I titoli di oggi:
- Xi torna a Shanghai per fiume Azzurro e fiducia alle imprese
- Cina, al via la prima fiera delle catene di approvvigionamento
- Cina, stretta normativa sul cyberbullismo
- I ricchi cinesi spostano sempre più soldi all’estero
- Cina e Lituania normalizzano i rapporti
- Vietnam, il Parlamento approva un aumento delle tasse per le multinazionali
- Filippine, pronto il ban a Tik Tok?
- Malaysia Airlines, un nuovo appello per le vittime del volo scomparso nel 2014
Xi torna a Shanghai: nel menù fiume Azzurro e fiducia alle imprese
Mercoledì 29 novembre si svolge a Shanghai un incontro di alto livello tra il presidente Xi Jinping e i funzionari dei governi locali di Shanghai, Jiangsu, Zhejiang e Anhui. L’obiettivo del forum è quello di trovare delle misure a sostegno dello sviluppo economico del delta dello Yangtze (fiume Azzurro) attraverso misure coordinate e facilitazioni fiscali. In previsione dell’incontro Xi ha presieduto una riunione dell’ufficio politico del Partito comunista cinese dedicato alla revisione delle direttive per lo sviluppo della Cintura economica dello Yangtze e visitato lo Shanghai Futures Exchange, segnalando – sostengono gli analisti – l’intenzione da parte di Pechino di creare un’area alternativa alla Greater Bay Area che include Hong Kong, Macao e nove città costiere del Guangdong.
L’evento avviene nell’ambito del primo viaggio di Xi a Shanghai dopo la fine della pandemia di Covid-19. Il segretario generale del Partito comunista non si presentava nella metropoli simbolo dell’apertura globale della Cina dal 2021. La visita, inusualmente anticipata qualche giorno fa dal South China Morning Post, è mirata a dare un segnale di stabilità e fiducia al mondo imprenditoriale sia cinese sia internazionale. D’altronde, Shanghai gioca da sempre un ruolo fondamentale per misurare i rapporti (soprattutto economici) tra la Repubblica popolare e l’estero. Interessante capire se e quali imprese private saranno visitate da Xi. In molti prevedono un passaggio alla Smic (principale azienda cinese per la fabbricazione dei semiconduttori), altri invece pronosticano una visita a Tesla.
Cina, al via la prima fiera delle catene di approvvigionamento
Martedì 28 novembre il premier Li Qiang ha inaugurato a Pechino la prima edizione della China International Supply Chain. L’evento, dalla durata di cinque giorni, rappresenta un’occasione per rilanciare la Cina come grande esportatore e nodo essenziale della manifattura globale. In un momento di difficoltà per la stabilità delle catene di approvvigionamento la Repubblica popolare cerca di segnalare “una posizione più chiara su come vede il proprio ruolo nelle supply chain mondiali, nonché su altre questioni urgenti legate a commercio internazionale e globalizzazione“, ha dichiarato Jens Eskelund, presidente della Camera di commercio dell’Unione europea in Cina. Sfide che il premier cinese, durante il suo discorso, ha associato al “protezionismo e alla globalizzazione incontrollata” senza citare esplicitamente la guerra commerciale con gli Usa e le tensioni nel settore dei chip.
Cina, stretta normativa sul cyberbullismo
Le autorità cinesi possono arrestare, multare e condannare chiunque commettano reati di bullismo online come la produzione e diffusione di immagini false e le molestie sulla rete. Lo ha dichiarato martedì 28 novembre il ministero della Pubblica Sicurezza, che si è espresso per la prima volta su dieci casi di cyberbullismo nel quadro delle nuove direttive emanate a settembre e ha così predisposto per la prima volta un quadro normativo preciso con esempi concreti di applicazione. Pechino è intervenuta in merito alla luce dei crescenti casi di violenze psicologiche e suicidi legati alla rete. Le condanne potranno arrivare ai dieci anni e in futuro è prevista una vera e propria legge per la condanna di questi reati.
