In Cina e Asia – Xi annuncia nuovi obiettivi contro il cambiamento climatico

In Notizie Brevi by Sharon De Cet

La Cina si impegna ad intraprendere nuovi passi per combattere il cambiamento climatico nel prossimo decennio. È quanto affermato da Xi Jinping nel quinto anniversario dell’accordo di Parigi, sottolineando che Pechino concentrerà i suoi sforzi nel ridurre le proprie emissioni in relazione alla crescita economica. In altre parole, mentre l’economia cinese continua a crescere, lo saranno anche le sue emissioni inquinanti, ma con l’impegno che entro il 2030 l’incremento sarà il 65% in meno rispetto alle cifre attuali. Il presidente cinese ha annunciato che per raggiungere questo obiettivo triplicherà la capacità di generazione di elettricità eolica e solare oltre ad aumentare la massa forestale del paese. Il leader cinese ha inoltre colto l’occasione per difendere la necessità di un approccio multilaterale alla questione dell’ambiente, in un sottile ma chiaro rimprovero alle politiche di Trump. Xi ha evitato di compiere mosse rischiose in attesa della nuova strategia di Biden sul cambiamento climatico: tutto sembra indicare un cambiamento verso un maggiore impegno nelle politiche ambientali del nuovo inquilino della Casa Bianca, ma Pechino per il momento aspetta. La Cina è il più grande emettitore di gas serra al mondo, quindi qualsiasi misura per contenere il problema è fondamentale nella lotta globale contro il cambiamento climatico. Tuttavia, secondo gli esperti, la forte crescita economica della Cina spingerà verso l’alto le sue emissioni fino a poco prima del 2030. Gli attivisti ambientali rimangono piuttosto critici nei confronti delle politiche ambientali di Pechino, colpevole di mettere il progresso economico sempre al di sopra di qualsiasi sforzo per ridurre i gas serra. [fonte NYT]

Troppo anziani: tribunale dello Shaanxi nega divorzio nonostante maltrattamenti

Un tribunale nella provincia dello Shaanxi, nella Cina nordoccidentale, ha negato il divorzio ad una donna che ha accusato il marito di percosse e maltrattamenti. Secondo il verdetto, reso pubblico su China Judgments Online, dopo che la coppia si è sposata nel 1980, la donna, soprannominata Li, ha cominciato a subire maltrattamenti da suo marito, ma per molti anni non aveva mai sporto denuncia per proteggere i tre figli. Tuttavia, la donna ha deciso di far causa per il divorzio sulla base del fatto che la relazione della coppia si era interrotta. Il marito, soprannominato Yang, non ha accettato il divorzio e sostenendo che, sebbene avesse torto, “è normale che le coppie di anziani scherzino”. Il tribunale della contea ha dunque respinto la richiesta di divorzio di Li, sostenendo che la coppia dovrebbe amare la felicità guadagnata duramente, soprattutto perché ormai i coniugi erano anziani. Il verdetto ha suscitato accese discussioni sulla piattaforma di blogging Weibo, dove la stragrande maggioranza degli utenti ha criticato la sentenza del tribunale, ritenuta inaccettabile. Inoltre, molti hanno affermato che un tale verdetto renderà le giovani donne più caute nei confronti del matrimonio, con particolare riferimento alla politica del “periodo di riflessione sul divorzio”, che entrerà in vigore il 1 ° gennaio ma che è già aspramente criticata dai cittadini. La nuova politica prevede che le coppie aspettino un mese dopo aver raggiunto un accordo e poi arrivino insieme per ritirare i loro certificati di divorzio. Se una delle parti cambia idea durante i 30 giorni o non si presenta dopo il periodo di riflessione, il divorzio può essere revocato. [fonte GT]

Un chip contro la depressione

L’ospedale Ruijin affiliato alla Shanghai Jiao Tong University School of Medicine ha annunciato che avvierà un progetto di ricerca clinica sul trattamento di neuro modulazione denominato Brain Computer Interface (BCI), ideato per coloro che soffrono di depressione resistente al trattamento tradizionale. Il progetto, che ha già superato le revisioni etiche, sta reclutando pazienti adulti la cui depressione è considerata come resistente al trattamento comune. Secondo i portavoce dell’ospedale, non è ancora chiaro quanti pazienti verranno reclutati. Le statistiche dell’OMS mostrano che si stima che la depressione colpisca 350 milioni di persone in tutto il mondo, e di queste il 20% resiste ai trattamenti tradizionali ed ai farmaci, compresi gli antidepressivi e le terapie cognitive. Secondo Sun Bomin, direttore del dipartimento di neurochirurgia funzionale dell’ospedale Ruijin, la tecnologia BCI può aiutare a curare i pazienti affetti da depressione tramite un trattamento di neuro modulazione che, con l’aiuto di un chip impiantato nel cuoio capelluto, rilascia una stimolazione elettrica direttamente ai circuiti neurali del paziente. La terapia farmacologica tradizionale, al contrario, sarebbe meno efficace nel trattamento delle malattie mentali, compresa la depressione, che sono principalmente causate dalla disfunzione dei circuiti neurali nel cervello. L’ospedale ha affermato di avere alcune delle sue tecniche BCI disponibili per uso clinico. Un primo caso, condiviso ai media cinesi venerdì scorso, ha coinvolto un uomo di 45 anni di nome Pan a cui è stata diagnosticata la depressione nel 2014. Pan ha iniziato a ricevere la terapia di impianto di elettrodi presso l’ospedale Ruijin nel 2017 dopo che quasi tutti gli altri metodi avevano fallito e, dopo tre anni di trattamento regolare, i sintomi della depressione sarebbero alleviati. [fonte GT]

Taiwan batte la Cina sulla crescita economica

Per la prima volta in quasi 30 anni, nel 2020 la crescita economica di Taiwan supererà quella della Cina continentale. Le previsioni segnalano un tasso di crescita nell’isola del 2,5% quest’anno mentre la PRC crescerà intorno al 2%, sebbene il governo di Pechino non abbia ancora pubblicato i dati ufficiali. Le due economie stanno guidando la crescita economica mondiale dopo essere riuscite a contenere efficacemente la pandemia di Covid-19. Secondo gli esperti, le ragioni della performance di Taiwan sono legate all’aver impedito un eccessivo calo del PIL all’inizio dell’anno, momento in cui il coronavirus ha colpito brutalmente il resto del mondo. La forza degli investimenti interni e delle esportazioni della sua potente industria dei semiconduttori ha fatto poi il resto. Complice il lockdown in varie parti del mondo che ha fatto crescere esponenzialmente la domanda di prodotti elettronici trainando le esportazioni delle aziende taiwanesi del settore. Inoltre, l’isola di Formosa ha approfittato delle restrizioni imposte da Washington sulla vendita di prodotti strategici per aumentare le sue esportazioni verso la Cina dell’11%. Ma questa crescita è rischiosa, sottolineano alcuni accademici, poiché l’eccessiva dipendenza di Taiwan dal mercato cinese mette l’isola in una posizione vulnerabile in caso di futuri problemi diplomatici. [fonte SCMP]

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