I titoli di oggi:
- Mini trade war tra Pechino e Taipei
- L’Ue avvia un’indagine antidumping sulle importazioni di biodiesel dalla Cina
- Xi incontra il premier russo Mishustin: “Le forti relazioni sono una scelta strategica”
- NYT: la Cina prepara collaudo di una testata ad alto potenziale
- I funzionari del Pcc danno l’ultimo saluto al padre di SenseTime
- La Nuova Zelanda nell’Aukus?
- Il Giappone pronto a spedire missili Patriot agli Stati Uniti
- Nippon Steel sfida gigante dell’acciaio cinese
Il governo di Taiwan ha accusato la Cina di “coercizione economica“, dopo che Pechino ha annunciato stamani la sospensione delle riduzioni tariffarie previste per 12 categorie di prodotti importati dall’isola. Le disposizioni – che diventeranno effettive a partire dal primo gennaio – coinvolge tra gli altri materiali il propilene e il paraxilene e giunge dopo che la settimana scorsa Pechino aveva denunciato l’imposizione di “barriere” commerciali in violazione agli impegni presi nel quadro dell’Economic Cooperation Framework Agreement (ECFA). L’ECFA, siglato nel 2010, comprende un elenco di 806 articoli soggetti a possibili riduzioni tariffarie. Secondo Pechino, otto mesi di indagini hanno evidenziato l’imposizione di “misure discriminatorie” su 2.509 merci provenienti dalla Cina continentale. Le tensioni commerciali intra-stretto giungono a circa un mese dalle presidenziali taiwanesi e all’indomani da un confronto televisivo tra i tre candidati William Lai, Hou Yu-ih, e Ko Wen-je. Il ministero dell’Economia taiwanese si è detto pronto a risolvere le controversie nel rispetto delle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio.
L’Ue avvia un’indagine antidumping sulle importazioni di biodiesel dalla Cina
Bruxelles ha avviato un’indagine antidumping sulle importazioni di biodiesel dalla Cina. In una dichiarazione, la Commissione europea ha reso noto che i produttori dell’UE hanno presentato prove delle importazioni di biodiesel dalla Cina che entrano in Europa a prezzi ribassati, recando così un danno all’industria. Il mercato del biodiesel, che è un carburante rinnovabile ottenuto da oli e grassi, vale 31 miliardi di euro all’anno e impiega 3.700 persone nell’UE, scrive il Financial Times. Come spiega EURACTIV, la quantità di carburanti acquistati dal paese asiatico ha inoltre sollevato preoccupazioni sul fatto che il biodiesel importato non sia raffinato da fonti di rifiuti che rientrano negli standard europei, ma da materie prime più economiche e limitate. Si tratta della dodicesima misura di difesa commerciale dell’UE contro la Cina quest’anno.
Xi incontra il premier russo Mishustin: “Le forti relazioni sono una scelta strategica”
Dopo l’incontro con il suo omologo cinese Li Qiang, il premier russo Mikhail Mishustin ieri ha avuto un faccia a faccia con il presidente cinese Xi Jinping, per discutere dello sviluppo delle relazioni bilaterali, della partnership complessiva fra i due Paesi e di cooperazione strategica. Nel terzo incontro di quest’anno tra i due, Xi ha dichiarato che mantenere stretti legami con la Russia è una “scelta strategica”, auspicando una più profonda cooperazione bilaterale. Il leader cinese ha affermato che la “forte resilienza” della loro cooperazione è stata dimostrata dal fatto che il commercio bilaterale ha raggiunto il suo obiettivo annuale di 200 miliardi di dollari il mese scorso. Sempre ieri si è tenuto a Pechino il 22° round dei colloqui militari strategici sino-russi.
NYT: la Cina prepara collaudo di una testata ad alto potenziale
La Cina sta costruendo tunnel e nuove strutture per i test nucleari a Lop Nur, un lago salato situato nella regione autonoma uigura dello Xinjiang, dove circa 60 anni fa Mao Zedong fece esplodere la prima bomba nucleare prodotta in casa. Lo riferisce il New York Times, secondo cui di recente, proprio lì, la Cina avrebbe avviato la trivellazione di un pozzo verticale, primo passo verso il possibile collaudo di una nuova generazione di armi nucleari. Foto satellitari fornite da Maxar mostrano un grande impianto di trivellazione verticale e a 120 chilometri un vasto complesso di edifici e siti tecnici: dal 2017 ad oggi – scrive il quotidiano – 30 strutture sono state aggiunte o rinnovate all’interno della base. Negli ultimi anni Pechino ha ampliato in modo significativo anche la rete di collegamenti stradali verso una zona collinare, dove sono in corso preparativi che secondo esperti condurranno al collaudo di una testata atomica ad alto potenziale.