I ricchi cinesi spostano sempre più soldi all’estero
Pandemia, stretta dei controlli e dello stato sull’economia privata: queste sarebbero alcune delle motivazioni dietro alla fuga dei capitali delle famiglie cinesi. Il fenomeno, analizzato dal New York Times, mostra un tentativo di tutela dei propri risparmi anche a fronte della recente crisi dell’immobiliare, che ha disincentivato gli investimenti sul mattone in patria e ha portato molti ad acquistare beni immobili all’estero.
L’eccessiva fuoriuscita di valuta dal paese potrebbe rappresentare un motivo di preoccupazione, analogamente a quanto accaduto in passato in altre parti del mondo. Ciononostante, sostiene il capo economista della Hang Seng Bank di Shanghai Wang Dan, il flusso di denaro dalla Cina rimane “molto gestibile” e sono ancora forti le restrizioni e i meccanismi di monitoraggio in vigore.
Cina e Lituania normalizzano i rapporti
Il regime di coercizione economica che aveva sospeso ogni accordo commerciale tra Cina e Lituania è finito. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, menzionando “una conversazione che, con pazienza, potrebbe offrire alcune opportunità”. Pechino aveva imposto delle limitazioni unilaterali alle relazioni commerciali con la Lituania dopo che il Paese baltico si era avvicinato con decisione a Taiwan, concedendo a Taipei l’apertura di un ufficio di rappresentanza a Vilnius, dopo essere uscito dal meccanismo 17+1 che riuniva Cina e Paesi dell’Europa nord centro orientale. Ma c’è ancora molta diffidenza da parte delle imprese lituane, ha evidenziato Landsbergis, perché “nessuno può prevedere se si ripeterà” quanto accaduto.
Vietnam, il Parlamento approva un aumento delle tasse per le multinazionali
Mercoledì 29 novembre il Parlamento vietnamita ha deciso di aumentare l’aliquota fiscale delle multinazionali localizzate nel paese al 15%. La misura, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2024, prevede un aumento delle entrate legate a 122 grandi aziende straniere di 601 milioni di dollari. In Vietnam esiste già una legge che prevede un’imposta sul reddito del 20%, ma negli ultimi anni erano prevalse una serie di facilitazioni fiscali per incentivare gli investimenti dall’estero: la sucoreana Samsung, per esempio, nel 2022 ha versato solo il 5,1% di tasse in una delle province in cui opera. Non sono ancora chiare le misure previste dal nuovo pacchetto di incentivi sugli investimenti promesso dal governo, che prevedeva di introdurre delle facilitazioni fiscali e amministrative soprattutto nel settore high-tech.
Filippine, pronto il ban per Tik Tok?
ll governo delle Filippine potrebbe presto vietare l’utilizzo di Tik Tok ai dipendenti statali del comparto sicurezza e introdurre delle limitazioni nei confronti della piattaforma di video brevi. Lo ha dichiarato il vicedirettore del consiglio di Sicurezza nazionale Jonathan Malaya, che ha citato misure simili già adottate da altri paesi nel mondo, come nel caso degli Stati Uniti e di alcuni paesi dell’Unione europea. Nel frattempo, l’Indonesia si prepara ad ufficializzare il permesso di vendita e-commerce sul social cinese dopo un periodo in cui aveva vietato tali transazioni.
Malaysia Airlines, un nuovo appello per le vittime del volo scomparso nel 2014
È al vaglio degli inquirenti un nuovo appello voluto dalle famiglie dei passeggeri scomparsi con il volo della Malaysia Airlines Kuala Lumpur-Pechino scomparso nel marzo del 2014. La notizia è stata rilasciata dalla televisione di stato Cctv, che chiama in causa la compagnia aerea, il gruppo di assicurazioni Allianz, Boeing e Rolls Royce. L’aereo, che trasportava 239 persone, non è stato mai ritrovato e i parenti delle vittime chiedono un risarcimento e che venga fatta luce sulle dinamiche dell’incidente.
Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.