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In Cina e Asia – Xi rilancia la campagna anti-corruzione nell’esercito

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Xi rilancia la campagna anti-corruzione nell’esercito
  • Le Filippine accusano la Cina di “pirateria”
  • Cina e Usa insieme contro il narcotraffico
  • Le aziende cinesi chiedono dazi sui veicoli europei
  • Il Fmi apre un centro regionale a Shanghai
  • Corea del Sud: il calo demografico diventa “emergenza nazionale”
  • Myanmar: 22 persone arrestate per aver festeggiato il compleanno di Aung San Suu Kyi
Xi rilancia la campagna anti-corruzione nell’esercito

Ci sono “problemi profondi” nella politica, nell’ideologia, nello stile di lavoro e nella disciplina dell’esercito: è la sferzata alle forze armate del presidente cinese Xi Jinping durante una conferenza di lavoro politico militare di tre giorni chiusasi ieri nella città settentrionale di Yanan, dove erano presenti i dirigenti militari, compresi Zhang Youxia e He Weidong, rispettivamente, numero due e tre nel comando delle forze armate. Nel contesto di un’epurazione militare anticorruzione, Xi ha ricordato che “non ci deve essere alcun nascondiglio per elementi corrotti nell’esercito”. Il leader cinese ha promesso di “arricchire gli strumenti per punire nuovi tipi di corruzione” e di rafforzare la supervisione dei quadri senior, dopo la radicale epurazione anticorruzione, che dallo scorso anno ha visto rimossi nove generali e almeno quattro dirigenti dell’industria della difesa aerospaziale, inclusa la strategica Rocket Force che supervisiona i missili tattici e nucleari.

Usa e Cina insieme contro il narcotraffico

La polizia cinese sta indagando su un caso di attività di droga e riciclaggio di denaro dopo una segnalazione dagli Stati Uniti. Dall’indagine è emerso che, dal 2017, un sospettato di cognome Tong avrebbe aperto nel 2017 una concessionaria di automobili negli Stati Uniti per vendere veicoli e offrire servizi di cambio di yuan e dollari agli acquirenti di automobili. L’operazione si è poi evoluta in attività criminali, come  il commercio illegale di valuta estera. L’uomo è stato arrestato dalle autorità cinesi, che stanno indagando sul caso. Pechino ha ribadito il suo “massimo” sostegno a Washington per risolvere la crisi del fentanyl, come attestano nuovi colloqui di alto livello sulla lotta al narcotraffico e sulla cooperazione tra le forze dell’ordine. Il ministero della Pubblica sicurezza cinese ha elogiato il caso di Tong come il “primo esempio” riuscito di cooperazione antidroga sino-americana. Resta tuttavia ancora molto da fare.

Martedì il Dipartimento di Giustizia statunitense ha rilasciato informazioni che attestano una collaborazione tra il potente cartello di Sinaloa del Messico e alcuni gruppi in California legati al sistema bancario clandestino cinese con lo scopo di riciclare i proventi del traffico di droga per oltre 50 milioni di dollari. Nel mirino delle indagini statunitensi sono finite 24 persone, accusate di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina e metanfetamine e di reati di riciclaggio di denaro.

Le Filippine accusano la Cina di “pirateria”

Il ministero degli Esteri delle Filippine ha espresso “profonda preoccupazione” per quanto avvenuto il 17 giugno nelle acque intorno alla secca di Second Thomas (Ayungin in tagalog), nel mar Cinese meridionale, e ha definito “illegale e aggressiva” l’operazione condotta dalla Guardia costiera cinese, che ha provocato lesioni al personale e danni alle imbarcazioni filippine dirette a consegnare rifornimenti ai militari di stanza sulla Sierra Madre, la nave da guerra della Seconda guerra mondiale che dal 1999 è incagliata nella secca di Second Thomas e che da allora funge da avamposto militare di Manila nell’arcipelago delle isole Spratly, contese con la Cina. Diversi motoscafi appartenenti alla Guardia costiera cinese sarebbero sopraggiunti con l’obiettivo di ostacolare la missione, provocando scontri e collisioni tra le imbarcazioni e causando il ferimento di otto militari filippini, uno dei quali ha perso un dito della mano. “In un atto di pirateria, il personale della CCG ha proceduto a saccheggiare rifornimenti, rubare attrezzature e infine distruggere il RHIB (gommone) rendendolo immobile”, hanno scritto su X le forze armate filippine.

