I titoli di oggi:
- Wang Yi incontra Jake Sullivan a Vienna
- Un gruppo di stati chiede all’Ue di ridurre la dipendenza farmaceutica dalla Cina
- Shannon You, la chimica di Coca-Cola che ha rubato “l’altra ricetta segreta”
- Cina, condannato al carcere un altro avvocato per i diritti umani
- Le aziende statali cinesi, un pilastro per l’autosufficienza tecnologica
- La sicurezza nel Mar cinese e in Myanmar è al centro del vertice Asean
Si è concluso ieri l’incontro a Vienna tra il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan e l’ex ministro degli Esteri cinese Wang Yi, oggi direttore dell’Ufficio della commissione Affari Esteri. Il readout della Casa Bianca ha riportato che le due parti hanno avuto “discussioni sincere, sostanziali e costruttive” su questioni chiave sia delle relazioni bilaterali tra Washington e Pechino che di sicurezza globale e regionale, come la guerra in Ucraina e le tensioni sullo Stretto di Taiwan. Il colloquio tra i due diplomatici è stato definito dalla Xinhua “franco, approfondito, sostanziale e costruttivo”, al fine di “fermare il declino e stabilizzare” le relazioni bilaterali. Tra gli argomenti citati dal readout cinese, oltre alla guerra in Ucraina e Taiwan, anche la situazione nella regione Asia-Pacifico. Si legge che Wang Yi “ha elaborato in modo esaustivo la posizione rigida della Cina sulla questione di Taiwan”. Entrambi i brevi readout hanno concordato nell’intenzione di “mantenere” e “fare buon uso” di “questo canale di comunicazione strategico”.
Un gruppo di stati chiede all’Ue di ridurre la dipendenza farmaceutica dalla Cina
A fine aprile la Commissione europea (Ce) ha proposto una revisione della legislazione farmaceutica: per alleviare la spesa pubblica in tema di sanità all’indomani della crisi pandemica, si mira a rilanciare gli investimenti con uno sguardo alla sostenibilità ambientale, all’accessibilità dei prezzi e alla “sicurezza dell’approvvigionamento”. A inizio maggio un gruppo di 19 paesi, tra cui figurano Belgio, Francia, Spagna e Germania, hanno esortato la Ce a compilare un elenco di “farmaci critici” da monitorare per evitare carenze di scorte. Il documento esorta l’Unione europea a adottare “misure più drastiche” per limitare la propria dipendenza dalle importazioni cinesi, asserendo che nel 2019 il 40% di tutti gli ingredienti farmaceutici attivi proveniva dalla Repubblica popolare. Reuters ha riportato che meno di cinque siti produttivi cinesi producono più del 50% degli ingredienti che soddisfano gli standard europei.
Shannon You, la chimica di Coca-Cola che ha rubato “l’altra ricetta segreta”
Nelle scorse ore Bloomberg ha pubblicato un lungo articolo che racconta la storia di Shannon You: un lavoro decennale come chimica nella sede della Coca-Cola di Atlanta, poi la scoperta nell’estate del 2017 che a breve perderà il lavoro assieme ad altre duecento persone. Il mercato delle bevande è sempre più affollato, e dopo un’epoca caratterizzata da “divertimento frizzante e cultura di massa” la Coca-Cola sta faticando a mantenere la sua posizione di mercato e sta avviando un piano di ristrutturazione. Nelle settimane successive, prima di lasciare l’azienda, You riesce a portarsi a casa alcuni “file segreti” di cui solo lei e un altro collega sono in possesso. Non si tratta della segretissima ricetta della bevanda, ma delle formule chimiche dei rivestimenti BPANI all’interno delle lattine di Coca-Cola: senza questo impercettibile strato di plastica la bevanda divorerebbe il metallo della lattina. Il piano della chimica è semplice: tornare in Cina, fare domanda per le sovvenzioni previste dal piano nazionale “Mille Talenti” e “costruire la prima linea di produzione di rivestimenti BPANI” nel paese. L’articolo riporta tutti i dettagli, ma non si conclude con il processo a You, tre anni dopo, per frode telematica, cospirazione per il furto e il possesso di segreti commerciali e spionaggio economico. Si parla anche della natura dei programmi nazionali cinesi per attirare in patria ingegneri e scienziati fuggiti all’estero per lavoro. Secondo alcuni, come l’ex vicedirettore esecutivo dell’FBI Jay Tabb, si tratterebbe di “una facciata per le operazioni di intelligence”, con cui il Partito comunista cinese “incentiva il furto di proprietà intellettuale”.
Cina, condannato al carcere un altro avvocato per i diritti umani
L’avvocato e attivista per i diritti umani Guo Feixiong è stato condannato a otto anni di carcere giovedì. La sentenza fa seguito a due condanne simili inflitte ai suoi colleghi Ding Jiaxi e Xu Zhiyong. Guo, il cui vero nome è Yang Maodong, è stato giudicato colpevole di diffamazione del sistema politico cinese e di incitamento alla sovversione del potere statale. Ai diplomatici di diversi Paesi è stato interdetto l’ingresso nel tribunale. I gruppi per i diritti umani lamentano l’arresto di centinaia di figure come Guo nell’ambito di un’aspra repressione del dissenso attuata in Cina da quando il presidente Xi Jinping è salito al potere nel 2012.
La sicurezza nel Mar cinese e in Myanmar è al centro del vertice Asean
La sicurezza nel Mar cinese meridionale e la crisi in Myanmar al centro del vertice dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (Asean che si è concluso giovedì. Le Filippine hanno invitato l’ASEAN ad allinearsi al diritto internazionale per gestire le tensioni nel Mar cinese meridionale. Il presidente Ferdinand Marcos Jr. ha ribadito che sostiene “un ordine marittimo basato su regole e ancorato alla UNCLOS (Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare) del 1982″. L’omologo indonesiano Joko Widodo, invece, ha lamentato il fatto che non ci siano stati “progressi significativi” verso l’attuazione del “Consenso in cinque punti” elaborato dall’Asean con il leader militare del Myanmar Min Aung Hlaing per risolvere la crisi in Myanmar. Ha sottolineato che le atrocità commesse non sono tollerabili, e che il piano per la pace conferisce all’Asean il mandato a impegnarsi con tutte le parti interessate, compresi i militari, che non sono stati invitati a partecipare al vertice.
Le aziende statali cinesi, un pilastro per l’autosufficienza tecnologica
La Cina vuole trasformare le sue imprese statali (SOEs) in aziende tecnologiche leader in grado di competere a livello globale con gli Stati Uniti. Wang Zhigang, ministro della Scienza e della Tecnologia, ha affermato in un comunicato che le SOEs controllate dal governo centrale dovrebbero essere i “pilastri” per “raggiungere l’autosufficienza e l’auto-miglioramento tecnologico” della Cina. Ha aggiunto che mentre molte aziende cinesi sono colpite dai controlli alle esportazioni imposti da Washington, le imprese statali dovrebbero incrementare gli investimenti nella ricerca e nella formazione di risorse umane qualificate.
A cura di Vittoria Mazzieri e Agnese Ranaldi