- Xi rassicura sul Covid, ma le previsioni sui decessi non sono positive
- Figure di spicco entrano nella Conferenza consultiva politica del popolo cinese
- Yellen e Liu: prove di dialogo tra Usa e Cina
- Pechino contesa tra Mosca e Kiev
- Anche le donne entreranno nelle forze di riserva di Taiwan
Non più 25mila morti di Covid-19 al giorno in Cina durante il Capodanno Lunare, bensì 35mila. È la terribile fotografia scattata dalla società di previsioni britannica Airfinity, che vede al rialzo di 11mila decessi al giorno una precedente ricerca effettuata nel 29 dicembre. Un balzo che, se confermato, dimostrerebbe quanto siano alti i ritmi del contagio nel paese asiatico, che lo scorso 7 dicembre ha abbandonato la strategia Zero Covid. Numeri che contrastano con i dati della mortalità legata al Covid resi noti la settimana scorsa, quando Pechino ha confermato circa 60mila decessi in circa un mese.
L’aggiornamento di Airfinity si basa sui dati delle province della Cina combinati con i tassi di mortalità osservati dopo la prima revoca delle restrizioni in altri Paesi. L’istituto di analisi mette però in guardia: la Cina dovrà fare i conti con un’ondata di Covid-19 più lunga anziché affrontare diverse fasi di picco di trasmissibilità del virus.
Attualmente il timore è che il virus possa arrivare nelle zone rurali, dove il sistema sanitario non è paragonabile a quello delle megalopoli e dove gli anziani non sono completamente immunizzati. Con la previsione di oltre 600 mila viaggiatori che giornalmente dal 20 gennaio varcheranno i confini regionali per fare visita a parenti e amici per le festività del Capodanno, il governo si prepara a fare i conti con gli effetti di una politica sanitaria che, per tre anni, si è concentrata sulla prevenzione della malattia anziché sul suo trattamento.
Apprensione trapela anche dalle parole del presidente cinese. Xi Jinping, intervenuto ieri in collegamento video con un ospedale di Harbin (capoluogo dell’Heilongjiang) per i tradizionali auguri agli operatori sanitari, non ha celato preoccupazione per l’ondata di Covid-19 che sta investendo la Cina. Il leader cinese però ha lanciato un messaggio di speranza, sottolineando che “vediamo la luce” dopo tre anni di lotta alla pandemia. Il numero uno del Partito comunista cinese sa che il governo centrale sta mettendo in campo misure economiche per rafforzare la rete sanitaria a livello locale. Il ministero delle Finanze cinese prevede di aumentare i fondi per le cure, l’indennità di lavoro per il personale medico, i vaccini nonché la costruzione di strutture sanitarie qualificate grazie a un ricorso massiccio ai titoli di Stato.
Figure di spicco entrano nella Conferenza consultiva politica del popolo cinese
Passaggi e nomine importanti nell’impianto governativo cinese. Il vice premier Hu Chunhua è stato nominato nella giornata di ieri come membro della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Cpcpc). Il suo ingresso nell’organo consultivo politico del paese è arrivato dopo la mancata conferma come membro del Politburo durante lo scorso XX Congresso. Un episodio che ha sollevato parecchi dubbi sul ruolo del 59enne Hu, a cui mancano ancora nove anni all’età pensionabile e che era dato in corsa per la premiership. Stando quanto riportato dal South China Morning Post, anche il quarto membro in carica del Comitato permanente del Politburo, Wang Huning, 67 anni, è entrato a far parte della Cpcpc e probabilmente ne assumerà la guida al posto di Wang Yang. Ma tra i nuovi membri dell’organo consultivo politico nazionale ci sono anche due massimi esperti sanitari: lo specialista in malattie infettive, Zhang Wenhong, e il capo epidemiologo del Centro per il controllo delle malattie cinese, Wu Zunyou.
