I titoli di oggi:
- Xi chiede nuovi strumenti legali contro i rischi esterni”
- Per ridurre le emissioni di carbonio la Cina si rivolge alle famiglie
- Pronta la più grande centrale solare al mondo in vista della Cop28
- Cina, la competitività nel settore IA lascia indietro i lavoratori del “data labeling” nelle aree rurali
- La Corea del Nord sta militarizzando il confine con il Sud
- Vietnam e Giappone si consacrano “partner strategici”
- Cina-Usa: la guerra dei chip si sposta sul confezionamento
- Volo MH370: dopo dieci anni un’udienza per risarcimento e la richiesta di cercare l’aereo scomparso
Davanti ai “rischi esterni” la Cina deve dotarsi di strumenti legali per difendere gli interessi nazionali all’estero. Lo ha dichiarato ieri Xi Jinping durante un meeting del Politburo dedicato alla politica estera. L’incontro, che ha rimarcato la necessità di rafforzare il controllo del partito sulla diplomazia, ha posto come obiettivo approfondire la cooperazione internazionale in materia di applicazione della legge, rafforzare la protezione e l’assistenza consolare per i cittadini cinesi e costruire un forte “stato di diritto”. L’appello da una parte sembra alludere alla stretta subita dalle aziende cinesi (come Huawei e ByteDance) in occidente, dall’altra ai rischi sulla sicurezza personale fronteggiati dalla diaspora cinese in aree del mondo instabili, come l’Africa, l’Ucraina e il Medio Oriente.
Per ridurre le emissioni di carbonio la Cina si rivolge alle famiglie
Il governo locale di Shenzhen sta promuovendo il programma “Carbon Road for Everyone“, una delle iniziative della Repubblica popolare (i cosiddetti programmi “carbon inclusion”) per includere i singoli cittadini negli sforzi per raggiungere l’obiettivo zero emissioni di carbonio entro il 2060. Gli abitanti di Shenzhen che utilizzano i mezzi pubblici vengono premiati con “monete di carbonio”, da scambiare con buoni spesa e tessere di viaggio. Secondo quanto riportato dalle autorità, dal lancio ad agosto 2022 il programma ha registrato la partecipazione di 14,6 milioni di utenti e ha consentito la riduzione delle emissioni di 720.000 tonnellate metriche. Un progetto simile, lanciato di recente dalla People’s Bank of China nella città di Quzhou, consente ai clienti di guadagnare punti carbonio per migliorare il reting del proprio credito. A ottobre Shenzhen si è distinta anche per essere la prima città del paese ad annunciare piani per imporre un tetto alle emissioni. Entro il 2025 dovrebbe istituire un sistema di “doppio controllo delle emissioni di carbonio”, che sarà pienamente attuato nel periodo 2026-2030.
Secondo uno studio del 2021 dell’Accademia delle Scienze cinese, più della metà delle emissioni totali della Cina è emesso dalle famiglie, per un totale che supera le 10 miliardi di tonnellate metriche all’anno. Ma le preoccupazioni che nascono in merito a queste iniziative dirette ai singoli, come ha dichiarato a Reuters Yaqiu Wang del think tank Freedom House, sono motivate dalla “mancanza di trasparenza” e dai “precedenti del governo nell’uso dei big data per il controllo sociale”.
Pronta la più grande centrale solare al mondo in vista della Cop28
A pochi giorni dalla Cop28 di Dubai, i cui lavori inizieranno questo giovedì, negli Emirati arabi uniti (Eau) è stata completata la più grande centrale solare al mondo: si tratta del Dhafra Solar Photovoltaic Project, un parco solare da due gigawatt e 4 milioni di pannelli che si sviluppa su una superficie di 20 km nel deserto fuori Abu Dhabi, presentato come progetto di punta della Belt and Road Initiative (l’ebook di questo mese è proprio dedicato alla Bri. Scopri qui come ottenerlo). Secondo il principale appaltatore, la China National Machinery Industry Corporation, l’impianto è capace di generare energia per oltre 200 mila famiglie e dovrebbe aiutare Abu Dhabi a ridurre le emissioni di carbonio di 2,4 milioni di tonnellate all’anno, portando anche la percentuale di energia pulita a oltre il 13% del consumo complessivo dell’emirato. Il contratto di costruzione è stato firmato nell’ottobre del 2020 e il team del progetto è riuscito a completare l’impianto in tempo malgrado la crisi pandemica e le conseguenze per la catena di approvvigionamento.
