I titoli di oggi:
- A Pechino Macron promuove la pace in Ucraina e il business con le aziende cinesi
- Pechino pensa a uno stop dell’export di terre rare
- Il Messico implora: “Stop al fentanyl dalla Cina”
- Tokyo fornirà armamenti all’esercito di paesi alleati
Ieri è stata la giornata dell’arrivo in Cina del presidente francese Emmanuel Macron che si è trascinato la leader della Commissione Ue Ursula von der Leyen. I due, animati da interessi distinti, hanno un duplice obiettivo: far allontanare la Cina dalla Russia e rinsaldare i rapporti commerciali ed economici tra Bruxelles e Pechino. La guerra russa in Ucraina resta tra gli obiettivi della missione del presidente francese oltre la Grande Muraglia. “La Cina – ha detto Macron durante un incontro con i rappresentati della comunità francese a Pechino prima del suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping – può avere un ruolo primario per la pace, nonostante abbia affermato di non essere d’accordo con il “piano di pace” di 12 punti della Cina. Il capo dell’Eliseo, tuttavia, vuole rassicurare Xi (con il quale ci sarà un incontro oggi) che Bruxelles non si allineerà a Washington sul disaccoppiamento economico da Pechino. Ma è Fu Cong, ambasciatore cinese presso l’Ue, a esprimere gli intenti della Cina. Il diplomatico ha rilasciato importanti dichiarazioni al New York Times con cui si affermano distanze da quel rapporto “senza limiti” che la Russia continua a reiterare. Si tratta di un tentativo di rilanciare i rapporti che la Cina ha con l’Ue, soprattutto in chiave commerciale.
Pechino pensa a uno stop dell’export di terre rare
La Cina sta valutando la possibilità di vietare le esportazioni di alcune tecnologie per la lavorazione di terre rare, in quella che si presenta come una mossa per limitare vantaggio degli Stati Uniti nel settore dell’ high-tech. I funzionari cinesi sono infatti al lavoro per introdurre delle modifiche a un elenco di restrizioni all’esportazione di tecnologia, che è stato aggiornato per l’ultima volta nel 2020.
Le revisioni vieterebbero o limiterebbero le esportazioni di tecnologia per elaborare e perfezionare elementi di terre rare. Sono state inoltre proposte disposizioni che vieterebbero o limiterebbero l’export di tecnologia delle leghe per la produzione di magneti ad alte prestazioni derivati da terre rare.
Il Messico implora: “Stop al fentanyl dalla Cina”
Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha chiesto un aiuto al suo omologo cinese Xi Jinping per fermare il traffico di fentanyl, un farmaco che negli ultimi tempi viene usato come stupefacente in Messico e Stati Uniti con effetti devastanti. Tramite una lettera datata 22 marzo, Lopez Obrador ha chiesto a Xi di mettere in atto un maggiore controllo sulle spedizioni dei precursori del fentanyl che partono dall’Asia verso i porti messicani. Nella missiva, il leader messicano ha proposto anche un maggiore coordinamento tra le due nazioni per rendere disponibili informazioni tempestive su spedizioni, tempi, origine e destinazione di questi precursori, e sulle società che li acquistano. Secondo i dati del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti, nel 2021 oltre 100mila persone sono morte a causa dell’uso di fentanyl. Il farmaco si presenta come una importante fonte di guadagno per i narcotrafficanti: il fentanyl sta sostituendo altri stupefacenti.
Tokyo fornirà armamenti all’esercito di paesi alleati
Il Giappone fornirà armamenti all’esercito di paesi “che la pensano allo stesso modo” e che condividono i suoi valori, come lo stato di diritto, la difesa contro le minacce alla sicurezza regionale, compreso il rafforzamento militare della Cina nell’Indo-Pacifico. Malesia, Filippine, Bangladesh e Fiji sono state designate come beneficiarie della nuova sovvenzione nipponica, progettata per “creare un ambiente di sicurezza favorevole” per il Giappone e per la regione.
Il segretario capo di gabinetto giapponese, Hirokazu Matsuno, ha affermato che le misure contribuiranno a scoraggiare i tentativi unilaterali di modificare lo status quo con la forza, in particolare nell’Indo-Pacifico. Le sue parole suonano come un apparente avvertimento alla Cina sulla sua assertività nelle acque regionali. Superando una consuetudine ormai storica dettata dalla Costituzione, il premier nipponico Fumio Kishida ha dato il via all’aumento del bilancio nazionale per la Difesa al 2% del Pil (dall’attuale 1%) entro il 2027, oltre a una corsa al riarmo per contrattaccare le strutture militare nemiche. E per nemiche si intende Stati Uniti.
A cura di Serena Console
Sanseverese, classe 1989. Giornalista e videomaker. Si è laureata in Lingua e Cultura orientale (cinese e giapponese) all’Orientale di Napoli e poi si è avvicinata al giornalismo. Attualmente collabora con diverse testate italiane.