Viaggiare sul tetto dei treni è tipico del sud-est asiatico, ma anche molto pericoloso. Così il governo di Giacarta ha messo a punto un metodo poco ortodosso per scoraggiare i train surfer locali: installare delle palle di cemento sospese lungo le rotaie nazionali.
La cura rischia di rivelarsi peggiore del male. Per prevenire la pratica di viaggiare sui tetti dei treni il governo di Giacarta ha risposto posizionando lungo le linee ferroviarie ostacoli appesi a mezz’aria.
O meglio sfere di metallo di circa due chilogrammi l’una, grosse come un melograno, contro cui si sono già schierate le associazioni per la tutela dei diritti umani che denunciano i rischi per l’incolumità dei passeggeri e la discriminazione contro i poveri.
“È una misura tampone. Il classico esempio della svogliatezza della burocrazia e un rischio per la vita di molte persone”, ha detto Ifdhal Kasim della National Commission of Human Rights, “si dovrebbero trovare altre soluzioni, come fermare i treni e non farli partire prima che tutti siano scesi dai tetti”.
Il sistema ferroviario indonesiano è un’eredità del passato coloniale olandese. Ma trascorsi sei decenni è fatiscente, sovraffollato e segnato da decine di morti l’anno. Nella sola capitale Giacarta, circa 10 milioni di abitanti, i treni sono, assieme ai bus, il mezzo più comune per spostarsi nella metropoli.
Inoltre, sebbene i biglietti siano relativamente economici per gli standard europei, larghe fasce della popolazione continuano a non poterseli permettere, scegliendo i tetti come soluzione di viaggio. La calca fa il resto.
Anche chi è munito di biglietto è spesso costretto a salire sulla cappotta, senza contare quanti, a dispetto dei rischi, decidono di atteggiarsi a “surfisti” perché divertente .
“So che è pericoloso, ma non ho altra scelta”, ha raccontato all’agenzia France Presse un ragazzo di nome Ahmad Fauzi, che ha ammesso di viaggiare sul tetto per la maggior parte del tempo, “C’è talmente tanta gente che entrare nelle carrozze è impossibile. Con le nuove misure non so se continuerò a farlo. Dipende da dove installeranno le sfere e su quali tratte”.
Secondo i dati ufficiali lo scorso anno i morti sono stati almeno 11, quattro anni fa furono 53. Ma alcuni passeggeri parlano di uno stillicidio quotidiano con ragazzi caduti dalla carrozza o fulminati dai cavi elettrici. Le sfere sono diventate l’ultima risorsa per il governo. I precedenti tentativi non sono andati a buon fine.
Niente ha potuto la vernice rossa sparata sui passeggeri affinché scendessero. Nessun effetto hanno sortito i cani aizzati contro le persone né le esortazioni dei leader religiosi in quello che è il Paese con la più grande popolazione musulmana al mondo.
Anche il nuovo rimedio non ha dato immediatamente i risultati sperati. Le catene sono troppo corte e tra le sfere e i tetti c’è abbastanza spazio. Ma le adeguate correzioni non tarderanno, ha spiegato Mateta Rizahulhaq, portavoce della compagnia ferroviaria statale PT. Kereta Api.
Se i risultati saranno buoni le palle compariranno in molte altre tratte. “Non credo durerà a lungo, hanno provato di tutto, ma alla fine abbiamo sempre vinto noi”, ha detto un ragazzo al Jakarta Globe. Gli fa eco un broker, uno di quelli che solitamente non ha problemi a trovare posto a sedere dentro le carrozze: “Non possono arrivare tardi a lavoro, se il treno è in ritardo si devono inventare qualcosa”.
[Foto credit: rumbear.blogspot.com]