Le notizie di oggi:
- Xi chiede a Scholz “cooperazione vantaggiosa all’insegna del rispetto reciproco”
- Pechino riconosce il “diritto all’autodifesa” dell’Iran
- Dimissioni improvvise del primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong
- Colloqui “franchi e costruttivi” tra Cina e Usa
- Rapporto CHRD: continuano le intimidazioni di Pechino contro le famiglie di dissidenti
- Cina, scienziato giustiziato per spionaggio
- Gli Usa esplorano nuovi modi per far valere le sanzioni contro la Corea del Nord
Xi chiede a Scholz “cooperazione vantaggiosa all’insegna del rispetto reciproco”
“Finché entrambe le parti aderiscono al rispetto reciproco, cercano un terreno comune preservando le differenze, comunicano e imparano gli uni dagli altri e raggiungono una cooperazione vantaggiosa per tutti, le relazioni tra i due paesi continueranno a svilupparsi costantemente”. Con queste parole Xi Jinping ha accolto stamani il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in visita in Cina per esprimere la preoccupazione dell’Europa tanto in merito alla nuova strategia economica cinese, quanto riguardo al supporto fornito da Pechino alla Russia. Negli scorsi giorni il cancelliere tedesco aveva messo in chiaro che “la competizione deve essere giusta”, riferimento non troppo velato al nodo dei sussidi statali su cui sta indagando la Commissione europea. Ciononostante “abbandonare questo grande mercato non è un’opzione”, ha spiegato il presidente della Mercedes-Benz Kallenius, tra gli imprenditori ad aver accompagnato Scholz nel paese asiatico. Proprio oggi l’Ufficio nazionale di statistica ha rilasciato i dati economici per il primo trimestre: tra gennaio e marzo il Pil cinese è cresciuto del 5,3% rispetto al 5,2% dei tre mesi precedenti.
Oggi a Pechino non si è parlato solo di affari. Nel rivolgersi a Xi, il cancelliere ha affermato: “Oggi, vorrei discutere con lei come possiamo contribuire maggiormente a una pace giusta in Ucraina”.
Dimissioni improvvise del primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong
Si è dimesso, dopo vent’anni di mandato, il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong. Sarà sostituito da Lawrence Wong, già ministro delle Finanze e vice-primo ministro. Come sottolinea il Financial Times, si tratta della terza transizione di leadership dall’indipendenza del 1965. Il passaggio di consegne era previsto dopo l’estate, ma avverrà prima del previsto il prossimo 15 maggio. L’annuncio è arrivato dopo mesi in cui si mormorava che Lee fosse malato, anche se non è stato accompagnato da alcuna specifica. Secondo Asia sentinel, non si sa se intenda abbandonare anche la carica di segretario generale del Partito d’Azione popolare al potere. Anche la successione interna è un passaggio importante, infatti, perché Lee fa parte di una delle famiglie più influenti del Paese, ai vertici della politica dal 1959. “Oggi il premier Lee ha annunciato le sue dimissioni e il passaggio delle redini del potere, almeno in pubblico, anche se, come suo padre, senza dubbio tirerà i fili del burattino che ha scelto per molti anni da dietro le quinte”, ha detto Kenneth Jeyaratnam, segretario generale del partito di opposizione Reform Party, sulla sua pagina Facebook.
Colloqui “franchi e costruttivi” tra Cina e Usa
Nell’ambito di una visita di tre giorni conclusasi martedì 16 aprile, Daniel J. Kritenbrink, sottosegretario di Stato Usa per gli affari dell’Asia orientale e del Pacifico, e Sarah M. Beran, direttrice senior del Consiglio di sicurezza nazionale per gli affari della Cina e di Taiwan, hanno incontrato il viceministro degli Esteri cinesi Ma Zhaoxu. La nota diffusa il 13 aprile dal dipartimento di Stato Usa ha descritto la missione come uno sforzo per “mantenere le linee di comunicazione aperte”, mentre il ministero degli Esteri cinese ha definito i colloqui “franchi, approfonditi e costruttivi”, atti a promuovere la stabilizzazione e lo sviluppo delle relazioni bilaterali. Nel suo comunicato, Pechino ha anche “dichiarato la sua posizione solenne” su “una serie di parole e azioni sbagliate” di Washington riguardanti la situazione del mar Cinese meridionale, oltre a chiarire la propria posizione su Taiwan (due temi al centro dell’agenda del trilaterale Biden-Kishida-Marcos Jr dello scorso 11 aprile).
Pechino riconosce il “diritto all’autodifesa” dell’Iran
Tra i temi discussi anche la situazione in Medio Oriente. Nella stessa giornata dei colloqui, il 15 aprile, Pechino si è espressa sull’attacco iraniano a Israele. Durante una conversazione telefonica con il suo omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian, come riportano i media nazionali, il ministro degli Esteri Wang Yi ha dichiarato che l’Iran ha esercitato il diritto all’autodifesa, descrivendo il precedente attacco israeliano a Damasco come “una grave violazione del diritto internazionale” ed elogiando la dichiarazione di Teheran per aver ribadito il suo impegno a perseguire una politica di buon vicinato. Pronta la risposta delle autorità israeliane che per mezzo dell’ambasciata a Pechino hanno affermato di auspicare “una più forte condanna” da parte della Cina: “Per la prima volta l’Iran è emerso dall’ombra per rivelare la sua identità di Stato terrorista”, hanno aggiunto. La crisi in Medio Oriente è stata al centro di un confronto telefonico tra Wang e l’omologo saudita Faisal bin Farhan Al Saud.
