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In Cina e Asia – Ue e Cina avviano i colloqui sui dazi alle auto elettriche cinesi

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina e Ue avviano i colloqui sui dazi alle auto elettriche cinesi
  • Cina, gli Usa ufficialmente “concorrenti” nella corsa allo spazio
  • Cina, capo della propaganda del Pcc indagato per corruzione
  • Taiwan, Pechino potrebbe giustiziare i separatisti “estremi”
  • Hong Kong: la Corte d’appello esamina il caso di Jimmy Lai
  • Pechino toglie l’obbligo di prenotazione per molti siti turistici 
  • Usa, svelata la strategia per limitare il progresso tecnologico dell’esercito cinese
UE e Cina avviano i colloqui sui dazi alle auto elettriche cinesi

Sabato 22 giugno il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, e il Commissario europeo per il commercio, Valdis Dombrovskis, hanno avviato i colloqui (in videochiamata) in merito all’indagine dell’Unione Europea riguardante i sussidi “sleali” che Pechino verserebbe alle aziende cinesi produttrici di veicoli elettrici. Indagine che ha portato Bruxelles a decidere di alzare i dazi contro i marchi cinesi del settore a partire da luglio. Si tratta dei primi colloqui bilaterali sull’argomento e ci si aspettano altri incontri nelle prossime settimane. Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha detto che c’è spazio per una “fase di trattative” con Pechino, almeno fino all’eventuale approvazione definitiva delle tariffe prevista per novembre. Secondo il Global Times, le autorità cinesi starebbero spingendo per una rimozione delle tariffe provvisorie previste per il 4 luglio.

Nel weekend Habeck si trovava proprio in Cina per rafforzare i legami commerciali tra la Germania e la Repubblica popolare. Il ministro ha incontrato sia Wang che Zheng Shanjie, presidente della Commissione cinese per lo sviluppo e le riforme, ma non il premier Li Qiang cha ha cancellato il meeting all’ultimo momento. Sul tavolo anche i rapporti tra Cina e Russia, ritenuti da Habeck una delle principali ragioni alla base dell’indebolimento dei legami economici tra Pechino e Bruxelles.

Taiwan, Pechino potrebbe giustiziare i separatisti “estremi”

La Cina ha introdotto delle linee guida giudiziarie per la gestione dei casi di “separatismo” perpetrati da individui e organizzazioni che perseguono l’indipendenza di Taiwan dalla Repubblica popolare. Il comunicato congiunto è stato approvato dalla Corte Suprema del Popolo, dalla Procura Suprema del Popolo e dai ministeri della Pubblica sicurezza, della Sicurezza dello stato e della Giustizia. Secondo quanto contenuto nel documento le pene vanno dai dieci anni all’ergastolo, ed è inoltre prevista la pena di morte per i casi che si ritiene abbiano “gravemente messo in pericolo lo Stato e il popolo” . Commentando la misura, il presidente taiwanese William Lai lunedì ha dichiarato che “la democrazia non è un crimine; è l’autocrazia il vero male”.

Nel frattempo, un team di funzionari Usa ha raggiunto Taipei per parlare con le controparti taiwanesi di una potenziale “promozione” del ruolo di Taiwan all’interno delle Nazioni Unite, dove la Repubblica popolare ricopre il seggio della Cina. Questo perché, secondo quanto dichiarato dal dipartimento di Stato Usa “Taiwan ha dimostrato capacità e volontà di contribuire ad affrontare le questioni globali e sostenere la comunità internazionale”.

Hong Kong: la Corte d’appello esamina il caso di Jimmy Lai

Lunedì 24 giugno la Corte d’appello finale di Hong Kong ha iniziato a esaminare il caso di Jimmy Lai e altri sei ex parlamentari, precedentemente condannati per aver partecipato a una protesta illegale nell’agosto 2019. Un tribunale di grado inferiore aveva assolto gli attivisti pro-democrazia dall’accusa di aver organizzato la manifestazione, ma ne aveva confermato la colpevolezza per avervi preso parte. L’udienza rappresenta un nuovo banco di prova per il sistema giudiziario hongkonghese dopo le recenti dimissioni di alcuni giudici britannici. David Neuberger, ex presidente della Corte Suprema del Regno Unito, fa parte del collegio incaricato di supervisionare il caso dei sette attivisti.

Intanto un cittadino di Hong Kong, condannato a cinque anni di reclusione per istigazione alla secessione, ha presentato il primo ricorso contro l’Ordinanza sulla salvaguardia della sicurezza nazionale, entrata in vigore il 23 marzo scorso.

Cina, gli Usa ufficialmente “concorrenti” nella corsa allo spazio

Pechino ha affermato per la prima volta che gli Stati Uniti sono un “concorrente” della Cina nella conquista dello spazio. Nel nuovo piano strategico della China National Space Administration (CNSA) si menziona per la prima volta che: “È prevedibile che nei prossimi 20-30 anni la Stazione lunare cinese e il programma Usa Artemis competeranno in termini di tecnologia ed efficienza operativa sullo stesso palcoscenico storico e nella stessa posizione geografica (il polo sud della Luna ).” A maggio la CNSA ha proprio fatto passi avanti in questo senso inviando una sonda sulla faccia nascosta della Luna.

Cina, capo della propaganda del Pcc indagato per corruzione

Zhang Jianchun, vice capo del Dipartimento della Propaganda del Pcc, è stato messo sotto indagine per “sospette gravi violazione disciplinari e legali”, un’espressione usata comunemente per indicare accuse di corruzione. Le incriminazioni sono state rese pubbliche dal ministro della Propaganda Li Shulei durante un incontro del Dipartimento centrale della propaganda di venerdì 21 giugno. Come riportato da China Media Project, è raro che un funzionario della propaganda finisca indagato per corruzione: Zhang è il primo grande nome del settore a cadere dopo Lu Wei, ex direttore dell’Amministrazione del cyberspazio cinese (CAC), arrestato nel 2017 e poi condannato a 14 anni di carcere.

Pechino toglie l’obbligo di prenotazione per molti siti turistici

Salvo alcune eccezioni, come la Città Proibita o il museo nazionale, da questa estate non sarà più necessaria la prenotazione per visitare la maggior parte delle principali attrazioni turistiche di Pechino. Lo ha annunciato l’Ufficio municipale della Cultura e del Turismo della capitale cinese, prendendo una decisione analoga a quella di altre città del paese, come Shanghai e Suzhou, e adeguandosi alle indicazioni del governo centrale. Il provvedimento rientra tra i vari tentativi della Repubblica popolare di rilanciare il settore del turismo. A seguito della pandemia molti luoghi turistici hanno faticato ad attrarre visitatori, rendendo le prenotazioni (spesso macchinose e difficili per gli stranieri) non più necessarie.

Usa, svelata la strategia per limitare il progresso tecnologico dell’esercito cinese

Washington ha rivelato una strategia che mira a ostacolare l’apporto di capitali e tecnologia da parte di aziende americane all’Esercito popolare di liberazione (PLA). La bozza segue un piano firmato l’anno precedente dall’amministrazione Biden che chiede di frenare il possibile “sostengano lo sviluppo di tecnologie sensibili in paesi che potrebbero usarle per minacciare la nostra sicurezza nazionale”, come ha dichiarato al Financial Times il principale funzionario del Tesoro americano, Paul Rosen. La misura – che dovrebbe entrare in vigore entro fine anno – si applica su larga scala, dalle partecipazioni azionarie agli investimenti greenfield e alle joint venture.