidati abbiano "fatto a gara a far vedere chi è il miglior ‘picchiatore’ della Cina". Facendo questo gioco però, sottolinea il quotidiano di Pechino in lingua inglese, il rischio è che "i legami bilaterali Cina-Usa vengano messi a rischio." Obama, soprattutto, sostiene il China Daily, ha "mostrato trucchi di magia degni dell’illusionista David Blaine, "portando avanti in tempi recenti "una serie di misure protezioniste contro prodotti e investimenti cinesi."
Il China Daily riporta il caso dell’opposizione dell’amministrazione democratica all’ acquisto di quattro centrali eoliche in Oregon da parte di Sany Group, uno dei principali produttori di macchinari cinesi, e le accuse di spionaggio industriale e di "mettere a rischio la sicurezza nazionale Usa" ai colossi cinesi della telefonia, Huawei e ZTE.
"I due candidati dovrebbero presentare agli Americani un ritratto veritiero della Cina", conclude il quotidiano cinese. "E questo dovrebbe mostrare che gli interessi economici delle prime due economie mondiali sono talmente intrecciate che solo stando con la Cina si vince". Insomma, i due candidati alla presidenza Usa starebbero mentendo ai loro potenziali elettori.
Ed è un editoriale apparso ancora sul China Daily, infatti, a sottolineare il concetto. "I candidati non possono essere onesti perché la gran parte degli americani, e di fatto delle persone in qualsiasi parte del mondo, non capisce non capiscono l’economia così bene". "Per i politici Usa," quindi, "fare leva su questo genere di ignoranza fa guadagnare voti". In ogni caso, "l’onestà dovrebbe essere il biglietto per la Casa bianca," titola l’editoriale. "Gli americani prendono molto sul serio l’onestà dei loro presidenti".
Una visione che anche Evan Osnos, corrispondente da Pechino del New Yorker, fa sua, soprattutto in se si pensa a chi è lo sfidante di Obama. "La sorpresa più grande per la Cina è stata che la sua lunga storia d’amore con Mitt Romney si è dissolta. Ora l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua sembra divertirsi a chiamarlo ‘un veterano degli investimenti che soleva trarre profitti dal fare affari in Cina’, che ora ha rivoluzionato la propria immagine diventando il più violento candidato anti-cinese alla presidenza Usa a memoria d’uomo".
Pare tuttavia che oggi nessuno dei due candidati alla presidenza Usa sia particolarmente amato oltre la Muraglia. Se Romney è ormai inviso ai più per i suoi continui – ma infondati, come rivendica la stampa cinese – attacchi alla Cina "manipolatrice di valuta", Obama, almeno nei primi anni della sua presidenza, invece, era molto popolare, ricorda Osnos, soprattutto tra i più giovani.
Eppure, da quando la sua amministrazione ha virato verso un approccio più "di scontro" con la Cina in molti si sarebbero ricreduti. Un sondaggio del Pew Research Center, citato ancora dal giornalista americano, segnala infatti che oggi solo il 38 per cento dei cinesi vede le relazioni tra Cina e Usa "improntate alla cooperazione".
Rimane tuttavia la tendenza, almeno nei media cinesi, a preferire una riconferma del presidente Usa uscente, Barack Obama. Il Global Times, infatti, scrive oggi che le proiezioni che vedrebbero Mitt Romney in vantaggio di 6 punti potrebbero essere ribaltate nel prossimo dibattito. Più che una previsione, quello del quotidiano in lingua inglese costola del Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito comunista cinese, suona più come un auspicio.
Sulla politica estera, e sulla Cina in particolare, sia Obama sia Romney si giocheranno le ultime carte prima del voto. All’interno del terzo e ultimo confronto pubblico tra i due candidati, in programma domani, è stato infatti previsto un segmento di 15 minuti dedicato esplicitamente al tema "l’ascesa della Cina e il mondo di domani".
[Scritto per Lettera43; foto credits: chinadaily.com ]
*Marco Zappa nasce a Torino nel 1988. Fa il liceo sopra un mercato rionale, si laurea, attraversa la Pianura padana e approda a Venezia, con la scusa della specialistica. Qui scopre le polpette di Renato e che la risposta ad ogni quesito sta "de là". Va e viene dal Giappone, ritorna in Italia e si ri-laurea. Fa infine rotta verso Pechino dove viene accolto da China Files. In futuro, vorrebbe lanciarsi nel giornalismo grafico.