I titoli di oggi:
- Xi Jinping incontra i leader dei paesi dell’Asia centrale
- Cina, inaugurato un nuovo ente regolatore per la finanza
- Tiktoker fanno causa al Montana dopo il ban
- Singapore: seconda condanna a morte per possesso di marijuana in tre settimane
- Myanmar, l’indagine Onu rivela i dati sui fornitori di armi alla giunta
- Filippine, Sara Duterte lascia il partito Lakas-Cmd
Xi Jinping incontra i leader dei paesi dell’Asia centrale
Giovedì e venerdì, a Xi’an, il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato gli omologhi delle cinque ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale per il primo summit tra la Cina e paesi della regione, chiamato C+C5. I leader presenti erano Qasym-Jomart Tokayev (presidente del Kazakistan), Sadyr Japarov (Kirghizistan), Emomali Rahmon (Tagikistan), Shavkat Mirziyoyev (Uzbekistan) e Serdar Berdimuhamedov (Turkmenistan). Secondo quanto riportato da Reuters, Xi ha parlato singolarmente con ognuno dei presidenti, siglando una serie di accordi bilaterali su commercio e sicurezza, prima del vertice multilaterale di venerdì e della firma di un documento congiunto di cooperazione. Per la prima volta dalla caduta dell’Urss la Cina ha incontrato contemporaneamente i cinque Stati ex sovietici senza la presenza della Russia. Come riportato dal South China Morning Post, a seguito dell’inizio della guerra in Ucraina i cinque paesi dell’Asia centrale hanno iniziato a guardare alla Repubblica popolare come un partner alternativo a Mosca, fornendo il proprio sostegno a un più profondo impegno cinese nella regione. In un discorso tenuto durante il vertice, Xi ha detto che “il mondo ha bisogno di un’Asia centrale stabile e prosperosa” e che “la Cina è pronta ad aiutare” i paesi della regione, che dovrebbero opporsi alle “ingerenze esterne”.
Tra i vari accordi firmati, oltre a quelli commerciali, presente anche l’intenzione a collaborare in esercitazioni di antiterrorismo (con il Tagikistan) e a cooperare per prevenire “rivoluzioni colorate” nei rispettivi territori (con il Kazakistan). I cinque presidenti hanno poi promesso una maggiore partecipazione alla Belt and Road Iniziative (BRI) di Pechino, pronta a investire in nuove infrastrutture. La Cina è inoltre il maggiore importatore di gas naturale dalla regione. A margine del vertice tra Xi e Tokayev, il colosso statale del settore dell’energia cinese Sinopec e la kazaka KayMunayGaz hanno parlato di un nuovo progetto in Kazakistan. E intanto, come riportato da Agenzia Nova, in settimana Astana e Mosca hanno stabilito in via preliminare il percorso di un futuro gasdotto per sostenere le esportazioni dei due paesi verso la Cina.
Cina, inaugurato un nuovo ente regolatore per la finanza
Giovedì 18 maggio Pechino ha inaugurato un nuovo ente dedicato alla supervisione e alla regolamentazione degli affari finanziari: la National Financial Regulatory Administration (Nfra). Li Yunze, scelto come rappresentante del Pcc all’interno della nuova istituzione, ha spiegato alla stampa che la Nfra avrà il compito di “servire l’economia reale, prevenire i rischi finanziari e approfondire le riforme finanziarie.” Il tema della fragilità delle dinamiche speculative in finanza circola da tempo nei comunicati della leadership cinese e la creazione della Nfra è espressione delle riforme auspicate durante il 20° Congresso del Partito comunista cinese dello scorso ottobre.
