Funzionano per il momento le misure messe in atto dal governo cinese per frenare la caduta delle sue borse. La Thailandia ha estradato un centinaio di uiguri in Cina, mentre in Malaysia il premier Najb Razak è sotto scacco per presunti fondi neri pari a 700 milioni di dollari. Mentre il Giappone accetta la sfida degli Usa su chi costruirà i megarobot migliori.
Cina – Borse in lieve rialzo
Funzionano per il momento le misure messe in atto dal governo cinese per frenare la caduta delle sue borse. Il giorno dopo il “panico” i mercati asiatici stanno reagendo. Gli indici di Hong Kong, Shenzhen e Shanghai hanno aperto in rialzo tra l’1 e il 2 per cento, continuando a salire fino a un più tre per cento a metà mattinata. Sarebbero gli effetti degli interventi operati nella giornata di ieri al governo cinese che per il momento ha bloccato le quotazioni di nuove azioni e ha imposto un blocco di sei mesi sulla vendita di titoli da parte di chi detiene una quota superiore al 5 per cento di un titolo. Inoltre, in serata, Pechino ha ordinato alle aziende di stato di interrompere le vendite e, anzi, ricominciare a comprare, nel tentativo di bloccare il panico generale causato dal crollo della borsa.
Cina – Uiguri restituiti
La Thailandia ha estradato un centinaio di uiguri in Cina. Altri 150 sono stati riconsciuti come turchi e sono stati spediti in Turchia. Sono ormai centinaia gli uiguri che lasciano il paese per sfuggire al controllo repressivo di Pechino. Grossi dubbi su come verranno trattati una volta costretti a rientrare in patria. Durante il mese del Ramadan, le autorità cinesi hanno imposto diverse restrizioni, vietando il digiuno rituale a membri del Partito, funzionari pubblici, insegnanti e studenti. La Turchia condivide da sempre con l’etnia musulmana dello Xinjiang legami culturali linguistici e identitari.
Malaysia – I fondi anomali del premier Najb
Il premier Najb Razak è sotto scacco per presunti fondi neri pari a 700 milioni di dollari. Il caso è esploso quando il fondo statale 1Malaysia Development Bhd ha mancato pagamenti per oltre 1 miliardo. Il veicolo, fondato nel 2009, quando Najb salì al governo, sarebbe anche lo strumento con cui il premier si sarebbe appropriato dei soldi. E ora, con il 50ennale governo del Umno ai minimi storici di gradimento, il premier rischia di saltare
Giappone/USA – Sfida tra megarobot
La Suidobashi Heavy Industry, un’azienda giapponese che progetta e assembla robot di grandi dimensioni, ha accettato la sfida lanciata dalla MegaBot Usa, unico altro produttore del settore nel mondo. La sfida tra i giganti metallici è fissata a giugno 2016, ma sono già partite le provocazioni verbali. Kogoro Kurata il fondatore della Suidobashi ha invitato i suoi prossimi avversari a costruire robot migliori. “I robot giganti sono parte della cultura giapponese”.