I titoli di oggi:
- Tecnologie strategiche: Xi chiede migliore gestione delle risorse
- La Russia passa allo yuan, annullato forum sulla cooperazione Cina-Ucraina
- Hong Kong maschera la crescita degli IDE verso la Cina
- La Russia acquista rifornimenti militari dalla Corea del Nord
Gestire correttamente le risorse nazionali per ottenere vantaggi competitivi nelle tecnologie strategiche. E’ quanto chiesto ieri da Xi Jinping durante la 27° riunione della Commissione centrale per l’approfondimento completo della riforma. La riunione, che ha visto anche la partecipazione del premier Li Keqiang, ha introdotto l’annuncio di linee guida per mobilitare più efficacemente le risorse a livello nazionale. Secondo la Xinhua, le misure più importanti riguardano la riforma del sistema accademico, il rafforzamento della conservazione delle risorse, il progetto pilota di commercializzazione dei terreni collettivi rurali destinati all’edilizia imprenditoriale e la promuovere di “un sano sviluppo del sistema sanitario e sanitario rurale“. La conferenza giunge proprio mentre l’anticorruzione sta mietendo vittime tra i funzionari incaricati di gestire i fondi statali destinati all’industria dei semiconduttori.
La Russia passa allo yuan, annullato forum sulla cooperazione Cina-Ucraina
Resta ambivalente il legame che la Cina intrattiene con la Russia di Putin, ancora impegnata nella sua “operazione militare speciale” in Ucraina. Il crescente acquisto di petrolio greggio da Mosca, i tentativi di aggirare l’esclusione di Mosca dal sistema SWIFT attraverso l’impiego di yuan e l’annullamento di un forum sulla cooperazione Cina-Ucraina nell’ambito di una fiera a Pechino nel Paese sono solo alcuni esempi. La Cina è sempre stata a secco di risorse energetiche, e importa infatti il 70% del suo greggio. Nonostante la pandemia, l’economia cinese continua a crescere, ed è prioritario per l’amministrazione del presidente Xi garantire al paese forniture stabili di risorse. Ecco spiegato lo strano fenomeno che si stava verificando a luglio nella provincia cinese dello Shandong, che vantava un prezzo della benzina inferiore del 25% rispetto al prezzo ufficiale del governo mentre nel resto del mondo il costo del petrolio saliva vertiginosamente. L’offerta di petrolio russo a buon mercato per la Cina ha portato le aziende dello Shandong a raddoppiare quasi la quantità acquistata a luglio rispetto a maggio. Il problema sono i pagamenti, perché la Russia è stata disconnessa dalla piattaforma SWIFT che regola le transazioni internazionali.
Secondo Nikkei Asia erano in corso forme di “baratto” come la fornitura di un carico di dispositivi informatici Xiaomi destinata a San Pietroburgo e decollata il 29 luglio dallo Shaanxi. Nel frattempo, dall’inizio dell’invasione è aumentata la domanda di yuan cinesi in Russia. Le sanzioni contro le banche principali hanno tagliato fuori Mosca dalle transazioni finanziarie globali. Ma la banca russa VTB ha dichiarato che lancerà trasferimenti in yuan cinese nel tentativo di aggirare la disconnessione dalla SWIFT.
Queste notizie arrivano in concomitanza con l’annullamento di un evento sulla cooperazione Cina-Ucraina che doveva tenersi presso una fiera commerciale di Pechino, organizzato dai diplomatici di Kiev per parlare di opportunità di investimento nel Paese. Il ministro del Commercio Wang Wentao ha dichiarato all’inizio di quest’anno che la Cina spera di mantenere normale il commercio sia con la Russia che con l’Ucraina, alla quale Pechino è legata per quanto riguarda l’approvvigionamento di prodotti agricoli e di hardware militari. Come sottolinea il SCMP, però, le statistiche commerciali ufficiali mostrano che i legami economici tra Pechino e Mosca negli ultimi sei mesi si sono approfonditi.
Hong Kong maschera la crescita degli IDE verso la Cina
I dati del governo cinese mostrano che gli investimenti esteri nell’economia sono cresciuti di quasi un quinto nel 2022, ma si tratterebbe di statistiche distorte dai flussi di capitale provenienti da Hong Kong. Le autorità cinesi celebrano il risultato come il segno che nonostante l’eterna discordia con gli Stati Uniti e con l’Europa – specie sul tema dei diritti umani e sulle questioni economiche – gran parte delle aziende multinazionali e degli investitori non vogliono lasciare le opportunità offerte da Pechino. Secondo Bloomberg, però, la gran parte dei flussi di investimento in Cina proviene da Hong Kong e fa parte di un meccanismo circolare chiamato “round-tripping” che sfrutta il trattamento preferenziale per i finanziamenti esteri. Gran parte del capitale è destinato poi all’industria dei servizi anziché al settore manifatturiero, ritenuto strategico per il governo nell’ottica di promuovere la sua economia verso una produzione a maggior valore aggiunto.
“L’era dei forti afflussi di IDE negli anni ’90 e nei primi anni 2000 è finita”, affermato Raymond Yeung, capo economista per Greater China, Australia & New Zealand Banking Group. “L’aumento degli IDE negli ultimi anni include una crescente presenza di entità cinesi con sede in centri di finanziamento offshore, rendendo l’espressione ‘investimento estero’ un termine improprio”. Secondo Bloomberg, Hong Kong è stata la fonte record del 76% di tutti gli IDE “effettivamente utilizzati” lo scorso anno.
La Russia acquista rifornimenti militari dalla Corea del Nord
La Russia sta acquistando rifornimenti militari dalla Corea del Nord, secondo l’intelligence statunitense, segno che le sanzioni internazionali si stanno rivelando efficaci per fiaccare l’offensiva del presidente Putin sull’Ucraina. Mosca si era già rivolta all’Iran per l’acquisto di droni, e si aspettava un supporto anche dalla Cina, che invece si è limitata ad acquistare petrolio a prezzo calmierato senza violare le interdizioni. Le ampie sanzioni economiche promosse da Unione Europea e Stati Uniti non sono riuscite a fermare l’attacco russo su Kiev, ma il blocco all’acquisto di armi e agli strumenti elettronici per fabbricarle è stato funzionale a ostacolare il rifornimento dell’esercito.
L’intelligence statunitense ha fornito pochi dettagli circa lo scambio. Ma se Mosca è costretta a rivolgersi ai due “pariah” della politica internazionale, Teheran e Pyongyang, significa che si trova alle strette, secondo alcuni funzionari statunitensi. D’altro canto, Iran e Corea del Nord hanno ben poco da perdere, essendo loro stessi tagliati fuori dal commercio globale a causa delle sanzioni internazionali imposte per limitare la proliferazione di armi nucleari. Secondo Frederick Kagan, esperto militare dell’American Enterprise Institute, non ci sarebbe nulla di high-tech in un proiettile di artiglieria da 152 millimetri o in un razzo in stile Katyusha prodotto dalla Corea del Nord. Ciò è sintomatico del fatto che il presidente Putin “non è stato in grado di mobilitare l’economia russa per la guerra neanche a livello più elementare”.
A cura di Agnese Ranaldi; ha collaborato Alessandra Colarizi
Laureata in Relazioni internazionali e poi in China&Global studies, si interessa di ambiente, giustizia sociale e femminismi con un focus su Cina e Sud-est asiatico. Su China Files cura la rubrica “Banbiantian” sulla giustizia di genere in Asia orientale. A volte è anche su La Stampa, il manifesto, Associazione Italia-Asean.