Cina crisi ucraina 2

In Cina e Asia – Delegazione ucraina a Pechino dopo le accuse di Zelensky

In Notizie Brevi by Serena Console

I titoli di oggi: 

  • Delegazione ucraina a Pechino dopo le accuse di Zelensky
  • Calo di fiducia verso il Partito dopo il lockdown di Shanghai 
  • Detenuti per mesi i manifestanti derubati dei risparmi dalle banche
  • La Corea del Nord ha demolito parte della ferrovia intercoreana
  • Cala il tasso di fecondità in Giappone per l’ottavo anno consecutivo
Il viceministro degli Esteri ucraino esorta Pechino a partecipare al vertice di pace svizzero

Dopo le accuse del presidente ucraino Volodymyr Zelensky rivolte a Pechino e Mosca di sabotare il vertice sulla pace in Ucraina, Kiev ci riprova e ottiene una piccola riapertura di dialogo con i vertici cinesi. Il 5 giugno, il viceministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga ha incontrato a Pechino il suo omologo Sun Weidong per esortare i funzionari cinesi a partecipare all’appuntamento che si terrà in Svizzera il prossimo il 15 e 16 giugno, secondo una nota del ministero degli Esteri ucraino. Pechino ha respinto le accuse del leader di Kiev “sulle pressioni” esercitate su altri Paesi per disertare l’evento.

Calo di fiducia verso il Partito dopo il lockdown di Shanghai 

Il lockdown di Shanghai ha minato la fiducia dei cittadini cinesi nei confronti del Partito comunista. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori di tre università in Danimarca, Stati Uniti e Hong Kong e pubblicato il 27 maggio dal Journal of Contemporary China. I ricercatori dei tre atenei hanno scoperto che le mille persone intervistate durante il lockdown di Wuhan nel febbraio 2020 hanno assegnato un punteggio medio di 8,5 su 10 nel valutare la loro fiducia in Pechino, superiore rispetto al dato di 7,8 registrato nel settembre 2022. Gli autori dello studio affermano che l’improvviso calo di fiducia dei cittadini dopo il duro lockdown di Shanghai potrebbe essere stato un fattore scatenante delle proteste in diverse città cinesi contro la dura politica zero-Covid.

Detenuti per mesi i manifestanti derubati dei risparmi dalle banche

Alcuni cittadini cinesi si trovano in stato di detenzione da diversi mesi per aver protestato contro gli istituti bancari dello Henan. È quanto riportato dalla Reuters, che ha raccolto diverse testimonianze di alcuni cittadini di Zhengzhou, scesi in strada nel maggio del 2022 per chiedere la restituzione dei loro risparmi andati in fumo a causa di una frode bancaria. Tutto era cominciato due mesi prima, quando circa 600mila persone hanno perso i propri soldi in una frode da 4,2 miliardi di dollari che ha coinvolto quattro banche dell’Henan. Stando a quanto raccolto dall’agenzia di stampa, i manifestanti sono stati fermati dalla polizia durante le proteste e condotti subito in carcere: qui sono stati detenuti per mesi, hanno ricevuto scarse e pessime razioni di cibo e sono stati sottoposti a interrogatori anche durante la notte. Di alcuni di loro non si hanno ancora notizie certe.

La Corea del Nord ha demolito parte della ferrovia intercoreana

La Corea del Nord ha distrutto alcune sezioni della ferrovia intercoreana di Donghae. Lo ha reso noto il 5 maggio il Servizio di intelligence nazionale della Corea del Sud. Qualsiasi demolizione di parte della tratta porta alla fine di un accordo siglato nel 2018 dal leader nordcoreano Kim Jong-un e dall’ex presidente sudcoreano Moon Jae-in  proprio per modernizzare la linea ferroviaria. Costruita nel 2000, la ferrovia di Donghae percorre la costa orientale della penisola coreana, e nel 2006 ne era stato completato un tratto transfrontaliero di circa 27 chilometri, che però non entrò mai in funzione dopo le operazioni di collaudo nel 2007. La decisione della Corea del Nord di demolire l’infrastruttura sembra confermare che la riconciliazione con il Sud sia sempre più improbabile.

Cala il tasso di fecondità in Giappone per l’ottavo anno consecutivo

Il tasso di fecondità totale del Giappone, ovvero il numero medio di nascite per donna durante l’età riproduttiva (tra i 15 e i 49 anni) è diminuito nel 2023 per l’ottavo anno consecutivo, raggiungendo un minimo storico. Lo dicono i dati diffusi il 5 giugno dal ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare di Tokyo, secondo cui la cifra nazionale è calata a 1,20 l’anno scorso, 0,06 punti in meno rispetto al 2022.

A livello nazionale, il numero totale di nascite di cittadini giapponesi residenti nel paese è stato di 727.277 nel 2023, in calo del 5,6% rispetto all’anno precedente.  Il governo sta correndo ai ripari. Solo qualche giorno fa, la Dieta giapponese (l’organo legislativo del Paese) ha approvato una legge che rafforza il sostegno finanziario alle famiglie, anche ampliando gli assegni familiari e riducendo l’onere finanziario associato al parto e all’istruzione superiore.