I titoli di oggi:
- Al via il summit Asean di Jakarta
- Il Sud-Est asiatico contro le bombe a grappolo Usa dirette in Ucraina
- Isole Salomone, la partnership con la Cina è ora ufficiale
- Via Yellen, Xi incontra la portavoce del Consiglio russo
- A cena con Yellen, i netizen cinesi criticano le donne che hanno condiviso l’esperienza sui social
- India e chip, Foxconn si ritira dalla joint venture con Vedanta
Al via il summit Asean di Jakarta
Martedì 11 luglio sono iniziati i lavori del summit Asean in Indonesia. L’incontro prevede la presenza dei ministri degli Esteri dei dieci paesi membri, con l’esclusione dei rappresentanti della giunta militare al potere in Myanmar. Proprio la questione birmana sarà uno dei temi centrali del dibattito, che si è riacceso dopo i tentativi – aspramente criticati – della Thailandia di riaprire il dialogo con i militari. Secondo quanto riporta l’agenzia stampa Reuters, Jakarta spingerà inoltre per portare avanti il discorso sulla definizione di un codice di condotta per il Mar cinese meridionale, i cui negoziati vanno avanti dal 2002.
Presente al summit anche la Cina, con la quale i paesi Asean cercano da tempo di trovare una soluzione alle contese territoriali e di uso del Mar cinese meridionale. Come confermato dalle autorità cinesi, il ministro degli Esteri Qin Gang sarà rimpiazzato dal diplomatico di Pechino Wang Yi per problemi di salute. Questo spiega anche la cancellazione all’ultimo minuto del viaggio di Josep Borrell in Cina che prevedeva un incontro tra i due.
Il Sud-Est asiatico contro le bombe a grappolo Usa dirette in Ucraina
La controversa decisione Usa di inviare delle bombe a grappolo in Ucraina non è stata accolta con favore neanche dall’Asia. O, quantomeno, da quei paesi che più hanno subito le conseguenze degli ordigni inesplosi rimasti dopo la conclusione della guerra in Vietnam. La critica più recente è arrivata dal Laos, che in una rara dichiarazione ufficiale si dice “estremamente preoccupato” per la recente mossa della Casa bianca. Anche il premier cambogiano Hun Sen ha condiviso un twitter rivolto direttamente all’amministrazione Biden: “Faccio appello al presidente degli Stati Uniti come fornitore e al presidente ucraino come destinatario di non usare le bombe a grappolo perché le vere vittime saranno gli ucraini”.
Isole Salomone, la partnership con la Cina è ora ufficiale
Le Isole Salomone e la Repubblica popolare cinese ora sono legati da una partnership strategica globale. Ad annunciarlo sono stati il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro dell’arcipelago Manasseh Sogavare in un incontro avvenuto lunedì 10 luglio, in occasione dell’arrivo del politico a Pechino. Il consolidamento delle relazioni bilaterali arriva dopo un negoziato che ha portato le Isole Salomone a recidere i rapporti diplomatici ufficiali con Taiwan per passare alla Cina, cosa avvenuta con l’arrivo di Sogavare al potere nel 2019. La mossa ha creato non pochi grattacapi al governo locale, che ha assistito agli scontri tra le forze governative e la popolazione dell’isola principale, Malaita, storicamente legata a Taipei. La partnership promette di aiutare lo stato insulare nel suo processo di sviluppo e modernizzazione, spiegano i report dell’incontro. La visita ha suggellato la firma di nove accordi, tra cui uno che prevede l’implementazione di una collaborazione tra le rispettive forze di polizia, che diventerà effettiva nel 2025. L’anno scorso i due governi avevano annunciato la partnership in materia di sicurezza sollevando preoccupazioni in tutto il quadrante circa una maggiore presenza cinese nel Pacifico meridionale.
Via Yellen, Xi incontra la portavoce del Consiglio russo
Lunedì 10 luglio Xi Jinping ha incontrato Valentina Matviyenko, portavoce del Consiglio della Federazione russa in occasione dell’ottava seduta del Comitato Cina-Russia per la cooperazione parlamentare. Ad assistere ai lavori il presidente del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo Zhao Leiji. Come riporta Xinhua, il terzo uomo del Politburo ha parlato di partner legati da una relazione prioritaria, che “si sostengono fermamente a vicenda su questioni che riguardano gli interessi fondamentali e le principali preoccupazioni reciproche”. Anche Xi ha mantenuto la narrazione del legame privilegiato sull’asse Mosca-Pechino, invitando la controparte a “guidare la riforma della governance globale nella giusta direzione e salvaguardare gli interessi comuni dei mercati emergenti e dei paesi in via di sviluppo”. Non pare sia stata invece discussa la questione della guerra in Ucraina, di cui i media cinesi non fanno alcuna menzione.
A cena con Yellen, i netizen cinesi criticano le donne che hanno condiviso l’esperienza sui social
Sono bastate un paio di immagini sui sociale per accendere le critiche dell’ala nazionalista del web cinese. A scatenare la rabbia online è stata la presenza di alcune donne a cena con la segretaria del Tesoro Usa Janet Yellen nella giornata di sabato 8 luglio. Il gruppo comprendeva l’amministratore delegato della sede cinese di The Economist Group Liu Qian e la notta scrittrice Hao Jinfang. Tra chi inneggia alle “spie americane” e chi critica di incoerenza ci sono anche nomi importanti dell’establishment, come il professore di politica internazionale presso la Fudan University Shen Yi. La dichiarazione ufficiale del Dipartimento del Tesoro statunitense riporta che, raccontando la scelta di Yellen di ospitare una delegazione di donne: “I contributi delle donne all’economia sono importanti per contribuire a garantire che la ricerca economica e l’elaborazione delle politiche riflettano adeguatamente le priorità della società”.
India e chip, Foxconn si ritira dalla joint venture con Vedanta
Solo una settimana prima Nuova Delhi annunciava il felice approdo della big tech statunitense Micron in quello che sarà il primo impianto di produzione di microchip del paese. Ma una brutta notizia attende il maxi conglomerato indiano Vedanta Group: il gigante dei chip Foxconn ha appena ritirato la joint venture che avrebbe permesso l’avvio della produzione in India. Non è chiaro perché l’accordo, dal valore di 19,5 miliardi di dollari, sia saltato. Ma Vedanta rassicura: “Abbiamo ottenuto la licenza per la tecnologia di produzione di chip a 40 nanometri da un importante produttore di dispositivi integrati e a breve acquisteremo una licenza per i 28 nanometri” e che c’è “una lista di altri partner” da considerare.
A cura di Sabrina Moles
Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.