Rapporto CHRD: continuano le intimidazioni di Pechino contro le famiglie di dissidenti
La Cina continua a perseguire illegalmente le famiglie di attivisti e dissidenti, nonostante l’impegno a porre fine alla pratica delle punizioni collettive. È quanto emerge dal rapporto della ong Chinese Human Rights Defenders (CHRD), diffuso lunedì 15 aprile, secondo cui da decenni la Repubblica popolare prende di mira sia i cittadini del paese che i membri della diaspora considerati oppositori di Pechino, rispondendo con intimidazioni e molestie, divieti di intraprendere viaggi, sfratti forzati e separazioni familiari. Una pratica, quella della punizione collettiva dei familiari delle persone condannate per reati di vario genere, che il 28 dicembre scorso le autorità hanno promesso di abolire. Ma secondo quanto dichiarato dai portavoce del CHRD al Guardian, non ci sono prove di attività legislative che hanno posto fine a questo genere di azioni. Secondo il rapporto, nel corso del 2023 si sono registrati decine di nuovi casi, come quello dell’attivista He Fangmei: secondo gli avvocati, ad aprile i suoi figli sono scomparsi dopo essere stati trattenuti con la forza in una struttura psichiatrica.
Ue, previste misure per sostegno al fotovoltaico europeo e nuova indagine sul settore medico cinese
I paesi Ue intendono impegnarsi in un maggiore sostegno ai produttori europei di pannelli solari. È quanto emerge da una bozza del documento “Carta solare europea” che, come riporta Reuters, prevede che la Commissione europea collabori con la Banca europea per garantire investimenti a sostegno di progetti nel settore, contestualmente all’emissione di sussidi da parte dei singoli governi nazionali. Non sarebbero incluse, tuttavia, restrizioni al commercio con l’estero. Sebbene i produttori europei abbiano chiesto all’Ue di prendere in considerazione misure di salvaguardia commerciale sulle importazioni cinesi, Bruxelles ha avvertito che bloccare l’import da Pechino potrebbe ostacolare l’espansione dell’energia green dei paesi europei. Secondo i dati dell’Agenzia internazionale dell’Energia, fino al 95% delle parti di impianti fotovoltaici installati nei paesi Ue proviene dalla Repubblica popolare.
Ma le preoccupazioni sul massiccio sostegno pubblico da parte di Pechino ai settori critici ha spinto Bruxelles ad avviare due indagini nel mese di aprile per verificare se gli offerenti cinesi nell’ambito del progetto europeo di un maxi-parco fotovoltaico in Romania abbiano beneficiato in maniera eccessiva di sussidi statali. Inoltre, secondo quanto riportato da Bloomberg, Bruxelles sarebbe pronta a lanciare una nuova indagine, ma questa volta per comprendere la gestione dei fondi per il settore delle tecnologie mediche in Cina, il cui valore nel 2022 è stato stimato dall’istituto Merics attorno ai 135 miliardi di dollari. L’Ue sostiene che Pechino mette in atto pratiche distorsive per raggiungere i suoi obiettivi entro il 2025 (l’85% di autosufficienza nazionale nelle “componenti di base per dispositivi medici” e il 70% per i dispositivi di fascia alta). Per privilegiare le proprie aziende, il governo cinese avrebbe in alcuni casi imposto requisiti severi alle imprese straniere attive nel settore (tra i principali produttori europei figurano Siemens e Philips). Se l’indagine dovrebbe dimostrare quanto sostengono i paesi Ue, alle aziende cinesi potrebbe essere limitato l’accesso alle gare d’appalto pubbliche europee.
Cina, scienziato giustiziato per spionaggio
Giustiziato per avere rivelato “segreti fondamentali” a un’agenzia di intelligence straniera. È la storia di Huang Yu, scienziato accusato di spionaggio e poi condannato a morte nel 2016, che è stata trasmessa dalla tv di Stato cinese in occasione della Giornata nazionale dell’educazione alla sicurezza, il 15 aprile. Il documentario, Guidata dall’innovazione, la sicurezza nazionale affila la spada, è stato prodotto dal Ministero della sicurezza di Stato, la principale agenzia di controspionaggio cinese, e tratta dei dieci casi di spionaggio più eclatanti. Diffuso anche a Hong Kong e Macao, secondo il South China Morning Post, ha anche lo scopo di ricordare al pubblico di rimanere vigile sulle minacce alla sicurezza nazionale.
Gli Usa esplorano nuovi modi per far valere le sanzioni contro la Corea del Nord
Gli Stati Uniti stanno cercando nuovi modi per far rispettare le sanzioni contro la Corea del Nord. Lo ha dichiarato lunedì la rappresentante statunitense presso le Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, in visita a Seul e oggi nella zona demilitarizzata. Tra le preoccupazioni, c’è l’idea che Pyongyang possa sentirsi incoraggiata nel portare avanti suo programma nucleare, anche perché il mese scorso la Russia ha posto il veto, e la Cina si è astenuta, sul rinnovo di un gruppo di esperti che da 15 anni controlla l’applicazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu contro il Paese. Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone hanno fortemente criticato l’accaduto. Durante un incontro con il Presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol e il ministro degli Esteri Cho Tae-yul, la diplomatica statunitense ha detto che gli Stati Uniti sosterranno gli sforzi della Corea del Sud per scoraggiare tale ipotesi.
A cura di Agnese Ranaldi e Vittoria Mazzieri
Laureata in Relazioni internazionali e poi in China&Global studies, si interessa di ambiente, giustizia sociale e femminismi con un focus su Cina e Sud-est asiatico. Su China Files cura la rubrica “Banbiantian” sulla giustizia di genere in Asia orientale. A volte è anche su La Stampa, il manifesto, Associazione Italia-Asean.