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In Cina e Asia – Xi ai leader Ue: “No alle ingerenze esterne”

In Notizie Brevi by Serena Console

I titoli di oggi:

  • Xi ai leader Ue: “No alle ingerenze esterne”
  • Navi militari cinesi attraccano alla base navale di Ream in Cambogia
  • Apple vuole produrre le batterie degli iPhone in India
  • Cina e Iran insieme per raggiungere la pace nella guerra tra Israele e Hamas
  • Le riforme del sistema scolastico cinese hanno alimentato la disuguaglianza educativa
  • La Cina ha attivato la prima centrale nucleare di quarta generazione al mondo

Sì alla fiducia reciproca, no alle ingerenze esterne. Accogliendo a Pechino i presidenti della Commissione e del Consiglio europeo, Ursula von der Leyen e Charles Michel, Xi Jinping ha rimarcato come – al netto delle differenze – Cina ed Europa siano legate da un passato e un futuro comune.  Ricordando come quest’anno ricorra il 20° anniversario del partenariato strategico onnicomprensivo Cina-Ue, Xi ha sottolineato l’esigenza di “riassumere l’esperienza storica, cogliere la tendenza generale nel panorama globale e dimostrare saggezza e responsabilità”. La Cina e l’Unione europea dovrebbero essere partner in una cooperazione “reciprocamente vantaggiosa”. Pur sottolineando che nel mondo si stanno verificando trasformazioni di una portata mai vista nell’arco di un secolo, Xi ha affermato che Cina ed Europa sono due grandi forze per la promozione del multipolarismo, due grandi mercati a sostegno della globalizzazione e due grandi civiltà a sostegno della diversità (culturale). Mantenere buone relazioni – secondo il presidente cinese – è quindi essenziale per la pace, la stabilità e la prosperità globale. Von der Leyen, da parte sua, ha dichiarato che è necessario correggere gli squilibri e che il “de-risking” –  è un obiettivo condiviso per rafforzare entrambe le economie. Secondo i dati rilasciati mercoledì dalle autorità doganali cinesi, gli scambi commerciali con l’Ue tra gennaio e novembre sono calati del 2,2% a quota 5 mila miliardi di yuan (circa 650 miliardi di euro).

L’incontro, avvenuto nella residenza Diaoyutai di Pechino, è durato circa un’ora e si è tenuto poco dopo la pubblicazione di un duro comunicato del G7, in cui – tra le altre cose – la Cina è stata invitata a “fare pressione sulla Russia affinché fermi la sua aggressione militare”.

Navi militari cinesi attraccano alla base navale di Ream in Cambogia

Diverse navi militari cinesi sono approdate nel porto cambogiano di Ream per un addestramento della Marina di Phnom Penh e per consolidare i rapporti tra Cina e Cambogia. È la prima volta che la base navale di Ream, alla cui costruzione ha contribuito anche la Cina, attracca una flotta straniera. Le navi hanno ormeggiato alla base cambogiano lo scorso 3 dicembre, stando a una foto pubblicata su Facebook dal generale Tea Seiha, vice primo ministro e ministro della Difesa cambogiano, dopo aver visitato la base con suo padre e predecessore Tea Banh. Non è chiaro quante navi dell’esercito cinese siano presenti a Ream e quanto tempo durerebbe l’addestramento, ma nelle foto compaiono almeno due imbarcazioni. L’espansione della base navale Ream è stato uno dei maggiori progetti infrastrutturali che ha attirato investimenti cinesi, ma ha suscitato preoccupazione degli Stati Uniti.

Cina e Iran insieme per raggiungere la pace nella guerra tra Israele e Hamas

Cina e Iran insieme per promuovere la pace in medio Oriente e trovare una soluzione per il conflitto Israele-Hamas. È l’impegno confermato durante la trasferta di Liu Jianchao, a capo dipartimento per le relazioni internazionali del Partito comunista cinese, a Teheran lo scorso 5 dicembre. Nella capitale iraniana, Liu ha incontrato diversi politici di alto livello, tra cui Mohammad Bagher Zolghadr, segretario del Consiglio iraniano per il discernimento delle opportunità, cioè un’assemblea amministrativa che svolge un ruolo consultivo per il capo dello Stato, e Ghodrat Ali Heshmatian, presidente della Camera dei partiti iraniana, un’organizzazione finanziata dal governo volta a ridurre al minimo differenze tra i partiti politici del Paese. La visita di Liu è stata l’occasione per ribadire che la Cina sostiene l’Iran nel suo ruolo di attore cruciale per la stabilità regionale, mentre l’Iran si è impegnata a intensificare il coordinamento con Pechino sugli affari internazionali e regionali.

La Cina ha attivato la prima centrale nucleare di quarta generazione al mondo

È entrata ufficialmente in funzione la centrale nucleare di Shidaowan, del gruppo China Huaneng, situata nella provincia dello Shandong. Si tratta della prima centrale nucleare di quarta generazione al mondo equipaggiata con un reattore raffreddato a gas ad alta temperatura (HTGR). Il reattore è entrato in funzione dopo un test di funzionamento continuo durato una settimana (168 ore), ha dichiarato la China National Nuclear Corporation. A differenza dei reattori nucleari esistenti, raffreddati ad acqua, il reattore dell’impianto di Shidaowan, sarà raffreddato utilizzando gas elio. Si tratta di un successo per la Cina, che vuole promuovere impianti nucleari più sicuri, più sostenibili, efficienti e lontani da fonti d’acqua. Requisiti necessari a sviluppare nuove centrali nell’entroterra del Paese.

Apple vuole produrre le batterie degli iPhone in India

Apple sceglie l’India per la produzione delle batterie dell’iPhone 16, secondo quanto riporta il Financial Times. Il colosso statunitense ha invitato i suoi rifornitori, tra cui il cinese Desay e il taiwanese Simplo Technology, di aprire nuove fabbriche in India o aumentare la produzione nei siti esistenti per i futuri ordini. La mossa rientra nei piani dell’azienda tecnologica per diversificare la sua catena di fornitura globale e ridurre la dipendenza dalla Cina. Ma l’aumento della produzione in India offre l’opportunità al colosso di Cupertino di rafforzare i suoi rapporti con il governo di New Delhi: quello indiano è un mercato chiave per l’azienda statunitense a causa della crescente domanda di prodotti Apple nel Paese.

Le riforme del sistema scolastico cinese hanno alimentato la disuguaglianza educativa

Il sistema scolastico cinese è diventato meno formativo e più costoso, ormai ad appannaggio di famiglie con più disponibilità economica. Questa è la conseguenze delle riforme scolastiche introdotte da Pechino, che prevedono una riduzione del volume e della difficoltà dei compiti a casa per gli studenti e un divieto del tutoraggio privato o del doposcuola. Solo i figli di famiglie economicamente avvantaggiate riescono ad accedere ai costosi servizi di tutoraggio scolastico che, comunque, tentano di sopravvivere nonostante la repressione del governo cinese. Così, le misure messe in campo dal governo di Pechino hanno fatto registrare un divario crescente nei risultati di apprendimento tra gli studenti provenienti da contesti diversi, secondo quanto rilevato da professori ed esperti. Analizzando quasi 15.000 famiglie di 25 province e comuni dal 2008 al 2018, i ricercatori dell’Università di Pechino hanno scoperto che i bambini provenienti da famiglie nell’ultimo decile di reddito avevano il 9,3% in meno di probabilità di essere ammessi a una scuola superiore. 

A cura di Serena Console; ha collaborato Alessandra Colarizi