In Cina e Asia – La Cina ha sospeso i negoziati sul controllo degli armamenti con gli Stati Uniti

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi: 

  • La Cina ha sospeso i negoziati sul controllo degli armamenti con gli Stati Uniti
  • Per l’OMC la Cina sta arretrando sulle riforme chiave
  • Critica dal G7 sulle pratiche commerciali distorsive
  • I marchi di lusso lanciano sconti del 50% per attrarre i consumatori cinesi 
  • Assume la guida di un sindacato di Hong Kong, licenziata giornalista del WSJ
La Cina ha sospeso i negoziati sul controllo degli armamenti con gli Stati Uniti

La Cina ha interrotto i colloqui sul controllo degli armamenti e sulla non proliferazione con gli Stati Uniti a causa delle vendite di armi da parte di Washington a Taiwan. È quanto dichiarato il 17 luglio dal portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, che ha affermato che le continue forniture di armi all’isola da parte degli Stati Uniti, nonostante l’opposizione di Pechino, hanno “danneggiato gravemente il clima politico necessario per proseguire le consultazioni sul controllo degli armamenti tra le due parti”. Nel mese di giugno l’amministrazione Biden ha approvato due vendite di attrezzature militari a Taiwan per un valore totale di circa 300 milioni di dollari (274 milioni di euro). Cina e Stati Uniti hanno ripreso i colloqui sul controllo degli armamenti e sulla non proliferazione nucleare meno di un anno fa, a novembre scorso. Lo scorso marzo i due paesi hanno ripreso i colloqui semiufficiali sulle armi nucleari, i cosiddetti “Track Two”.

Per l’OMC la Cina sta arretrando sulle riforme chiave

L’Organizzazione mondiale del commercio ritiene che la Cina stia arretrando sulle riforme commerciali e non sia trasparente sui sussidi governativi dati alle principali industrie del paese. Nella sua prima revisione della politica commerciale per la Cina dal 2021, l’Omc ha riconosciuto il ruolo cruciale che la economia cinese ha nel rafforzare il commercio globale, ma ha anche evidenziato alcune delle principali rimostranze sollevate dai principali partner commerciali di Pechino. La valutazione di 173 pagine, che, come di consueto, ha ricevuto una risposta del governo cinese, verrà discussa dai membri dell’Omc fino al 18 luglioAl centro della discussione ci saranno le questioni dei sussidi statali e della sovraccapacità produttiva cinese.

Critica dal G7 sulle pratiche commerciali distorsive

In contemporanea, nella riunione dei ministri del commercio G7 che si è tenuta in Calabria il 17 luglio, i sette hanno detto che, se necessario, utilizzeranno i propri “strumenti commerciali” per contrastare le pratiche che distorcono il mercato. “Continueremo a contrastare le politiche e le pratiche non di mercato, così come la pericolosa capacità in eccesso non di mercato e le altre distorsioni del mercato che ne derivano”, si legge nelle sei pagine della dichiarazione del G7, che non contengono alcun riferimento specifico alla Cina, ma che adotta una linea più dura rispetto al comunicato finale della riunione ministeriale del G7 in Giappone dello scorso anno.

Assume la guida di un sindacato di Hong Kong, licenziata giornalista del WSJ

Il quotidiano americano The Wall Street Journal ha licenziato il 17 luglio la giornalista di Hong Kong Selina Cheng, poche settimane dopo essere stata eletta presidente della Hong Kong Journalist Association (HKJA), il sindacato della stampa locale che ha affrontare crescenti pressioni da parte delle autorità.

Come raccontato dalla stessa giornalista, il suo responsabile nel Regno Unito le ha ordinato di ritirare la sua candidatura per diventare presidente dell’HKJA e di lasciare persino il consiglio del sindacato, di cui fa parte dal 2021. Quando Cheng ha rifiutato, le è stato detto che il suo ruolo all’HKJA sarebbe stato “incompatibile” con il suo lavoro di giornalista. Cheng si occupava del settore automobilistico e di quello energetico cinesi per il quotidiano statunitense. La lettera di licenziamento le è stata consegnata personalmente dal caporedattore Gordon Fairclough.

I marchi di lusso lanciano sconti del 50% per attrarre i consumatori cinesi 

In Cina i beni di lusso vengono scontati fino al 50% nel tentativo di attrarre i consumatori della classe media. Brand come Marc Jacobs, Versace, Burberry e Bottega Veneta hanno iniziato a offrire i loro prodotti a prezzo dimezzato su Tmall Luxury Pavilion, la piattaforma di e-commerce premium di Alibaba. A causa del calo dei consumi e degli acquisti da parte dei cinesi, alcuni marchi di lusso si sono ritrovati con un’eccedenza di scorte da dover smaltire. Da qui, la decisione di vendere i loro prodotti alla metà del prezzo.

Secondo la piattaforma di raccolta dati sul settore del lusso Luxurynsight, gli sconti applicati da brand come Versace e Burberry in Cina sui diversi canali di vendita hanno superato il 50% nel 2024, rispetto al 30 e 40% di sconto che le due aziende aveva applicato nel 2023.