Tiktoker fanno causa al Montana dopo il ban
Un gruppo di tiktoker americani ha fatto causa al Montana contro il bando alla piattaforma, appena firmato dal governatore repubblicano Greg Gianforte. Come raccontavamo ieri, lo stato americano ha deciso di vietare l’utilizzo di TikTok su tutti i dispositivi a partire dal 2024. Un divieto drastico destinato ad incontrare diversi ostacoli legali prima di poter diventare effettivo, soprattutto perché rischia di violare il primo emendamento della Costituzione americana, quello che garantisce la libertà di pensiero e di parola. La app cinese è attualmente vietata solo in India, mentre negli Usa è stato chiesto ai funzionari della Camera dei rappresentanti di eliminarla dai propri smartphone. A marzo l’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew, è stato invitato a parlare davanti al Congresso Usa e la casa madre ByteDance è tutt’ora nel mirino dei legislatori statunitensi in quanto costituirebbe una minaccia alla sicurezza nazionale.
Singapore: seconda condanna a morte per possesso di marijuana in tre settimane
Mercoledì un uomo è stato giustiziato a Singapore dopo essere stato condannato a morte per il possesso di circa 1,5 chili di marijuana. L’esecuzione è arrivata a sole tre settimane di distanza da quella di Tangaeaju Suppiah, a cui è stata inflitta la pena di morte per lo stesso motivo. Singapore ha una delle leggi per reati di droga più dure al mondo: emanata nel 1975, la norma porta alla condanna a morte nella maggior parte dei casi che prevedono il traffico di oltre 500 grammi di marijuana, 250 grammi di metanfetamina, 30 grammi di cocaina o 15 grammi di eroina. Come dichiarato dalla giornalista e attivista singaporiana Kirsten Han al New York Times, attualmente 51 dei 54 detenuti nel braccio della morte a Singapore lo sono per reati di droga. La maggior parte di loro appartiene alla minoranza malese, nonostante questa rappresenti solo il 14% della popolazione. Nel 2022 Singapore ha giustiziato 11 persone condannate per traffico di stupefacenti. “La pena capitale [per reati di droga] fa parte della strategia di prevenzione del danno”, si legge nella dichiarazione dell’Ufficio centrale narcotici del paese, e “la maggior parte dell’opinione pubblica è ancora ampiamente a favore” del suo utilizzo, ha detto Han.
Myanmar, l’indagine Onu rivela i dati sui fornitori di armi alla giunta
La giunta birmana ha acquisito nuove armi e strumentazioni militari per un valore di almeno un miliardo di dollari dall’inizio del golpe. È quanto rivela un report delle Nazioni Unite presentato nella giornata di giovedì 18 maggio, che fa l’elenco dei principali fornitori di armi delle forze armate birmane, il Tatmadaw: Russia, Cina, Singapore, India e Thailandia. La giunta militare ha, inoltre, aumentato significativamente il budget militare prevedendo una spesa dall’anno corrente al 2024 di 2,7 miliardi di dollari. Il tutto, evidenzia il relatore speciale Onu Tom Andrews, è stato funzionale alla continuazione degli attacchi su larga scala sia contro le milizie etniche e popolari che si oppongono al Tatmadaw, che contro i civili.
Filippine, Sara Duterte lascia il partito Lakas-Cmd
“Sono qui oggi per la fiducia del popolo filippino in me per guidare e servire loro e il Paese, e questo non può essere avvelenato dalla tossicità politica o minato da un esecrabile gioco di potere politico”. Con queste parole Sara Duterte, attuale vicepresidente delle Filippine, ha annunciato la decisione di lasciare i Lakas–Christian Muslim Democrats, di cui era Segretaria di partito. In quanto personaggio chiave nell’ascesa dell’attuale governo a guida Marcos, la decisione di Duterte potrebbe avere delle ripercussioni significative sugli equilibri politici all’interno della maggioranza, che durante le elezioni ha beneficiato di un forte sostegno popolare nei confronti della figlia dell’ex presidente Duterte. La decisione arriva a pochi giorni dalle dimissioni di Gloria Arroyo, che ha scelto di lasciare il suo posto da vicepresidente della Camera dei Rappresentanti dopo aver saputo di “essere sospettata di aver pianificato un colpo di stato” contro il presidente della Camera Ferdinand Martin Romualdez, cugino del presidente.
A cura di Sabrina Moles e Francesco Mattogno