I titoli di oggi:
- La Cina dà l’ultimo addio a Li Keqiang
- Per Xi risolvere i problemi finanziari è un “tema eterno per il governo”
- La Cina fa un passo indietro sugli investimenti ingenti nel Pacifico meridionale
- Le stazioni meteorologiche straniere finiscono nel mirino del governo cinese
- La Corea del Nord chiude diverse ambasciate
Bandiere a mezz’asta, corone funebri e cordoglio nazionale. Così la Cina dice addio a Li Keqiang, morto improvvisamente il 27 ottobre per un arresto cardiaco all’età di 68 anni. Stamani la salma dell’ex premier è stata cremata e portata presso il cimitero Babaoshan di Pechino, dove si tengono le sepolture dei leader cinesi. Come da tradizione in questi casi, alla cerimonia di addio dell’ex primo ministro hanno partecipato il presidente Xi Jinping e gli altri membri del comitato permanente del politburo. Nonostante le speculazioni degli scorsi giorni, il protocollo sembra essere stato rispettato sebbene ai media sia stato richiesto di non coprire la notizia del decesso con toni “eccessivamente espansivi”. Poliziotti in borghese e in uniforme sono stati avvistati nei pressi dell’impresa di pompe funebri, dove centinaia di persone si sono radunate stamani per porgere l’ultimo saluto al leader. Discreto e vicino alle masse, Li si è conquistato l’affetto dei cittadini suscitando forse qualche “gelosia” a Zhongnanhai, il Cremlino cinese. Negli scorsi giorni diversi apprezzamenti per le aspirazioni riformiste di Li sono stati censurati sul web.
Per Xi risolvere i problemi finanziari è un “tema eterno per il governo”
Pechino nasconde con difficoltà la sua preoccupazione per la fragilità del sistema finanziario nazionale, a causa di una crescita economica che sembra aver rallentato il passo. Il presidente Xi Jinping ha affermato che la gestione dei rischi finanziari è fondamentale per la prossima fase di sviluppo della Cina, ammettendo tuttavia che il Paese deve ancora affrontare “rischi finanziari ed economici eccezionali, caos e corruzione nel settore finanziario”, nonché “la scarsa qualità dei servizi che sono un problema per la sua economia reale”. Xi ha espresso le sue preoccupazioni durante la Conferenza finanziaria sul lavoro, che il Partito organizza ogni cinque anni con i principali leader cinesi con lo scopo di dare una direzione precisa allo sviluppo finanziario del Paese. L’appuntamento, appena concluso, è stata l’occasione per il presidente cinese di ribadire che la prevenzione e la risoluzione dei rischi finanziari devono essere un “tema eterno” per il governo di Pechino. Xi ha quindi lanciato il messaggio che la Repubblica popolare deve “rafforzare in modo completo la supervisione finanziaria” su tutti i fronti. Tra gli obiettivi politici individuati durante la Conferenza c’è anche il consolidamento e il miglioramento del ruolo di Hong Kong come centro finanziario internazionale. Anticipata anche l’intenzione di istituire un meccanismo per risolvere i rischi del debito legati ai governi locali e stabilizzare il mercato immobiliare.
La Cina fa un passo indietro sugli investimenti ingenti nel Pacifico meridionale
La Cina sta riducendo la spesa nei Paesi del Pacifico meridionale. Negli ultimi dieci anni, la Repubblica popolare ha stanziato miliardi di dollari in aiuti e infrastrutture nelle nazioni insulari del Pacifico, nel tentativo di strapparle all’influenza di tradizionali alleati regionali, come Australia e Stati Uniti. Ma il Lowy Institute australiano ha rilevato che Pechino sta ora ridimensionando il flusso di denaro, indirizzando le sue attenzioni verso Paesi “amici della Cina” come le Isole Salomone e Kiribati. Secondo il rapporto, la spesa della Cina nel Pacifico ha raggiunto un picco di 384 milioni di dollari nel 2016, ma si è ridotta a 241 milioni di dollari nel 2021. Pechino punta a rafforzare le relazioni con suoi partner nella regione. La Royal Solomon Islands Police Force, la polizia delle Isole Salomone, ha ricevuto un’altra donazione dal Ministero della Pubblica Sicurezza cinese, che comprende metal detector, due droni e uniformi della polizia. Nell’ambito del patto bilaterale sulla sicurezza siglato il 19 aprile 2022, la squadra di collegamento della polizia cinese nelle Isole Salomone crescerà per contribuire a garantire la sicurezza per i Giochi del Pacifico che inizieranno questo mese. Inoltre, le Fiji hanno ritirato la loro adesione a una dichiarazione internazionale che sollecitava la Cina a porre fine alla persecuzione degli uiguri e di altre minoranze musulmane nello Xinjiang. La dichiarazione, emessa a metà ottobre da un comitato dell’Onu, aveva inizialmente raccolto l’adesione di 51 Paesi; le Fiji erano state l’unico stato insulare del Pacifico a dare il proprio endorsement.
Le stazioni meteorologiche straniere finiscono nel mirino del governo cinese
Il Ministero della Sicurezza dello Stato cinese, la principale agenzia di spionaggio del Paese, ha posto sotto indagine oltre 3mila stazioni meteorologiche legate all’estero in più di 20 province, affermando che rappresentano rischi e minacce alla sicurezza nazionale. Pechino diventa più cauta nei confronti di una potenziale fuga di dati, sostenendo che i dati meteorologici sono strettamente legati alla sicurezza nazionale, alimentare ed ecologica, al cambiamento climatico e agli interessi pubblici del Paese.
La Corea del Nord chiude diverse ambasciate
La Corea del Nord ha deciso di chiudere molte delle sue ambasciate nel mondo, tra cui quella di Madrid, Hong Kong e di alcuni Paesi dell’Africa, come l’Angola e l’Uganda. La chiusura delle rappresentanze diplomatiche corrisponde al 25% delle missioni nordcoreane a livello globale: Pyongyang ha 53 missioni diplomatiche all’estero, inclusi tre consolati e tre uffici di rappresentanza. Secondo il ministero dell’unificazione della Corea del Sud, la chiusura delle ambasciate è l’ennesimo segnale che Pyongyang sta affrontando evidenti problemi finanziari. Nel caso specifico della rappresentanza a Madrid, il Partito Comunista del Popolo di Spagna, che ha buoni rapporti con la Corea del Nord, ha pubblicato sul suo sito una nota in cui l’ambasciata notifica il ritiro della missione diplomatica da Madrid. “D’ora in poi, l’Ambasciata della Repubblica Popolare Democratica di Corea in Italia sarà responsabile degli affari con la Spagna”, aggiunge il comunicato. Ma non solo. La Corea del Nord avvierà una rotazione di diplomatici e ambasciatori con esperienza in diversi posti chiave in tutto il mondo: importanti esponenti delle missioni nordcoreane a Londra, New York, Berna e Ginevra, Stoccolma e Vienna lasceranno a breve i loro incarichi e saranno sostituiti da nuovi arrivati da Pyongyang.
A cura di Serena Console; ha collaborato Alessandra Colarizi
Sanseverese, classe 1989. Giornalista e videomaker. Si è laureata in Lingua e Cultura orientale (cinese e giapponese) all’Orientale di Napoli e poi si è avvicinata al giornalismo. Attualmente collabora con diverse testate italiane.