Diversa la versione della Guardia costiera cinese secondo cui una nave filippina avrebbe “ignorato i ripetuti avvertimenti” e “avvicinato pericolosamente una nave cinese in normale navigazione, con un comportamento non professionale che ha provocato una collisione”. Quello di lunedì è uno degli incidenti più gravi avvenuti in tempi recenti nelle acque contese e segue a stretto giro l’entrata in vigore di nuove regole che danno a Pechino il diritto di trattenere per 60 giorni gli stranieri “sospettati di aver violato la gestione dell’ingresso e dell’uscita dalla frontiera” nelle acque rivendicate dalla Cina.

Il Fmi apre un centro regionale a Shanghai

Il Fondo monetario internazionale (FMI) apre un nuovo centro regionale a Shanghai con l’intento di rafforzare il suo ruolo nella regione Asia-Pacifico. È quanto annunciato martedì dall’istituto di credito con sede a Washington in una dichiarazione congiunta con la Banca centrale cinese. 

Il governatore dell’istituto centrale cinese, Pan Gongsheng, ha accolto con favore l’apertura del centro, che “approfondirà la cooperazione tra l’Fmi e la Cina, migliorerà lo scambio e il coordinamento delle politiche macroeconomiche tra i Paesi dell’Asia-Pacifico e sosterrà la stabilità finanziaria nella regione e nel resto del mondo”. 

Le aziende cinesi chiedono dazi sui veicoli europei

Le case automobilistiche cinesi hanno chiesto a Pechino di aumentare le tariffe sulle auto a benzina importate dall’Ue, in risposta ai dazi che Bruxelles introdurrà sui veicoli elettrici cinesi. La richiesta è arrivata nel corso di un incontro organizzato dal ministero del Commercio cinese il 18 giugno a Pechino a cui hanno partecipato anche le case automobilistiche europee, tra cui Saic, Byd, Bmw, Volkswagen, e Porsche. Dai vertici cinesi è arrivata un’altra richiesta a Bruxelles. Il vice premier Ding Xuexiang, in Europa per partecipare ai colloqui bilaterali sul clima, ha esortato il blocco dei 27 paesi a rimuovere le barriere sui prodotti cinesi, citando “ampi interessi comuni e ampio spazio di cooperazione” nella transizione ecologica. Non ha mancato di bollare come “protezionistiche” le tariffe che l’Ue vuole imporre

Corea del Sud: il calo demografico diventa “emergenza nazionale”

Il 19 giugno il presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol ha proclamato una “emergenza nazionale per la popolazione”, annunciando misure tese a sostenere il sostegno economico alla natalità nel tentativo di invertire il rapido calo demografico del Paese. “La crisi della popolazione causata dal tasso delle nascite estremamente basso è la questione più immediata e critica per la Corea del Sud”, ha detto il presidente, aggiungendo che il calo delle nascite, nella sua attuale gravità, “suscita preoccupazione per la sopravvivenza stessa della Corea del Sud”. La “risposta emergenziale”, anticipata dal capo dello Stato, includerà l’istituzione di un dipartimento per la Strategia demografica, come già anticipato il mese scorso. La Corea del Sud ha il tasso di natalità più basso del mondo: il numero medio di figli per donna nel paese è sceso a 0,72 nel 2023, diminuendo di quasi l’8% dal 2022, quando il dato era 0,78.

Myanmar: 22 persone arrestate per aver festeggiato il compleanno di Aung San Suu Kyi

Le autorità birmane hanno arrestato 22 persone per aver festeggiato il 79esimo compleanno della leader democratica Aung San Suu Kyi. È accaduto a Mandalay, la seconda città più grande del Myanmar, il 19 giugno, giorno del compleanno  dell’ex leader birmana, detenuta dalla giunta dal 2021. Le persone arrestate avevano pubblicato delle foto in cui comparivano con fiori tra i capelli lunghi, look che ricorda il premio Nobel per la pace. Kim Aris, il figlio più giovane di Suu Kyi, il 15 giugno scorso ad Abbiategrasso ha ritirato la cittadinanza onoraria che il comune della provincia di Milano ha voluto concedere alla leader birmana. Ha espresso preoccupazione per le condizioni di salute della madre e ne chiede la liberazione. “Le ho parlato per l’ultima volta ormai quasi tre anni e mezzo fa, prima del golpe”, ha raccontato ad AsiaNews