India – Gelosia 2.0

In by Simone

Le mogli tradite e gli avvocati divorzisti del Paese hanno un’arma in più per inchiodare i mariti davanti alle loro presunte colpe: il loro profilo Facebook. Sbirciare l’account del marito per raccogliere prove valide in tribunale mette alla luce i problemi delle coppie indiane, ferme ad uno stato pre-adolescenziale.
La proverbiale solidità dell’istituzione del matrimonio in India, sia nella tradizionale forma del matrimonio combinato che nel più recente love marriage, oggi sembra scricchiolare più che in passato a causa degli effetti collaterali di Facebook.

I dati contenuti nei profili dei mariti, racconta il Times of India, stanno diventando materiale buono per presentarsi agli avvocati divorzisti del paese e trascinare il proprio consorte in tribunale.

In India tradizione vuole che, a matrimonio celebrato, la moglie debba trasferirsi a casa del marito assieme ai suoceri e – solitamente – abbandonare qualsiasi velleità di indipendenza, votandosi a crescere i figli e badare ai genitori dello sposo. Giornate passate in larga parte segregata in casa.

Probabilmente a causa del distacco fisico dalla vita sociale, il profilo Facebook del marito diventa la cartina tornasole della relazione di coppia e sbirciarlo a sua insaputa può confermare i sospetti di tradimento.

Per indispettire una moglie indiana, apparentemente, basta molto poco. Nello stato meridionale del Tamil Nadu, ad esempio, una giovane sposa ha chiesto immediatamente l’annullamento del matrimonio dopo aver appurato che il marito non aveva ancora aggiornato il suo status sentimentale su Facebook con la dicitura sposato con.

Passare sempre più tempo su Facebook, specie prima di andare a dormire, senza dubbio va a minare l’intimità di coppia” ha spiegato l’avvocato divorzista Mrinalini Deshmuk. Una tendenza che, sempre secondo Deshmuk, sta sostituendo l’accusa di “passare il tempo a guardare i porno” come base per richiedere l’annullamento dell’unione.

Ora che status e foto pubblicate su Facebook hanno un peso decisivo nelle aule di tribunale, per le donne indiane diventa più facile dimostrare la flagranza di tradimento davanti alla corte, una novità che potrebbe contribuire ad invertire la tendenza dei divorzi in India.

Il Paese non tiene statistiche sulla percentuale di divorzi all’anno, ma dati non ufficiali indicano che solo un matrimonio su cento in India finisce con una separazione (in Italia siamo intorno al 60 per cento).

Complice una legislazione che tende a penalizzare la moglie dal punto di vista economico, senza contare l’ostracismo che le donne separate sono costrette a subire in una società indiana decisamente conservatrice, anche negli strati più occidentalizzati.

La rigidità dei costumi indiani – dove, salvo contesti decisamente progressisti, non ci si bacia in pubblico, non ci si tiene per mano e le dimostrazioni di affetto fisico sono ridotte al minimo – ha abituato le mogli ad una suscettibilità spesso sproporzionata.

Si va dalla moglie di Pune, nello stato del Maharashtra, che chiede la separazione dal marito “ossessionato da Facebook e pieno di amicizie femminili” fino alla consorte gelosa di Chennai, in Tamil Nadu, che porta il marito in tribunale dopo averlo visto in una “foto compromettente” sul profilo di un amico di una sua amica.

Ovviamente il social network è solo un mezzo, la crisi dei matrimoni indiani non può essere certo imputabile alla creazione di Mark Zuckerberg, che in India conta più di 46 milioni di iscritti – terzo paese al mondo dopo Usa e Brasile.

Lo puntualizza Arthi P.S., avvocato divorzista di Chennai, convinto che le distrazioni nel matrimonio siano normali, solo che ora le si scopre più facilmente tramite internet.

La mancanza di trasparenza nei rapporti di coppia in pubblico e la scarsissima esperienza che le giovani coppie accumulano prima di unirsi in matrimonio – il sesso prematrimoniale è mal visto dalla società e i flirt giovanili spesso sono portati avanti clandestinamente – fanno sì che si inneschi un meccanismo di fraintendimenti anche davanti a fatti apparentemente innocui.

E’ successo a Mumbai, dove la pazienza del marito novello davanti alla volontà della moglie di non voler “consumare il matrimonio” è venuta meno scoprendo “numerose foto con uomini” nel profilo di lei.

In un’India cristallizzata in un’educazione sessuale allo stato pre adolescenziale, è abbastanza per divorziare.

[Foto credit: newswhip.com]