I titoli di oggi:
- L’Ue impone dazi sulle auto elettriche cinesi
- Wang Yi: gli Usa “poco credibili”, chi sostiene l’indipendenza di Taiwan gioca con il fuoco”
- Il Partito comunista diventa più forte nel Consiglio di Stato
- L’inviato cinese Li Hui in Europa dà eco alla propaganda russa sulla guerra in Ucraina
- Corea del Nord, prigionieri politici costretti a lavorare negli impianti nucleari
- L’India ha una nuova base navale a poca distanza dalle Maldive
L’Ue impone dazi sulle auto elettriche cinesi
Si aggiunge un nuovo capitolo all’indagine dell’Unione Europea sugli aiuti di Stato della Cina alle industrie produttrici di automobili di nuova generazione. Secondo un documento ufficiale pubblicato il 5 marzo, la Commissione Ue ha raccolto prove sufficienti sulle sovvenzioni statali ai produttori di auto cinesi, compreso un “aumento sostanziale” delle importazioni di auto elettriche del 14% su base annuale dall’avvio formale dell’indagine nel mese di ottobre. Per questo Bruxelles ha deciso di avviare già dal 7 marzo la registrazione doganale delle importazioni delle autovetture elettriche cinesi che sbarcano in Europa. Lo scopo è quello di imporre ai produttori, in maniera anche retroattiva, eventuali dazi che saranno concordati a luglio. Non è ancora chiaro quanto saranno pesanti. La Camera di Commercio cinese presso l’Unione Europea si è detta delusa dalla decisione presa dalla Commissione.
L’inviato cinese Li Hui in Europa dà eco alla propaganda russa sulla guerra in Ucraina
Tensione tra Pechino e Bruxelles sulla guerra in Ucraina. I funzionari dell’Unione Europea si sono scontrati con l’inviato speciale cinese per l’Ucraina, Li Hui, durante i colloqui nella capitale belga. L’obiettivo del diplomatico cinese di “creare consenso per fermare la guerra e aprire la strada ai colloqui di pace” è stato mancato durante gli incontri con i funzionari europei. Li, giunto a Bruxelles lunedì 4 marzo dopo una tappa a Mosca, ha fatto eco alla propaganda del Cremlino, dicendo ai funzionari dell’Ue che non ci sarà alcuna discussione sull’integrità territoriale dell’Ucraina fino a quando la violenza non cesserà. Violenza che, ha detto il diplomatico cinese, potrebbe finire solo quando l’Ue smetterà di inviare armi all’Ucraina.
Li ha sfruttato l’incontro per chiedere a Bruxelles lo stop delle sanzioni alle aziende cinesi, che invece potrebbero essere necessarie per la ricostruzione postbellica dell’Ucraina. In risposta, l’Ue ha chiesto a Pechino di dimostrare di non essere schierata con Mosca. Più dura la posizione del governo polacco che ha invitato la Cina a non fornire “alcun sostegno politico, economico e militare alla Russia, in quanto aggressore dell’Ucraina”.
Wang Yi: gli Usa “poco credibili”, chi sostiene l’indipendenza di Taiwan gioca con il fuoco”
Le promesse degli Stati Uniti sono state in parte disattese e questo pone interrogativi sulla loro “credibilità come grande Paese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, nella conferenza stampa tenuta il 7 marzo a margine delle Due sessioni. Secondo Wang, che ha definito le relazione Cina-Usa di cruciale importanza per la comunità internazionale, l'”ossessione” di Washington per la “repressione” dello sviluppo della Cina si ritorcerà contro loro stessi. Molti i temi toccati dal ministro: oltre ai consueti avvertimenti su Taiwan (“chi sostiene l’indipendentismo gioca con il fuoco”), ampio spazio è stato attribuito al Sud globale, definito “non è più una maggioranza silenziosa bensì una forza chiave” nella riforma della governance globale. Sulla guerra in Ucraina Pechino ritiene che “prima le due parti parleranno, prima arriverà la pace”. Ma ha anche rimarcato come le relazioni con Mosca abbiano raggiunto alti livelli di fiducia politica. E non solo. Secondo dati doganali rilasciati in mattinata, gli scambi con la Russia hanno trainato in buona parte l’export cinese per il periodo gennaio-febbraio, con l’elettronica in cima alla lista della spesa. Intanto stando a Reuters, la petroliera russa Liteyny Prospect, sotto sanzioni, ha attraccato nel porto cinese di Huanghua e si appresta a scaricare petrolio di qualità Sokol, che l’India non è stata in grado di importare a causa di problemi legati al pagamento.
Il Partito comunista diventa più forte nel Consiglio di Stato
L’Assemblea nazionale del popolo si appresta ad approvare un disegno di legge per imporre un ulteriore e più forte controllo del Partito Comunista sul Consiglio di Stato, il governo cinese. Secondo nuovi emendamenti, il Consiglio seguirà da vicino l’ideologia, la leadership e le istruzioni del Partito comunista, ridimensionando ulteriormente il suo ruolo ne processi decisionali. La bozza, che contiene 20 articoli, rivede le disposizioni sui membri, chiarendo ulteriormente i compiti dei vicepremier e dei consiglieri di Stato. Inoltre, aggiunge il governatore della Banca popolare cinese come membro del Consiglio di Stato. Si tratta della prima riforma del Consiglio di Stato dal dicembre 1982, cioè da quando fu formulata l’attuale Costituzione del paese.
Corea del Nord, prigionieri politici costretti a lavorare negli impianti nucleari
I prigionieri politici nordcoreani sono costretti a lavorare nei siti nucleari. È la testimonianza di un disertore quarantenne, fuggito dalla Corea del Nord nel 2019, che ha raccontato al Korea Institute for National Unification come il lavoro forzato dei detenuti si svolga in condizioni pericolose per la loro salute, dal momento che vengono esposti a radiazioni. Infatti, i cittadini comuni sono restii a lavorare negli impianti nucleari per paura delle radiazioni, nonostante una serie di vantaggi offerti. Ad esempio, le autorità nordcoreane hanno ridotto il servizio militare obbligatorio da 10 a cinque anni per coloro che lavorano negli siti nucleari. Vengono inoltre concesse agevolazioni per le iscrizioni all’università e al partito di governo.
L’India ha una nuova base navale a poca distanza dalle Maldive
L’India ha aperto il 6 marzo una nuova base navale su un’isola a 125 km di distanza dalle Maldive. INS Jatayu, il nuovo avamposto sull’isola di Minicoy, nell’arcipelago indiano delle Lakshadweep, era in costruzione da anni: attualmente è la base indiana più distante dalla costa occidentale. Tuttavia, la marina indiana ha una piccola presenza sull’isola da decenni. La nuova base navale consentirà a New Delhi di sorvegliare l’area, cruciale per il passaggio del traffico marittimo nell’Oceano Indiano.
L’apertura del sito arriva in un momento di tensione con le Maldive che, dall’insediamento del nuovo presidente Mohamed Muizzu, ha ridotto l’influenza dell’India sul Paese a favore di quella cinese. A seguito di questa presa di posizione, 89 militari indiani lasceranno l’arcipelago il prossimo 10 maggio.
A cura di Serena Console
Sanseverese, classe 1989. Giornalista e videomaker. Si è laureata in Lingua e Cultura orientale (cinese e giapponese) all’Orientale di Napoli e poi si è avvicinata al giornalismo. Attualmente collabora con diverse testate italiane.