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In Cina e Asia – Ucraina, Putin sostiene la proposta di pace cinese

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi: 

  • Ucraina, Putin sostiene la proposta di pace cinese
  • La Cina lancia una campagna per fermare il bullismo nelle scuole
  • Gli Stati Uniti vietano a una società cinese l’uso di un terreno vicino a una base nucleare
  • Cina, Washington alza i dazi contro veicoli elettrici e fotovoltaico
  • L’attivista thailandese Boong è morta in carcere per lo sciopero della fame
  • Cina e Usa, al via il primo vertice dedicato all’IA
  • Filippine, al via “l’occupazione” dei pescherecci nell’atollo conteso con la Cina
Ucraina, Putin sostiene la proposta di pace cinese

“Siamo positivi nella nostra valutazione dell’approccio della Cina alla risoluzione della crisi ucraina. […] A Pechino ne comprendono veramente le cause profonde e il significato geopolitico globale”. Queste sono alcune delle parole citate da un’intervista al leader russo Vladimir Putin pubblicata dall’agenzia stampa cinese Xinhua all’alba del suo viaggio in Cina, previsto per il 16-17 maggio. Il piano di “risoluzione pacifica” della crisi ucraina in dodici punti è stato emanato nel 2023 e aveva ricevuto una tiepida accoglienza sia dalla Russia che dai paesi NATO e Pechino è stata più volte accusata di connivenza con le operazioni di guerra russe.

La Cina lancia una campagna per fermare il bullismo nelle scuole

Il ministero dell’Istruzione cinese ha un nuovo obiettivo: proteggere e migliorare la salute mentale di studenti e insegnanti. E per questo sta lanciando una campagna per affrontare alcuni problemi, tra cui i troppi compiti a casa e il bullismo nelle scuole. È quanto annunciato dallo stesso dicastero in una nota pubblicata il 14 maggio, con la quale afferma l’impegno per la tutela dei bambini che provengono dalle zone rurali o dei minori che risiedono nelle campagne e i cui genitori lavorano nelle grandi città per gran parte dell’anno. Il provvedimento segue l’uccisione di un ragazzo di 13 anni nel nord della Cina, il cui caso ha innescato un acceso dibattito mediatico sulla criminalità minorile e sulla difficile situazione dei bambini lontani dai genitori. 

Gli Stati Uniti vietano a una società cinese l’uso di un terreno vicino a una base nucleare

Gli Stati Uniti hanno vietato a una società di criptovalute di proprietà cinese di utilizzare un terreno vicino a una base missilistica nucleare strategica americana. L’ordine richiede a MineOne Partners di vendere il terreno acquistato nel 2022, che si trova a circa un chilometro dalla base aeronautica militare Francis E. Warren del Wyoming, sede dei missili balistici intercontinentali Minuteman III, ha spiegato la Casa Bianca. Stando a quanto reso noto dall’amministrazione del presidente Biden, la ragione del provvedimento è da riconoscersi nella tutela della sicurezza nazionale. L’allarme è scattato dopo un’indagine del Comitato inter-agenzie per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cfius), preoccupato che le attrezzature “specializzate” per il crypto mining siano “potenzialmente in grado di facilitare le attività di sorveglianza e spionaggio”.

Cina, Washington alza i dazi contro veicoli elettrici e fotovoltaico

Martedì 14 maggio gli Stati uniti hanno annunciato un drastico rialzo dei dazi relativi a pannelli fotovoltaici, semiconduttori e veicoli elettrici prodotti in Cina. La misura porta le tariffe per le auto elettiche al 100% (rispetto all’iniziale 27,5%). L’aliquota sulle importazioni di pannelli solari e semiconduttori raddoppierà al 50%, mentre i dazi su alcune importazioni di acciaio e alluminio aumenteranno al 25%, più del triplo rispetto ai dati attuali. La misura arriva per contrastare la presunta potenziale “inondazione” di prodotti cinesi sul mercato statunitense.

“La Cina sta usando lo stesso copione che ha usato prima per alimentare la propria crescita a spese degli altri, continuando a investire, nonostante l’eccesso di capacità, e riempiendo i mercati globali con esportazioni sottostimate a causa di pratiche sleali“, ha spiegato alla stampa Lael Brainard, consigliere economico di Biden. Non si è fatta attendere la risposta delle autorità cinesi, che hanno denunciato “protezionismo” e un “tipico gioco politico” che “compromette il libero commercio”.

L’attivista thailandese Boong è morta in carcere per lo sciopero della fame

Un’attivista thailandese per i diritti umani e la democrazia, Netiporn Sanae-sangkhom, nota anche “Boong”, è morta il 14 maggio nel carcere di Bangkok dopo aver iniziato uno sciopero della fame. Lo ha reso noto il dipartimento penitenziario della capitale thailandese. La giovane, in prigione dallo scorso gennaio in attesa di giudizio, era stata incriminata per lesa maestà – che prevede pene fino a 15 anni di carcere – dopo aver partecipato nell’ottobre del 2020 a un corteo che ostacolò il percorso di un convoglio reale a bordo del quale viaggiavano la regina Suthida, moglie del re Maha Vajiralongkorn, e suo figlio, il principe Dipangkorn Rasmijoti.

Cina e Usa, al via il primo vertice dedicato all’IA

È iniziato martedì 14 maggio a Ginevra il primo incontro di alto livello tra rappresentanti di Cina e Stati uniti dedicato al tema dell’intelligenza artificiale (IA). L’incontro era stato promesso al termine del colloquio tra Xi Jinping e Joe Biden lo scorso novembre. Il meeting offre, secondo gli osservatori, una panoramica sull’approccio di Pechino alle tecnologie del futuro e l’intenzione dei due governi di mantenere aperti tutti i canali di comunicazione in materia di IA. Al vertice hanno partecipato Yang Tao, direttore generale del Dipartimento per gli affari nordamericani e oceanici, e diversi funzionari del ministero della Scienza e della tecnologia, della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma e altre agenzie governative.

“Per essere chiari, i colloqui con Pechino non sono incentrati sulla promozione di alcuna forma di collaborazione tecnica o sulla cooperazione nella ricerca. E le nostre politiche di protezione della tecnologia non sono negoziabili”, ha precisato un membro della delegazione statunitense alla Reuters. Secondo il readout cinese le due delegazioni hanno dialogato “in modo profondo, professionale e costruttivo”.

Filippine, al via “l’occupazione” dei pescherecci nell’atollo conteso con la Cina

Mercoledì 15 maggio un centinaio di imbarcazioni sono partite dalla costa filippina in direzione dello Scarborough Shoal, una delle aree sulle quali Pechino reclama la propria sovranità e costante motivo di scontri tra navi battenti bandiere filippina e cinese. Si tratta per la maggior parte di pescherecci che hanno preso parte a un’iniziativa voluta da alcuni attivisti per “salvaguardare l’integrità territoriale” del paese.

A cura di Serena Console e Sabrina Moles