La Corea del Nord sta militarizzando il confine con il Sud
Ieri il ministero della Difesa sudcoreano ha diffuso delle fotografie che mostrano le truppe nordcoreane mentre installano posti di guardia temporanei, trasportano armi da fuoco pesanti lungo il confine con la Corea del Sud e fanno la guardia notturna all’interno della Zona demilitarizzata (DMZ). La mossa giunge dopo le recenti dichiarazioni di Pyongyang, che la settimana scorsa ha comunicato che avrebbe ripristinato le misure militari sospese dal Comprehensive Military Agreement, un accordo firmato nel 2018 in un clima di riconciliazione durante la leadership di Moon Jae-in. Non molto tempo fa la Corea del Sud ha in parte revocato l’accordo in segno di protesta contro il lancio di un satellite spia militare nordcoreano. Il nuovo presidente dello Stato maggiore congiunto che si è insediato sabato, Kim Myung-soo, ha dichiarato che le forze armate di Seoul adotteranno in risposta “misure equivalenti”. Intanto, secondo i media nordcoreani, il satellite da ricognizione avrebbe scattato dal 25 novembre ad oggi foto non solo della base aerea militare statunitense Anderson a Guam, nel Pacifico, ma anche della Casa Bianca e del Pentagono, nonché di Roma.
Cina, la competitività nel settore IA lascia indietro i lavoratori del “data labeling” nelle aree rurali
Il lavoro di labeling, o etichettatura dei dati, nell’ambito dell’intelligenza artificiale (IA) è fondamentale per la manodopera non qualificata della Cina rurale. Ha contribuito all’occupazione di donne e persone a rischio marginalizzazione, in particolare nell’area nord-occidentale del Paese. Mentre il settore avanza – e l’IA si fa sempre più raffinata – la domanda di questo tipo di lavori però potrebbe progressivamente scomparire. Come spiega Sixth Tone, nel 2020 la Cina ha inserito il labeling tra i lavori emergenti, riconoscendone il potenziale come strumento di riduzione della povertà nelle aree scarsamente industrializzate. Ma all’aumentare della competitività nel settore, se le tecnologie di apprendimento automatico fino ad oggi avevano fatto uso dell’approccio human-in-the-loop in cui il contributo umano di etichettatura era fondamentale, le cose potrebbero cambiare. Le esigenze di produttività potrebbero presto togliere il lavoro a questa manodopera povera ancora emergente.
Vietnam e Giappone si consacrano “partner strategici”
Vietnam e Giappone hanno elevato le loro relazioni a “partnership strategica globale”. L’accordo è stato annunciato durante una visita del presidente vietnamita Vo Van Thuong a Tokyo, ed è la riprova che il Vietnam non è più solo la locomotiva del Sud-Est asiatico, ma inizia anche a consolidare i partenariati con le economie più competitive della regione. Il Giappone è la terza fonte di investimenti diretti esteri (Ide) e il quarto partner commerciale del Vietnam, con un commercio bilaterale che lo scorso anno ha raggiunto i 50 miliardi di dollari. Anche in questo caso gioca un ruolo l’inasprimento delle relazioni commerciali tra la Cina e l’Occidente. Questo, infatti, ha contribuito a incrementare gli Ide in Vietnam e la delocalizzazione degli stabilimenti delle multinazionali dalle aree della Cina meridionale al Sud-Est asiatico. Ad oggi Hanoi conta tra i suoi partner strategici oltre al Giappone, Cina, India, Russia, Corea del Sud e Stati Uniti.
Volo MH370: dopo dieci anni un’udienza per risarcimento e la richiesta di cercare l’aereo scomparso
Dopo dieci anni, le famiglie dei passeggeri del volo MH370 hanno chiesto un risarcimento presso un tribunale cinese. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha dichiarato che la Cina auspica che tutte le parti mantengano una comunicazione positiva e gestiscano correttamente la questione. L’udienza è iniziata lunedì, e alla richiesta di una compensazione monetaria si è aggiunta quella di riaprire le ricerche del jet della Malaysian Airlines. A bordo del volo scomparso misteriosamente l’8 marzo 2014 c’erano 227 passeggeri – per lo più cinesi – e 12 membri dell’equipaggio. L’ultimo segnale prima che ne se perdesse traccia è stato un’anomalia sonora registrata all’altezza dell’Oceano Indiano, forse l’impatto del velivolo con l’acqua.
Cina-Usa: la guerra dei chip si sposta sul confezionamento
La nuova fase della guerra dei chip tra Usa e Cina si sta giocando sul confezionamento. Come spiega Bloomberg, si tratta di un nuovo fronte della battaglia per la supremazia tecnologica tra le due maggiori economie mondiali. Gli Stati Uniti, infatti, riconoscono il potenziale del cosiddetto “packaging avanzato”, ma non sono i soli. Prima di loro la Cina ha beneficiato della scelta delle aziende produttrici di esternalizzare questa fase del processo produttivo, poiché l’attività di confezionamento dei semiconduttori era considerata secondaria per l’industria. Un vantaggio competitivo da non sottovalutare. Secondo Intel, gli Stati Uniti rappresentano solo il 3% della capacità di confezionamento mondiale. Ecco perché l’azienda statunitense punta su questa fase produttiva per rilanciare la competitività nel settore dei chip.
Di Agnese Ranaldi e Vittoria Mazzieri; ha collaborato Alessandra Colarizi