India: chi è Droupadi Murmu, la nuova presidente

In Asia Meridionale by Redazione

Droupadi Murmu è stata scelta come quindicesimo presidente dell’India. La donna, originaria dello stato di Orissa, nell’Est del paese, era la candidata del partito di maggioranza del premier Narendra Modi. Tra i primi messaggi di complimenti quello di Vladimir Putin

Droupadi Murmu succederà a Ram Nath Kovind come quindicesimo presidente dell’India. La donna, originaria dello stato di Orissa, nell’Est del paese, era la candidata del partito di maggioranza (il Baratyia Janata Party BJP) e della sua Alleanza Democratica Nazionale. E’ la seconda donna, dopo Pratibha Patil, a ricoprire l’incarico e la prima presidente appartenente ad una realtà etnica tribale (all’insieme della tribù Santal), di origine estranea alla migrazione degli Arii, portatori della cultura vedica.

La vittoria sull’altro candidato, Yashwant Sinha, rappresenta il coronamento di una campagna elettorale accurata e sostenuta, in tutto il paese dal BJP di Narendra Modi. I punti chiari del programma della neo-eletta Presidentessa sono stati l’attenzione all’istruzione e il sostegno delle minoranze tradizionali indiane. Fra i passi decisivi che hanno condotto alla vittoria della donna sessantaquattrenne bisogna rammentare l’appoggio del Primo ministro (che ha portato con sé il sostegno dei conservatori) e l’incasso del supporto del Jharkhand Mukti Morcha (JMM), partito politico di orientamento etnico dello stato del Jharkhand. La più importante personalità del JMM e Presidente del partito, Shibu Soren, aveva iniziato a sostenere la candidatura della donna a partire dalla metà del mese di luglio, raccomandandola agli elettori del partito in quanto importante personalità per sostenere le realtà tribali indiane.

Le prerogative del Presidente dell’India e il suo peso nel momento attuale

Secondo la costituzione indiana il Presidente dello stato ha poteri di garanzia e controllo nei confronti dell’esecutivo e la Costituzione indiana attribuisce al Presidente una serie di poteri di tipo sostanziale (che esprimono, secondo molti commentatori, la vocazione centralista del sistema stato).

Oltre all’influenza che è palese nel potere di nomina di dodici membri della Camera degli Stati, dei giudici della Corte suprema e dei Governatori degli Stati membri, spetta al Presidente la proclamazione dello stato di emergenza. Inoltre il Presidente nomina il Primo ministro, fornendo la legittimazione iniziale all’esecutivo.

Il potere di dichiarare lo stato di emergenza e gli effetti di tale estremo provvedimento sono ben conosciuti dopo quanto avvenne nel 1975, anno in cui il Presidente Fakhruddin Ali Ahmed promosse la limitazione delle libertà civili e la concessione di straordinari poteri al governo sotto la spinta di Indira Gandhi.

Per la destra conservatrice, guidata dal BJP, poter contare su un Presidente fedele agli ideali del partito è importante nell’attesa delle elezioni del 2024, che saranno cruciali per il mantenimento dello status quo attuale e per gli equilibri perseguiti dal BJP nell’alleanza di governo. Nel suo discorso di saluto il Presidente uscente Ram Nath Kovind ha rammentato ai politici membri del parlamento indiano di cercare di superare le diffidenze e le differenze partitiche per il più alto bene della nazione, richiamando in definitiva i valori nazionalisti dei partiti al governo.

Il background e le sfide della nuova presidente

La candidata eletta per i partiti conservatori ha un profilo professionale legato all’insegnamento scolastico: Drouopadi Murmu è stata assistente presso l’istituto “Sri Aurobindo Integral Education and Research Institute” fino all’inizio della sua carriera politica a tempo pieno. La donna sempre dimostrato fedeltà al programma del proprio partito dimostrando costanza e convinzione. Oltre al suo profilo politico una rappresentate Adivasi che l’Alleanza Democratica Nazionale è riuscita a portare alla carica più alta dello stato, conferisce al BJP una utile immagine di vicinanza anche a tutta quella parte di potenziale elettorale non rappresentato direttamente dalla cultura induista e dagli ideali dell’”Hindutva”.

Fra le prime congratulazioni pervenute alla nuova presidente indiana quelle dell’omologo russo, Vladimir Putin, a rimarcare l’alleanza fra India e Russia, e danno l’idea del ponte anche ideologico che, sulle ali del conservatorismo, si va stendendo tra i due paesi. Con questa importante vittoria dell’Alleanza la strada che il Congresso dovrà compiere per giungere alle elezioni del 2024 e riavvicinarsi all’elettorato appare decisamente in salita.

Di Francesco Valacchi