Oggi Xi Jinping sbarca negli Stati Uniti. E il Wall Street Journal pubblica un’intervista al presidente cinese. Protestano investitori truffati a Kunming. La carta multifunzione giapponese My Number: privacy a rischio e possibilità di abuso. Proteste delle studentesse a Delhi contro la società patriarcale. Articolo sul re: il New York Times non va in stampa in Thailandia.
CINA – Xi sbarca in America
Il giorno dell’arrivo in Usa del presidente Xi Jinping, il Wall Street Journal pubblica una sua intervista. È la prima volta che il presidente parla del crollo delle borse e di tutto quello che ne è conseguito con un media straniero. Secondo il presidente l’intervento dello stato sui mercati era necessario e la Cina proseguirà la strada intrapresa per l’internazionalizzazione dello yuan. Nel frattempo i media di stato cinesi sperano che le negoziazioni per un trattato bilaterale di investimenti (Bit) vadano in porto per salvaguardare investimenti all’estero e manifatturiero. Come la stampa cinese e americana tratta questa lunga e importante visita di stato.
CINA – Protestano gli investitori truffati
Centinaia di cinesi che hanno investito nella Fanya Metal Exchange di Kunming si sono riuniti per protestare a Pechino. Il valore delle terre rare è molto cresciuto negli ultimi anni attirando l’attenzione di centinaia di migliaia di piccoli investitori. Ora, che le borse sono crollate, si sentono frodati e rivogliono indietro i soldi investiti. Ma gli Exchange Fund sono stati congelati per un problema di liquidità. La protesta dei piccoli investitori seppure immediatamente dispersi dalla polizia è sintomatica dello stato di grande incertezza che regna nella transizione dell’economia cinese.
GIAPPONE – Carta multifunzione o sorveglianza digitale?
Presto ogni cittadino giapponese avrà una carta d’identità multifunzione – si chiamerà My Number – da usare per sbrigare pratiche amministrative e per accedere ai servizi sanitari nazionali. Sarà dotata di un numero di serie e di un chip e potrà funzionare anche da patente e passaporto. Ma i servizi – la carta sarà distribuita a ottobre a tutti i cittadini e residenti stranieri e entrerà in piena funzione a gennaio – Il governo inoltre ha dichiarato l’intenzione di voler utilizzare la carta per i rimborsi della tassa sui consumi su acquisti di cibo e bevande. Potenzialmente al governo sarà possibile conoscere dettagli dei propri cittadini fin nei minimi dettagli, come ad esempio il numero di pomodori comprati in un anno. Tanto che le associazioni di avvocati già denunciano possibili invasioni della privacy.
INDIA – #pinjratod, universitarie di Delhi contro la società patriarcale
In diverse università della capitale da qualche settimana sono comparsi manifesti e graffiti a sostegno della campagna #pinjratod, organizzata dai collettivi studenteschi. La protesta, letteralmente "rompi la gabbia", solleva la questione della sistematica discriminazione che le studentesse universitarie indiane subiscono all’interno dei campus universitari, con dormitori divisi rigorosamente per donne e uomini. Mentre i ragazzi godono di ogni libertà accordata a un maggiorenne indiano, le donne, secondo le direttive dell’amministrazione scolastica, per soggiornare all’interno dei campus sono obbligate a sottostare a coprifuoco entro il tramonto, codice di vestiraio gastigatissimo, in alcuni casi divieto di accedere ai social network o usare il telefonino, oltre al divieto di interazione con gli studenti di sesso maschile. Tutto nel nome della "sicurezza", che per molte università indiane si traduce in segregazione femminile. #pinjratod terrà una manifestazione pubblica il prossimo 10 ottobre e per ora, tra petizioni su change.org e una pagina Facebook creata ad hoc, l’elenco delle restrizioni figlie della società patriarcale indiana sta facendo il giro del web.
THAILANDIA – C’è un articolo sul re, il New York Times non va in stampa
Niente edizione asiatica per il New York Times in Thailandia, che in prima ha un articolo sulle incertezze attorno alla monarchia locale. La tipografia si è rifiutata di mandare in stampa il giornale, per non incorrerre nella dura legge sull alesa maestà che nel Paese può costare anni di reclusione. Il re, 87 anni, è malato da anni e sono già iniziati i giochi per la successione. Il tema è diventato se possibile ancora più sensibile con il colpo di stato dello scorso anno. La legge sulla lesa maestà è infatti usata per zittire le voci d’opposizione.
[Foto credit: nytimes]