I titoli di oggi:
- Le imprese europee chiedono a Pechino di far crescere la domanda interna
- La Cina ha pubblicato un piano per attrarre gli investimenti stranieri
- Il premier cinese Li Qiang visiterà l’Australia
- Gli scienziati avvertono sui pericoli globali dell’intelligenza artificiale
- Il presidente vietnamita si dimette: è il secondo a lasciare l’incarico in un anno
La Cina ha pubblicato un piano per attrarre gli investimenti stranieri
La Cina è al lavoro per attirare e utilizzare al meglio gli investimenti esteri. Secondo un piano d’azione pubblicato dall’Ufficio Generale del Consiglio di Stato il 19 marzo, il Paese perfezionerà l’elenco negativo degli investimenti esteri, realizzerà programmi pilota per facilitare l’accesso degli investimenti esteri nell’innovazione scientifica e tecnologica e consentirà una più ampia partecipazione da parte delle istituzioni finanziarie straniere nel settore manifatturiero, bancario e assicurativo.
L’intervento del governo cinese precede di un giorno il viaggio dell’amministratore delegato di Apple a Shanghai, dove il 21 marzo è prevista la partecipazione di Tim Cook all’inaugurazione di un nuovo negozio. Nel corso della sua visita Cook – che presenzierà nel weekend al China Development Forum – ha incontrato anche funzionari di BYD, il colosso cinese di auto elettriche. Il viaggio in Cina del numero uno dell’azienda di Cupertino arriva mentre le vendite di iPhone nel Paese sono in calo: -24% nelle prime sei settimane del 2024. Apple ha perso quote di mercato a favore di Huawei Technologies, sanzionata dagli Stati Uniti, che ha beneficiato di un’ondata di acquisti patriottici per i suoi dispositivi Mate 60 Pro prodotti in casa.
Le imprese europee chiedono a Pechino di far crescere la domanda interna
Nuovo allarme delle imprese europee che operano dentro la Grande Muraglia. L’ultimo rapporto della Camera di Commercio Ue in Cina ha invitato Pechino a far crescere la domanda interna, rilevando la necessità di apportare cambiamenti nella relazione bilaterali attraverso dialoghi ad alto livello. Il mercato cinese, descritto come “meno prevedibile, affidabile ed efficiente”, ha spinto le aziende a spostare la loro attenzione “in modo sproporzionato verso la gestione del rischio e lo sviluppo della resilienza”, in un contesto segnato da “normative draconiane”. L’attenzione cinese al lato dell’offerta per rilanciare la crescita sta creando problemi in Europa e, per questo, Pechino dovrebbe creare un ambiente più sostenibile per le aziende straniere. Secondo i dati del blocco, il deficit commerciale dell’Ue con la Cina ha raggiunto il record decennale di 397 miliardi di euro nel 2022, prima di scendere a 291 miliardi di euro l’anno scorso.
Il timore di un cambiamento del rapporto tra Bruxelles e Pechino è alimentato anche dal probabile ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. L’ex presidente ha promesso di imporre una tariffa del 10% su tutte le importazioni e un dazio del 60% sulle spedizioni cinesi. Uno scenario che, se diventasse reale, metterebbe in seria difficoltà i funzionari europei sul rapporto con Washington e Pechino.
Il premier cinese Li Qiang visiterà l’Australia
È ancora stallo sulla risoluzione delle dispute tra Cina e Australia. I due Paesi devono ancora raggiungere un accordo sulla rimozione delle barriere commerciali sulle merci australiane (in particolare il vino), ma qualcosa sembra muoversi in favore di un miglioramento delle relazioni bilaterali. Cina e Australia hanno convenuto di rilanciare la cooperazione a tutto tondo e stanno “attivamente considerando” l’apertura di un canale di comunicazione sulle questioni marittime, secondo quanto emerso dall’incontro che si è tenuto a Canberra il 20 marzo tra il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e l’omologa australiana Penny Wong. Affrontati anche i delicati temi del commercio, della tecnologia, e dei diritti umani su cui i due Paesi si sono impegnati a portare avanti un dialogo. Wang – il primo ministro degli Esteri a visitare l’Australia dal 2017 – ha anche incontrato l’ex premier Paul Keating, fautore di una linea conciliante nei confronti della Cina. Come confermato da Wong, prossimamente il dialogo con Pechino continuerà ai massimi livelli. Il premier cinese Li Qiang è atteso a Canberra in data ancora da definire.
Gli scienziati avvertono sui pericoli globali dell’intelligenza artificiale
I rischi legati all’intelligenza artificiale richiedono una cooperazione globale simile allo sforzo della guerra fredda per evitare un conflitto nucleare. È l’allarme lanciato da un gruppo di rinomati esperti internazionali del settore, che si è riunito a Pechino la scorsa settimana per il dialogo internazionale sulla sicurezza dell’intelligenza. Durante l’incontro, gli scienziati hanno individuato le “linee rosse” sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale, tra cui la realizzazione di armi biologiche e il lancio di attacchi informatici, secondo una dichiarazione vista dal Financial Times. All’evento hanno partecipato anche i funzionari del governo cinese.
Il presidente vietnamita si dimette: è il secondo a lasciare l’incarico in un anno
Nuovo scossone politico in Vietnam. Il presidente Vo Van Thuong ha presentato le sue dimissioni, dichiarandosi colpevole di “violazioni e mancanze”, una formula usata per indicare il suo coinvolgimento in attività di corruzione. Il Comitato Centrale del Partito, uno dei massimi organi decisionali del Vietnam governato dal Partito Comunista, ha approvato le dimissioni di Thuong quasi un anno dopo la sua elezione. “Pienamente consapevole della sua responsabilità nei confronti del Partito, dello Stato e del popolo, ha presentato le sue dimissioni dalle funzioni affidategli”, ha reso noto l’agenzia di stampa ufficiale VNA, riportando la decisione del Comitato al termine della riunione straordinaria. Con le dimissioni, Thuong esce anche dallo stesso Comitato e dall’Ufficio politico e lascia la presidenza del Consiglio per la difesa e la sicurezza nazionale. Le dimissioni giungono a poco più di un anno dall’insediamento: Thuong, infatti, era stato eletto presidente il 2 marzo 2023 dall’Assemblea nazionale, il parlamento unicamerale. Anche la precedente presidenza di Nguyen Xuan Phuc si era conclusa con le dimissioni, il 17 gennaio 2023. Il presidente ricopre un ruolo prevalentemente cerimoniale, ma è una delle quattro principali posizioni politiche nella nazione del sud-est asiatico.
A cura di Serena Console
Sanseverese, classe 1989. Giornalista e videomaker. Si è laureata in Lingua e Cultura orientale (cinese e giapponese) all’Orientale di Napoli e poi si è avvicinata al giornalismo. Attualmente collabora con diverse testate italiane.