In Cina e Asia – Tpp, ora c’è la firma

In by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna asiatica di oggi:

– Tpp, ora c’è la firma
– Corea del Nord pronta a lanciare un razzo a lunga gittata – Pechino infuriata, Seul e Tokyo in allarme
– Cina-US : «Più grande fuga di segreti in 30 anni». Occhi puntati su fratello assistente di Hu Jintao
– Xi Jinping nelle aree rurali: verso nuovi concetti di sviluppo
– Sempre più turisti in Cina nel 2016
– Le sfide del presidente birmano che verrà
Tpp, ora c’è la firma

I rappresentanti di dodici paesi affacciati sul Pacifico (tra cui Usa, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Canada) hanno firmato oggi a Auckland, Nuova Zelanda, un accordo di libero scambio, la Trans Pacific Partnership (Tpp), su cui era stato trovato un accordo a ottobre del 2015. L’accordo, ha detto il presidente Usa Barack Obama, riporta gli Stati Uniti in «vantaggio» sull’altra economia leader nell’area, la Cina, che da parte sua prosegue nel progetto della Nuova Via della Setauna zona commerciale che unisce Asia orientale, Europa e Africa.

Corea del Nord pronta a lanciare un razzo a lunga gittata – Pechino infuriata, Seul e Tokyo in allarme

I servizi di intelligence sudcoreani e i media giapponesi riportano che Pyongyang è pronta a lanciare un razzo a lunga gittata, dopo che attività sospetta è stata rilevata in una stazione di lancio nella zona occidentale del paese. Pyongyang aveva annunciato in precedenza che a febbraio avrebbe lanciato un satellite, ma c’è incertezza e preoccupazione. Il lancio di un razzo, mentre è in corso la visita di un funzionario cinese nel "Regno eremita", Wu Dawei, potrebbe essere interpretato come uno schiaffo alla linea "morbida" di Pechino con Pyongyang. Intanto Seul fa sapere di aver messo in preallarme la propria contraerea e l’aviazione, mentre Tokyo annuncia che le sue forze abbatteranno un eventuale razzo che dovesse mettere in pericolo la sicurezza nazionale.

Cina-US : «Più grande fuga di segreti in 30 anni». Occhi puntati sul fratello dell’assistente di Hu Jintao

Ling Wangcheng, fratello di Ling Jihua, fino al 2012 assistente dell’ex presidente cinese Hu Jintao, e businessman, sarebbe fuggito negli Stati Uniti l’estate scorsa e avrebbe consegnato alle autorità americane migliaia di documenti riservati. Alcuni di questi rivela il sito d’informazione Washington Free Beacon, ripreso dal South China Morning Post, riguarderebbero le procedure di sicurezza da adottare in caso di attacco nucleare. La Cina avrebbe richiesto l’estradizione per Ling, negata dagli Stati Uniti. I documenti riservati proverrebbero proprio da Ling Jihua, che è stato messo sotto inchiesta per corruzione ed espulso dal Partito nel 2015.

Xi Jinping nelle aree rurali: verso nuovi concetti di sviluppo

Servono nuovi concetti riguardo allo sviluppo economico, dice Xi Jinping, nel corso delle consuete visite pre-capodanno cinese alle «persone comuni» del paese. Innovazione, coordinazione, sviluppo verde, apertura e condivisione, riforme strutturali dell’approvvigionamento e avanzamento industriale – sono questi i fondamenti su cui deve avvenire lo sviluppo delle aree più arretrate del paese nei prossimi anni, ha sottolineato il presidente cinese in visita nelle basi della rivoluzione nella provincia del Jiangxi, nordest della Cina, parlando con i funzionari locali. Su questi nuovi principi si dovrà fondare lo sviluppo in questa nuova fase storica, in cui l’economia rallenta. Priorità alla tutela ambientale.

Sempre più turisti in Cina nel 2016

Per il 2016 è previsto un aumento del 2.5 per cento delle presenze turistiche in Cina: saranno 137 milioni gli stranieri che si recheranno per svago nel paese di mezzo. È il secondo incremento negli ultimi due anni, dopo il calo di affluenza nel 2011. Il business turistico già oggi vale 21 miliardi di dollari. Ma le autorità puntano a far crescere la torta: quest’anno e nei prossimi anni saranno le città di seconda e terza fascia a rivestire un ruolo fondamentale nell’attrazione di nuovi turisti

Le sfide del presidente birmano che verrà

A pochi giorni dall’insediamento del nuovo parlamento, il primo democraticamente eletto negli ultimi cinquant’anni, sono ancora molte le incognite che gravano sulle prossime elezioni del presidente del Myanmar, che dovrà sostituire l’attuale capo dello Stato, il generale Thein Sein. Nonostante la schiacciante vittoria della Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi alle elezioni di novembre, la giunta militare continua a detenere un quarto dei seggi parlamentari e le poltrone dei principali ministeri, come previsto dalla legge costituzionale del 2008. La stessa che impedisce alla coraggiosa leader di potersi candidare per lo scranno presidenziale, avendo figli che non sono cittadini birmani ma britannici.

Nell’attesa che venga fissata una data ufficiale, le poche indiscrezioni trapelate fino a questo momento indicano che il candidato della Lega nazionale per la democrazia (Lnd) potrebbe essere il medico personale di San Suu Kyi, suo fidato consigliere. Quello che è certo è che il nuovo capo di Stato ha davanti a sé una sfida enorme: completare la transizione verso la democrazia iniziata con le elezioni di novembre, porre fine ai conflitti con le numerose minoranze etniche che da decenni insanguinano il paese e tirare fuori la sua popolazione dal baratro della povertà. Il tutto dovendo fare necessariamente i conti con il potere che i militari continuano a esercitare in quello che fino a pochi mesi fa consideravano il proprio Stato.

[Foto credit: xinhuanet.com]