I titoli di oggi:
- Von der Leyen: “Rapporto con la Cina tra i più intricati e importanti al mondo”
- Chip war, iniziano a diminuire le apparecchiature destinate alla Cina
- Cina potenza mediatrice? Secondo Kuleba Pechino non ha ancora deciso
- Alibaba, Zhang spiega i dettagli della scissione del gruppo
- Bonus monetari per le agenzie che attireranno turisti a Hangzhou
- Pena di morte in Corea del Nord per droga, attività religiose e condivisone di video
Giovedì 30 marzo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è intervenuta durante un evento co-ospitato dai due think tank European Policy Center e Merics. A pochi giorni dalla partenza per Pechino, von der Leyen ha fatto una panoramica delle relazioni Cina-Ue a fronte delle ultime frizioni nate tanto sul piano economico, quanto commerciale. Per la leader europea il rapporto dell’Unione con la Cina è “uno dei più intricati e importanti al mondo”. “Il modo in cui lo gestiamo”, ha continuato von der Leyen, “sarà determinante per la nostra futura prosperità economica e per la sicurezza nazionale“. Questo discorso arriva poche ore dopo l’approvazione dell’iter di implementazione dello strumento anti-coercizione economica mirato soprattutto a ridurre l’impatto delle ritorsioni commerciali della Repubblica popolare. Ma, specifica la presidente della Commissione, “le nostre relazioni non sono bianche o nere, e nemmeno la nostra risposta può esserlo. Questo è il motivo per cui dobbiamo concentrarci sulla riduzione del rischio (de-risking), non sul disaccoppiamento (de-coupling)”.
Chip war, iniziano a diminuire le apparecchiature destinate alla Cina
Sono passati pochi mesi dalle prime manovre degli Stati Uniti indirizzate al fiorente settore dei microchip cinesi. Ora i dati sembrerebbero confermare l’efficacia delle restrizioni statunitensi, che nel frattempo hanno stretto diversi accordi con i partner per restringere l’accesso alle tecnologie chiave da parte di aziende cinesi. Secondo quanto riportato da Nikkei Asian Review, il calo delle esportazioni Ue in questo campo è da attribuire soprattutto ai Paesi Bassi. In caduta libera anche l’export degli Stati Uniti, attestatosi giù del 50%. “La Cina è in ritardo di un decennio nello sviluppo avanzato [dei microchip, ndr.]”, ha spiegato un esperto del settore, pertanto ridurre le tecnologie chiave per la produzione dei wafer più sofisticati potrebbe effettivamente rallentare la corsa di Pechino all’autosufficienza tecnologica. Proprio stamani il Giappone ha annunciato una generica restrizione di esportazione per oltre 23 tipi di apparecchiature per la produzione di semiconduttori. Non serve dire che il provvedimento mira a colpire soprattutto la Cina.
Cina potenza mediatrice? Secondo Kuleba Pechino non ha ancora deciso
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato al Financial Times che Pechino sta ancora “tastando il terreno, in termini di processo di pace”. Secondo Kuleba la Cina non ha ancora deciso se investire pienamente nel ruolo di intermediario per porre fine alla guerra russa in Ucraina, o se “intensificare il proprio sostegno a Mosca, anche fornendo le armi”. Il ministro ha anche detto di aver ricevuto rassicurazioni da parte del suo omologo cinese Qin Gang che la Repubblica popolare non sosterrà militarmente Mosca, pur evidenziando la mancanza di prove in merito. In più occasioni Pechino ha sottolineato il rispetto dell’integrità territoriale dei paesi come principio cardine della sua politica estera. Ma se all’indomani della pubblicazione del position paper cinese molti si aspettavano una presa di posizione più decisa sul conflitto, Xi Jinping non ha ancora accolto la richiesta di un colloquio con il presidente ucraino. Secondo Kuleba, tuttavia, la visita della scorsa settimana del presidente cinese a Mosca non si è rivelata essere così promettente: la Russia, anzi, sarebbe “furiosa per [.,.] la mancanza di sostegno da parte della Cina”. A parole, Pechino non tradisce alcun ripensamento. Proprio ieri il portavoce del ministero della Difesa cinese ha ribadito l’impegno a ha collaborare con le forze armate russe per “salvaguardare la sicurezza internazionale”.
Alibaba, Zhang spiega i dettagli della scissione del gruppo
In un incontro con gli stakeholders l’attuale Ceo di Alibaba Daniel Zhang Yong ha spiegato la trasformazione dell’azienda da gigante tech in un insieme di più entità con lo scopo di migliorarne il rendimento e limitare le speculazioni. La ristrutturazione di Alibaba come “operatore di risorse e capitali, piuttosto che un operatore commerciale” rappresenta il momento più significativo dalla fondazione dell’azienda da parte di Jack Ma e altri sedici fondatori. Nel suo discorso Zhang ha parlato di un tentativo di creare sinergie e stimolare la crescita di ciascuna delle sei entità nate dalla scissione del gruppo: “La stabilità non si basa su una direttiva amministrativa emanata a livello di gruppo, piuttosto è guidata dal forte valore che può essere creato attraverso le sinergie”. Nonostante la parabola di Alibaba racconti una storia di tensioni con il governo centrale, le ultime direttive da Pechino sembrano aver spinto le autorità locali a incentivare l’accesso delle imprese private al mercato al pari delle aziende statali, come prevede una bozza di legge avanzata dalla municipalità di Guangzhou a metà marzo.
Pena di morte in Corea del Nord per droga, attività religiose e condivisone di video
Il regime di Pyongyang condannerebbe alla pena di morte i cittadini per reati di droga, distribuzione di video sudcoreani e attività religiose. È quanto si legge nel rapporto pubblicato a cadenza annuale dal ministero dell’Unificazione della Corea di Seoul, reso pubblico ieri. Dalle 450 pagine del report, che includono le testimonianze di oltre 500 nordcoreani fuggiti dal paese raccolte tra il 2017 e il 2022, emergono dettagli sulle condizioni nei campi di prigionia nordcoreani, tra esecuzioni sommarie e torture. Secondo il ministero sudcoreano, la condanna a morte spetterebbe anche ai cittadini che tentano di attraversare il confine. Ad oggi circa 34 mila nordcoreani si sono stabiliti in Corea del Sud, ma il numero di disertori è diminuito drasticamente durante la pandemia, anche a causa della maggiore sicurezza alle frontiere. Nel 2021 soltanto 63 persone (ai minimi storici) sono riuscite ad attraversare il confine.
Bonus monetari per le agenzie che attireranno turisti a Hangzhou
Hangzhou, capitale della provincia cinese dello Zhejiang, una delle più ricche del paese, sta distribuendo bonus alle agenzie di viaggio per attirare i turisti. Le autorità locali hanno dichiarato che dal prossimo 13 aprile la città sovvenzionerà le agenzie di viaggio fino a 40 yuan al giorno per ogni turista che la sceglierà come metà delle vacanze. Circa 20 yuan a testa per coloro che provengono da Hong Kong, Macao e Taiwan. L’abolizione della politica Zero Covid ha coinciso con un boom di prenotazioni sui portali di viaggi e durante lo scorso Capodanno lunare si è registrato il record di viaggi degli ultimi tre anni. Ma nei prossimi mesi si prospettano numeri ancora più promettenti, dopo che lo scorso 15 marzo il ministero degli Esteri cinese ha annunciato il ripristino dei servizi per la richiesta del visto turistico.
A cura di Sabrina Moles e Vittoria Mazzieri