In Cina e Asia – Zhou Yongkang vuota il sacco

In by Gabriele Battaglia

Xi Jinping in visita ufficiale in Pakistan, per portare miliardi di dollari in investimenti. La situazione dei granai della Cina denunciata da un documentario della tv di Stato cinese. Zhou Yongkang avrebbe vuotato il sacco e starebbe facendo nomi e cognomi dei suoi sodali. I problemi di forza lavoro nella centrale numero 1 di Fukushima. Pyongyang condannata a pagare la famiglia di un rapito. CINA – Zhou vuota il sacco

L’ex zar delle sicurezza finito in disgrazia, la “grande tigre” Zhou Yongkang, avrebbe chiesto di non essere condannato a morte e starebbe facendo nomi e cognomi della rete di corrotti che lo circondavano, riportano media di Honk Kong e della Cina continentale.
Arrestato a dicembre e formalmente incriminato pochi giorni fa, Zhou si sarebbe inizialmente rifiutato di firmare i documenti carcerari, avrebbe ribadito di sentirsi "perseguitato", attuato uno sciopero della fame, tentato il suicidio, e “agito da folle”, riportano le fonti. Alla fine sarebbe crollato una volta sotto interrogatorio, vuotando il sacco in ben 22 testimonianze per un totale di 112 ore, tra gennaio e marzo di quest’anno.

GIAPPONE – Fukushima, i lavoratori non bastano

I lavori di decommissionamento della centrale nucleare di Fukushima numero 1, severamente danneggiata da terremoto e tsunami dell’11 marzo 2011, potrebbero proseguire sempre più a rilento: molti dei lavoratori addetti (oltre 2000 su un totale di 14mila) hanno già raggiunto il limite di esposizione alle radiazioni (100 millisivert in 5 anni) stabilito dalla Società radiologica giapponese. 
C’è bisogno di turnover, ma sia Tepco sia le altre aziende di contractor hanno problemi ad attingere alle risorse umane. Dall’inizio dell’anno sono 174 i lavoratori che hanno raggiunto il limite massimo di esposizione e hanno lasciato Fukushima su un totale di 41 mila persone impiegate in 4 anni. Secondo quanto scrive il Fukushima Minpo, principale quotidiano della provincia, molte aziende preferiscono trasferire i lavoratori poco al di sotto del limite per poterli poi reimpiegare nuovamente nell’impianto.

CINA – Xi Jinping in Pakistan


Foto credit: ndtvimg.com

Visita ufficiale di Xi Jinping in Pakistan, tradizionale amico. Il presidente cinese porta in dote 46 miliardi di dollari in investimenti, che dovrebbero beneficiare la Cina in due modi: spianandole la strada verso il Mare Arabico e il Golfo Persico; dando uno sbocco all’estero alle sue imprese afflitte da sovrapproduzione (cemento, acciaio).
34 miliardi dovrebbero essere infatti spesi in progetti energetici, 12 in infrastrutture. Il progetto chiave è il cosiddetto corridoio economico Cina-Pakistan, una rete di strade, ferrovie e gas/oleodotti che collegheranno il porto pakistano di Gwadar, sul Mar Arabico, con Kashgar, nello Xinjiang cinese.

COREA DEL NORD – Pyongyang dovrà risarcire i rapiti

Un tribunale distrettuale di Washington ha condannato la Corea del Nord a pagare un risarcimento da 330 milioni di dollari per il rapimento nel 2000 di un pastore protestante che aiutava i rifugiati sul confine sino-coreano.
Difficilmente il regime pagherà. Già in passato non risulta abbia pagato i risarcimenti ottenuti dalle vittime di un attentato dell’armata rossa giapponese, che si ritiene abbia finanziato. Per gli Usa queste sentenze provano che il paese foraggia attività terroristiche. 

CINA – Granai marci 



Nei granai cinesi ci sarebbero tonnellate di grano degradato e inutilizzabile, secondo un documentario-denuncia della Cctv, la tv di Stato. È tradizione di un Paese enorme come la Cina quella di immagazzinare grano per le annate difficili, operazione che ha anche il compito di calmierare i prezzi della materia prima. 
La qualità delle riserve può quindi alterare tali prezzi, perché se le scorte fossero inutilizzabili, la Cina potrebbe essere costretta ad aumentare le importazionirepentinamente, determinando il boom dei prezzi a livello internazionale.

[Foto credit: bloomberg.com]