La nostra rassegna quotidiana
Xi presidente fino oltre il 2023
Il comitato centrale del partito comunista cinese ha deciso di rimuovere il limite dei due mandati per il presidente della repubblica. La decisione, che sarà ratificata alle prossime due sessioni, l’apertura del parlamento cinese, è in linea con il rafforzamento del controllo dell’attuale presidente Xi Jinping sul partito e sullo stato. Xi sarà probabilmente in carica fino oltre il 2023, arrivando quindi a un terzo mandato e forse anche oltre. Anche se il titolo di presidente è per lo più cerimoniale e le cariche di maggior potere sono il segretario generale del Pcc e il presidente della commissione centrale militare, entrambe oggi di Xi Jinping. La decisione quindi aprirebbe la strada verso un potenziamento della carica presidenziale.
Pyongyang e il ramoscello d’ulivo agli Usa
Il regime nordcoreano sarebbe pronto a intavolare trattative diplomatiche con gli Stati Uniti. Pyongyang avrebbe predisposto un team di otto persone pronto ad incontrare la diplomazia di Washington per discutere di nucleare e sanzioni. La notizia arriva il giorno dopo un incontro al vertice tra il presidente sudcoreano e Kim Yong-chol, vicesegretario del comitato centrale del partito dei lavoratori, il partito di governo a Pyongyang. Dopo la recente distensione con Seul i vertici nordcoreani sembrano intenzionati a far andare di pari passo le relazioni con la Corea del Sud e gli Stati Uniti nel tentativo di uscire dall’isolamento e strappare concessioni alla comunità internazionale.
Foglio di via per i migranti, lo stato indiano di Assam contro gli stranieri
Le autorità dello stato dell’Assam, India nordorientale, hanno pubblicato a capodanno una lista di 19 milioni di nomi. Due anni fa lo stato aveva lanciato un esperimento: raccogliere i dati delle persone in grado di dimostrare di avere radici nello stato antecedenti al 1971. Oggi però milioni di persone sono spaventate dal perdere i propri diritti di cittadinanza nel giro di pochi giorni ed essere costretti a lasciare la propria casa.
Autorità filippine in Kuwait per indagare sulle condizioni di lavoro dei domestici
Una delegazione di funzionari del ministero del lavoro filippino è arrivata in Kuwait per indagare sulle condizioni di sfruttamento dei collaboratori domestici e lavoratori filippini nel paese del Golfo. A inizio anno il presidente filippino Rodrigo Duterte aveva annunciato uno stop ai visto di espatrio per cittadini filippini diretti nel Kuwait per lavoro, dopo l’omicidio di una lavoratrice 29enne. I funzionari governativi dovranno indagare sugli effetti del divieto e sull’impatto di questo sull’invio di somme in denaro dal Kuwait alle Filippine.