Yellen e Liu: prove di dialogo tra Usa e Cina
Cina e Usa tornano a parlarsi. Ancora di persona. Nella giornata di ieri a Zurigo, c’è stato il primo vero faccia a faccia tra il vice primo ministro cinese, Liu He, e la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, dopo diversi incontri online. Il bilaterale è stato segnato dalla ricerca di un terreno di dialogo comune, per “comunicare strettamente sulle condizioni macroeconomiche e finanziarie globali e scambiare opinioni su come stiamo rispondendo alle varie sfide tra le complicate prospettive dell’economia globale”, ha detto Yellen al vice premier cinese. Ma le posizioni tra Washington e Pechino restano distanti.
Per Liu, resta alta la “preoccupazione per le politiche economiche, commerciali e tecnologiche degli Stati Uniti nei confronti della Cina e spera che gli Stati Uniti prestino attenzione all’impatto di queste politiche su entrambe le parti”. Quelli di Zurigo sono stati colloqui “costruttivi” con scambi “approfonditi e schietti”, secondo Pechino, e sia il vice premier cinese che la segretario al Tesoro Usa si sono impegnati a “mantenere la comunicazione a tutti i livelli”, in un momento “critico” per la ripresa economica globale. I riflettori sull’incontro tra i due sembrano destinati a riaccendersi presto: Yellen ha in programma di fare il suo primo viaggio in Cina nel “prossimo futuro”.
Pechino contesa tra Mosca e Kiev
Ancora una dimostrazione di importanza strategica verso la Cina. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha condannato gli Stati Uniti per il loro tentativo di “contenere” sia la Russia che la Cina con l’aiuto di altri paesi. L’occidente, è il ragionamento di Lavrov, vede Mosca e Pechino come una minaccia nel breve e nel lungo tempo. Lavrov non ha poi perso l’occasione per tessere le lodi della relazione con la Cina. “Non è un’alleanza o un’unione, ma è una cosa più forte. Le nostre relazioni sono basate su rispetto, fiducia e un equilibrio di interessi”, ha detto Lavrov. Il ministro russo ha sottolineato che la cooperazione tra i due paesi si sta sviluppando nell’ambito commerciale e tecnico-militare, grazie alle sempre più frequenti esercitazioni congiunte.
La Cina viene tuttavia interpellata anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che con una lettera – consegnata dalla first lady ucraina Zelenska alla delegazione cinese presente a Davos – ha invitato il leader cinese Xi Jinping a svolgere un ruolo di mediazione con la Russia per fine al conflitto in Ucraina. Chissà se la richiesta ucraina verrà accolta. Ma una presa di posizione della Cina sulla guerra in Ucraina potrebbe aiutare anche a distendere i rapporti tra Pechino e Washington, con quest’ultima interessata ad avviare un dialogo per la scarcerazione dei prigionieri americani detenuti nelle carceri cinesi.
Anche le donne entreranno nelle forze di riserva di Taiwan
In risposta alla pressione militare esercitata dalla Cina nei confronti dell’isola, il ministero della Difesa taiwanese ha dichiarato che consentirà a 220 donne di arruolarsi come volontarie per la prima volta, entrando a far parte delle forze di riserva. Le interessate potranno iscriversi all’addestramento a partire dal secondo trimestre di quest’anno.
Il generale Yu Wen-cheng, dell’Agenzia per la mobilitazione del ministero della Difesa, ha precisato che per il primo anno l’iniziativa sarà su base sperimentale. La spinta verso questo cambiamento arriva dai deputati taiwanesi, fortemente contrari all’esclusione delle donne dalle formazioni di riserva perché rappresenterebbe una discriminazione di genere. Si tratta dell’ennesimo cambiamento per le forze militari taiwanesi. Lo scorso dicembre, Taipei ha annunciato che estenderà da quattro mesi a un anno, a partire dal 2024, il periodo di coscrizione militare obbligatoria per tutti gli uomini idonei nati dopo il 2005.
A cura di Serena Console
Sanseverese, classe 1989. Giornalista e videomaker. Si è laureata in Lingua e Cultura orientale (cinese e giapponese) all’Orientale di Napoli e poi si è avvicinata al giornalismo. Attualmente collabora con diverse testate italiane.