La chiusura del terzo trimestre di giugno/settembre restituisce delle cifre esorbitanti per il mercato degli smartphone indiano, un El Dorado che vede i principali competitor internazionali lottare per una fetta degli oltre 220 milioni di consumatori che posseggono un telefono di ultima generazione. Produttori indiani, cinesi, sudcoreani e statunitensi hanno messo l’India al centro delle proprie strategie di mercato e gli effetti, specie sui prezzi, si vedono.Secondo i dati di Counterpoint Research, ripresi recentemente da Quartz, tra i mesi di giugno e settembre del 2016 in India, rispetto all’anno precedente, si è registrata un’impennata del 23 per cento nella vendita di smartphone. Paragonato alla tendenza media globale ( più 5 per cento), il dato rivela una crescita inarrestabile del mercato della telefonia mobile di ultima generazione nel paese, trainato dall’offerta di smartphone made in India realizzati su misura per il consumo interno: prestazioni sotto la media per prezzi a portata di portafogli indiano.
La maggior parte degli smartphone in India è in vendita a meno di 150 dollari, strizzando l’occhiolino a quella classe medio-bassa corteggiata dai piani infrastrutturali di diffusione della rete internet mobile anche fuori dai principali centri urbani: un progetto che può essere efficace solo se mantenuto entro un certo livello di spesa per il consumatore.
In questo senso la multinazionale indiana Reliance, all’inizio di settembre, ha lanciato in India un piano tariffario rivoluzionario basato sulla tecnologia VoLTE (chiamate vocali attraverso il traffico dati, come Skype) che prevede chiamate gratuite non conteggiate nel consumo dati del proprio smartphone, a fronte di piani tariffari prepagati a partire da 149 rupie al mese (poco più di due euro). Il lancio di Jio Reliance è stato vissuto nel Paese come un fenomeno di massa, con migliaia di persone a fare la fila per accaparrarsi le sim di nuova generazione lanciate da Reliance in punti vendita autorizzati. Le nuove Jio Sim funzionano però solo su smartphone abilitati alla tecnologia 4G, il che significa un ulteriore balzo in avanti annunciato negli acquisti di smartphone sviluppati ad hoc per il mercato indiano da aziende locali e da colossi internazionali (LG, Nokia, Samsung, Lenovo…) in partnership coi gestori di rete indiani.
Samsung, al momento, rimane in testa alle vendite in India, grazie a una gamma di smartphone per tutte le necessità (e le tasche). Di tutti gli smartphone venduti in India tra luglio e settembre, indica Techportal, il 22,6 per cento è prodotto dall’azienda sudcoreana. Subito dietro troviamo Micromax, indiana, col 9,9 per cento, seguita dalla cinese Lenovo (9,2 per cento), Jio Reliance (6,9 per cento) e dalla cinese Xiaomi (6,4 per cento). Il resto del mercato, oltre il 40 per cento, se lo spartiscono decine di brand nazionali e internazionali, da Apple a Nokia fino alla locale Lava.
I competitor cinesi nel mercato indiano meritano un approfondimento a parte. Indian Express, in settimana, ha riportato un comunicato di Xiaomi, a sua volta pubblicato dal quotidiano cinese in lingua inglese Global Times, in cui si legge: «L’India è diventato il nostro più grande mercato fuori dalla Cina e ci attendiamo di raggiungere il picco della fetta di mercato indiana entro i prossimi cinque anni». Xiaomi, nei primi 18 giorni di ottobre, ha registrato il record assoluto di vendite in India, sfondando quota un milione di smartphone venduti. Il tutto nel pieno di una campagna di boicottaggio dei prodotti made in China lanciata informalmente da ambienti della destra indiana. Complessivamente, di tutti gli smartphone che arrivano sul mercato indiano, uno su quattro è prodotto da un’azienda cinese (prodotto, non assemblato e rivenduto come nel caso di Apple).
Ultimo dato per dare la misura del fenomeno smartphone in India: durante le festività di Diwali i principali online retailer indiani, come da tradizione, hanno lanciato promozione ad hoc per cinque giorni con sconti anche dell’80 per cento sul prezzo di listino. In quella settimana solo su Flipkart, l’«Amazon indiano», sono stati venduti 2,5 milioni di smartphone. Significa cinquecentomila smartphone al giorno.
Segno che se è vero che l’India con 220 milioni di possessori di smartphone è oggi, dopo la Cina, il secondo mercato di smartphone al mondo, è ancora più vero che i margini di crescita nel settore sono strabilianti: degli oltre 700 milioni di utenti di telefonia mobile nel paese, meno di un terzo ha fatto il salto nel mondo iperconnesso degli smartphone. Gli altri due terzi non vedono l’ora.
[Scritto per Eastonline]