I funzionari del Pcc danno l’ultimo saluto al padre di SenseTime
Il premier cinese Li Qiang e il vice premier Ding Xuexiang sono stati tra i massimi leader cinesi che martedì hanno reso omaggio alla morte di Tang Xiao’ou, uno dei massimi esperti di riconoscimento facciale e la mente dietro il colosso dell’intelligenza artificiale SenseTime. La cerimonia per Tang, morto venerdì 15 dicembre a causa di una malattia, ha visto la presenza di funzionari di alto profilo: un elemento insolito per un privato cittadino cinese. Alla commemorazione erano presenti anche politici in pensione, tra cui i due ex vice-premier Liu He e Li Lanqing, e Yu Zhengsheng, massimo consigliere politico della Cina dal 2013 al 2018. I funzionari del Pcc non hanno mostrato lo stesso rispetto per la morte di Jiang Ping, eminente studioso di diritto che ha contribuito a costruire le basi legislative per l’economia di mercato cinese. Noto per le sue posizioni “liberali”, il professore è morto martedì a Pechino all’età di 93 anni.
Il Giappone pronto a spedire missili Patriot agli Stati Uniti
Il governo di Tokyo sta ultimando i piani per spedire missili Patriot di fabbricazione giapponese agli Stati Uniti. Lo riporta il quotidiano Nikkei, secondo cui i funzionari governativi definiranno i dettagli con la coalizione di governo. Il Consiglio di sicurezza nazionale del Giappone prenderà la decisione finale entro la fine del mese. Per il Giappone sarà la prima esportazione di equipaggiamenti militari letali finiti da quando nel 2014 sono stati stabiliti i tre principi sui trasferimenti di equipaggiamenti di difesa. La mossa fa seguito alla sollecitazione di Washington affinché Tokyo spedisca missili intercettori Patriot negli Stati Uniti. I missili Patriot sono prodotti in Giappone su licenza, ma le norme attuali consentono a Tokyo di esportare solo i componenti.
Modi risponde alle accuse statunitensi di omicidio di un leader sikh
Dopo settimane di silenzio, Narendra Modi si è pronunciato per la prima volta sulle accuse degli Stati Uniti contro un funzionario del governo indiano per il complotto, poi sventato all’inizio di quest’anno, finalizzato all’assassinio a New York di un attivista sikh, considerato da Nuova Delhi un separatista. Il premier indiano ha affermato in un’intervista al Financial Times che il governo “esaminerà” qualsiasi prova. “Se qualcuno ci fornisce qualche informazione, la esamineremo sicuramente”, ha detto Modi, nel tentativo di minimizzare l’impatto sulle relazioni diplomatiche tra India e Stati Uniti che – secondo lui – si stanno invece rafforzando. “Se un nostro cittadino ha fatto qualcosa di buono o di cattivo, siamo pronti a indagare. Il nostro impegno è per lo stato di diritto”. Modi ha affermato che l’India è “profondamente preoccupata per le attività di alcuni gruppi estremisti con sede all’estero”. L’obiettivo del tentato omicidio era Gurpatwant Singh Pannun, un cittadino americano e canadese che è consigliere generale del gruppo separatista Sikhs for Justice.
La Nuova Zelanda nell’Aukus?
La Nuova Zelanda diventerà il quarto membro dell’Aukus? È una possibilità che Wellington sta valutando, secondo quanto affermato dal primo ministro neozelandese Christopher Luxon al suo omologo australiano Anthony Albanese durante il suo viaggio a Sidney. Luxon sta infatti esplorando le opportunità offerte dalla condivisione della tecnologia militare nell’ambito del patto di sicurezza formato da Australia, Regno Unito e Stati Uniti per contrastare l’ascesa di Pechino nel Pacifico. Il primo ministro neozelandese sembra quindi interessato al secondo pilastro dell’alleanza, che riguarda il rafforzamento delle capacità congiunte e dell’interoperabilità dei partner in diversi settori, tra cui le capacità informatiche, l’intelligenza artificiale, le tecnologie quantistiche e i missili ipersonici. Il primo pilastro, invece, riguarda la fornitura di sottomarini.
Nippon Steel sfida gigante dell’acciaio cinese
Continuano a far discutere le parole di Eiji Hashimoto, il presidente di Nippon Steel che martedì ha annunciato di voler inglobare all’impero dell’acciaio giapponese l’americana United States Steel. Con l’acquisizione da 14,1 miliardi di dollari – secondo Hashimoto – Nippon Steel raggiungerà il vertice dei produttori globali, “escludendo la Cina, nel mercato libero”. Se completato, l’accordo renderebbe l’azienda nipponica il secondo produttore di acciaio al mondo per capacità, dopo la China Baowu Steel, di proprietà statale. Per l’imprenditore giapponese l’operazione è in linea con gli interessi di Tokyo e Washington, che in più occasioni hanno espresso la necessità di difendere la supply chain globale riducendo la dipendenza dalla produzione cinese di materiali critici. Ma il sindacato United Steelworkers e il senatore John Fetterman non sono dello stesso parere.
Proprio Nippon Steel è tra le aziende chiamate stamani dalla Corte suprema sudcoreana a risarcire le vittime dei lavori forzati durante l’occupazione giapponese tra il 1910 e il 1945. La sentenza giunge proprio nel giorno della ripresa del dialogo economico di alto livello tra Seul e Tokyo.
A cura di Serena Console e Alessandra Colarizi