I titoli della rassegna asiatica di oggi:
– Washington è pronta a fermare la militarizzazione del Mar cinese meridionale – e la Cina è pronta a rispondere
– Apple Pay sbarca in Cina
– La Thailandia non è più un porto sicuro per i dissidenti cinesi
– Giappone, copertine dei magazine per adulti censurate nei convenience store: l’esperimento a Sakai
– Anche Nike abbandona Pacquaio dopo i suoi commenti omofobiWashington è pronta a fermare la militarizzazione del Mar cinese meridionale – e la Cina è pronta a rispondere
Il segretario di Stato americano John Kerry ha dichiarato di essere preoccupato da una possibile militarizzazione del Mar cinese meridionale, dopo la pubblicazione di immagini satellitari che mostravano lo schieramento di missili terra-aria su un’isola dell’arcipelago delle Paracel conteso con Taiwan e Vietnam.
La Cina ha però cercato di ridimensionare «il troppo rumore» fatto sulla questione, definendo le immagini un’invenzione dei media occidentali e ribadendo il diritto a proteggere il proprio territorio in accordo al diritto internazionale.
Ma la situazione preoccupa gli Stati Uniti e i suoi alleati nella regione (tra cui Vietnam e Filippine). Una crescente assertività cinese potrebbe avere conseguenze sulla libertà di navigazione (da qui passano importanti tratte commerciali) e sullo sfruttamento delle risorse naturali (in particolare aree di pesca). La Cina, scrive il South China Morning Post citando un esperto, potrebbe comunque essere pronta a inviare nel Mar cinese meridionale navi anti-missile nel caso di un’escalation di tensione con Washington.
Apple Pay sbarca in Cina
Il servizio di pagamento digitale tramite smartphone dell’azienda di Cupertino sarà disponibile in Cina da questa settimana, dopo un accordo con UnionPay, l’associazione delle carte bancarie di stato cinese. È una mossa, quella di Apple e UnionPay, che cerca di rompere il dominio di Alipay di Alibaba, gigante dell’e-commerce cinese, e di sfruttare la crescita del mercato degli smartphone nell’ex Impero celeste – il 68 percento dei cinesi ne ha uno. Il passaggio dalle carte fisiche alle app per smartphone è ormai un trend globale: anche Google e Samsung stanno lanciando le loro app in tutto il mondo. Entro il 2017 si prevede che il volume di pagamenti via cellulare sarà di mille miliardi di dollari.
La Thailandia non è più un porto sicuro per i dissidenti cinesi
Cresce la paura tra i cinesi richiedenti asilo in Thailandia dopo che almeno due dissidenti sono scomparsi nel nulla per poi ricomparire qualche settimana dopo in Cina sotto custodia delle autorità. La Thailandia non è più un «porto sicuro» per i dissidenti cinesi – molti dei quali sono considerati criminali nel loro paese – spiega un diplomatico occidentale a Reuters.
Eppure, sia da Pechino sia da Bangkok arrivano smentite su possibili pressioni politiche da parte della Cina sul governo thailandese. Sembra chiaro però che l’onda lunga del pugno duro di Pechino sugli attivisti per i diritti civili e sui giornalisti abbia ormai scavalcato i confini dell’ex Impero celeste.
Giappone, copertine dei magazine per adulti censurate nei convenience store: l’esperimento a Sakai
Prima in tutto il paese-arcipelago, la città di Sakai, Giappone centro-occidentale, ha deciso di avviare in via sperimentale una politica di censura delle copertine dei magazine e delle riviste di fumetti erotici per limitare l’esposizione dei minori a immagini pornografiche nei convenience store, i piccoli e diffusissimi supermercati aperti 24 ore al giorno. In tutto il Giappone le riviste per adulti – compresi fumetti con scene pedopornografiche – si possono trovare nei convenience store, a poca distanza dalle riveste di fumetti per bambini e adolescenti.
L’atteggiamento permissivo nei confronti dei materiali pornografici da parte delle autorità giapponesi attira da anni le critiche delle organizzazioni internazionali che invitano Tokyo a dotarsi di regole più severe in materia.
Anche Nike abbandona Pacquaio dopo i suoi commenti omofobi
La Nike interrompe i suoi rapporti con il pugile filippino Manny Pacquiao dopo i suoi commenti «ripugnanti» sugli omosessuali. Appena ieri, il pugile 37enne, politico della fazione cristiana-conservatrice delle Filippine in cerca di un posto in parlamento alle prossime elezioni, si era scusato sulla sua pagina Facebook per aver definito gli omosessuali «peggio delle bestie».
«Rimango contro i matrimoni omosseuali», aveva detto Pacquiao, «ma non condanno la comunità Lgtb». La comunità gay, che nonostante la maggioranza cattolica è molto forte soprattutto nella capitale, aveva a stretto giro diramato un comunicato in cui chiedeva di boicottarlo alle elezioni.