I titoli della rassegna di oggi:
– La guerra Usa-Cina sarebbe un disastro per il mondo
– Milionario «rapito» in vista del congresso?
– Nel 2016, sfumati 75 miliardi di dollari in acquisizioni cinesi all’estero
– La Cina annuncia una riforma dei gradi militari
– Oppo è il nuovo smartphone numero uno in Cina
– Le mogli dei soldati tra solitudine e segretezza La guerra Usa-Cina sarebbe un disastro per il mondo
Lo dice il Quotidiano del Popolo, secondo cui «se Stati Uniti e Cina si faranno la guerra l’un l’altro, il mondo intero potrebbe dividersi». L’ufficialissimo organo del Partito comunista cinese parafrasa così una frase nientepopodimeno che di Henry Kissinger, il vecchio diplomatico la cui missione segreta in Cina portò allo storico riavvicinamento tra Richard Nixon e Mao Zedong nel 1972. I timori di una guerra commerciale potenzialmente disastrosa o addirittura di uno scontro militare tra le due potenze nucleari hanno cominciato a crescere dopo la vittoria di Trump alle elezioni Usa dello scorso novembre e la Cina ricorre come spesso accade alla citazione della storia per dire la sua: non è il caso di interrompere una tradizione diplomatica ultra quarantennale di cui tutti hanno beneficiato.
Milionario «rapito» in vista del congresso?
Xiao Jianhua, il milionario prelevato dalle autorità cinesi a Hong Kong e trasferito in Cina sa molto, forse troppo. Di nazionalità canadese anche se cinese di nascita, Xiao ha fatto affari con la famiglia di Xi Jiinping e con altri altissimi funzionari cinesi. Ora, si ipotizza che sia stato messo «in custodia preventiva» affinché possa fornire informazioni riservate a Xi, aiutandolo in vista del grande rimpasto della leadership previsto al congresso del prossimo autunno, senza che al tempo stesso possa nuocere allo stesso presidente. Nel 2012, poco prima dell’insediamento dell’accoppiata Xi Jinping-Li Keqiang ai vertici del potere cinese, ebbero grande risalto due inchieste di Bloomberg e del New York Times che facevano le pulci alle ricchezze delle famiglie dello stesso Xi e dell’ex premier Wen Jiabao, rispettivamente. L’attacco diretto alla leadership è uno dei tabù più tabù che ci siano in Cina.
Nel 2016, sfumati 75 miliardi di dollari in acquisizioni cinesi all’estero
Quasi 75 miliardi di dollari per potenziali affari delle imprese cinesi all’estero sono stati cancellati a causa delle nuove norme e restrizioni che cercano di porre un freno all’emorragia di capitali o, quanto meno, di appurare che i soldi siano spesi bene. Si calcola che una trentina di acquisizioni che riguardano gruppi europei e statunitensi siano sfumate. I dati rivelano che il valore delle offerte cancellate è cresciuto di sette volte dai circa 10 miliardi del 2015.
La Cina annuncia una riforma dei gradi militari
Le prime indiscrezioni erano arrivate a dicembre, quando un generale aveva dichiarato che «la Cina predisporrà un sistema incentrato sui gradi per riorganizzare le questioni militari». Si annuncia inoltre che il grado militare rifletterà «le capacità, l’identità e lo status» degli ufficiali, il che lascia presagire un sistema misto tra meritocrazia e fedeltà alle direttive del Partito. L’obeittivo è la costituzione di un esercito moderno, in cui avrà un ruolo sempre maggiore la formazione professionale. Da tempo, la leadership cinese cerca di fare pulizia nell’Esercito Popolare di Liberazione, eliminando le sacche di corruzione e rinforzandone la capacità operativa.
Oppo è il nuovo smartphone numero uno in Cina
Mentre Apple registra il suo primo calo annuale nelle vendite in Cina, un nuovo rapporto di International Data Corporation (Idc) rivela che le vendite annuali di Oppo sono salite fino a 78,4 milioni di dollari, in crescita del 122 per cento anno su anno. I telefonini della semi sconosciuta (in Occidente) Bbk, compagnia di Guangzhou, battono la famosa Huawei, mentre al terzo posto c’è il brand Vivo, posseduto sempre da Bbk, che si aggiudica così circa un terzo del mercato cinese. Apple e Xiaomi sono rispettivamente al quarto e quinto posto, ma per la prima volta la multinazionale Usa vive un calo delle vendite. All’origine del successo di Oppo e Vivo, la politica dei costi contenuti a fronte di una tecnologia comunque ottima, che si rivela particolarmente felice nella Cina profonda.
Le mogli dei soldati tra solitudine e segretezza
Se il rapporto va in malora, la legge vieta comunque alle mogli dei soldati cinesi di chiedere il divorzio senza il consenso del marito, a meno che non possano provarne l’infedeltà, episodi di violenza domestica o qualche altra forma di cattiva condotta. La legge risale al tempo di guerra, quando serviva a proteggere i matrimoni dei militari in modo che potessero concentrarsi sul combattimento. Un militare anonimo confessa tuttavia a Sixth Tone che oggi moglie e marito dovrebbero avere uguali diritti, anche perché se un membro dell’esercito è fedifrago sul luogo di lavoro, il coniuge è pressoché impossibilitato a raccogliere prove, dato che non può accedere alla base militare senza il permesso del partner.