I titoli di oggi:
- Roma sospende i pattugliamenti della polizia cinese
- Cina, non si arresta la campagna anticorruzione
- Xinjiang, la Cina nasconde gli open data sugli scambi commerciali
- Summit Onu sulla biodiversità, approvato accordo storico
- Matteo Ricci verso la beatificazione
- Tik Tok, Taiwan avvia un’indagine contro la app cinese
- India, pronto il primo treno a idrogeno
Pattugliamenti polizia cinese e italiana: arriva lo stop del Governo
Niente più pattugliamenti congiunti tra forze dell’ordine cinesi e italiani. È quanto emerge dalle ultime dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in un’intervista per Il Foglio pubblicata lunedì 19 dicembre: “Quelli dei pattugliamenti congiunti sono dei memorandum standard, che riguardano anche altri paesi. E infatti posso dire che quelle forme di collaborazione non verranno più praticate, né replicate in altre forme”. La questione era tornata all’attenzione dell’opinione pubblica dopo la pubblicazione del report dell’ong spagnola Safeguard Defenders, dove si denunciava la presenza di stazioni di polizia “informali” collegate alla Cina. I pattugliamenti, ha sottolineato Piantedosi, sono iniziati nel 2016 e poi sospesi nel 2019 a causa della pandemia.
Cina, non si arresta la campagna anticorruzione
Il 20° Congresso è terminato da quasi un mese, ma la campagna contro la corruzione all’interno del Partito Comunista cinese non ha subito rallentamenti. L’ultimo caso eclatante riguarda uno dei protagonisti dello sviluppo industriale degli ultimi anni, Xiao Yaqing. Il tecnocrate è stato direttore del ministero dell’Industria e dell’Information Technology tra il 2020 e il 2022, assumendo prima di allora diverse posizioni dirigenziali nelle istituzioni economiche. Secondo quanto annunciato dai media il funzionario ha patteggiato ripagando l’importo che avrebbe ricevuto in tangenti ed è stato ora declassato a uno dei livelli di carriera amministrativa più bassi.
In Xinjiang la campagna anticorruzione è invece arrivata ai vertici del governo locale con la condanna di Ainiwaer Siyiti, capo del dipartimento di Giustizia. Pochi i dettagli sulla natura delle accuse, rese note nella tarda serata di lunedì 19 dicembre, che parlano di “gravi violazioni della disciplina e della legge”.
Xinjiang, la Cina nasconde gli open data sugli scambi commerciali
La stretta statunitense sulle esportazioni in arrivo dallo Xinjiang si fa sempre più forte. E Pechino risponde. Nikkei Asia Review segnala come i dati governativi sugli scambi commerciali della regione autonoma non siano più accessibili, limitando così l’analisi da parte di attori esterni. Ora gli open data sull’export cinese, infatti, non sono più suddivisibili per unità amministrative. Lo Uyghur Forced Labour Prevention Act entrato in vigore lo scorso 6 dicembre vieta qualsiasi tipo di importazione dallo Xinjiang che possa essere stata frutto di lavoro forzato. Negli ultimi mesi è aumentato il volume delle merci bloccate alla frontiera, mentre gli ultimi dati dello US Customs and Border Protection parlavano di un valore complessivo delle importazioni pari a 736,4 milioni di dollari.
Summit Onu sulla biodiversità, approvato accordo storico
Nella notte tra domenica e lunedì 19 dicembre si è conclusa la plenaria del summit Onu sulla biodiversità. Il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework ha portato, dopo quattro anni di negoziati, alla firma di un accordo che prevede la tutela del 30% del patrimonio naturale a rischio della Terra e un fondo di finanziamento aggiuntivo che dovrà toccare i 10 miliardi di dollari entro il 2030. La Cop15, presieduta dalla Cina, ha anche portato alla promessa di ripristinare il 30% delle acque e degli ecosistemi marini degradati entro la fine del decennio. Firmato anche un accordo sulla biopirateria, ovvero lo sfruttamento delle risorse naturali e sequenze genetiche dagli ecosistemi di paesi terzi al fine di brevettare (rendendo così inaccessibile ai paesi più poveri) medicinali e prodotti all’avanguardia. Lin Boqiang, direttore del China Center for Energy Economics Research presso l’Università di Xiamen, ha parlato al cinese Global Times di un “notevole primo passo verso la protezione della biodiversità globale per i prossimi decenni” che “ha evidenziato il ruolo di primo piano della Cina in questo campo”.
Matteo Ricci verso la beatificazione
Il noto missionario Matteo Ricci (1552-1610) è ora un “venerabile”. Lo ha annunciato Papa Francesco nella giornata di lunedì 17 settembre, inaugurando così il processo che tradizionalmente porta alla beatificazione dei personaggi più meritevoli della cristianità. La figura di Ricci è nota per il suo lavoro di evangelizzazione in Cina, ma anche per aver tradotto in cinese diverse opere scientifiche e matematiche. Il processo di beatificazione, sottolinea Asia News, è molto complesso e nel caso di Ricci ha subito più volte dei rallentamenti. L’annuncio della “venerabilità” del gesuita ha un forte valore simbolico nell‘approccio della Chiesa di Roma verso Pechino. Più improbabile, al momento, la beatificazione di Xu Guangqi: rimane difficile ottenere l’accesso alla documentazione cinese che riguarda il discepolo di Ricci, a cui viene attribuito un ruolo fondamentale nella costruzione della comunità cristiana cinese.
Tik Tok, Taiwan avvia un’indagine contro la app cinese
Taipei ha dato il via a un’indagine nei confronti della app TikTok: la casa madre Bytedance non può svolgere attività commerciali su suolo taiwanese. L’accusa riporta che “negli ultimi anni, la Repubblica popolare cinese ha utilizzato le piattaforme social come TikTok per eseguire operazioni cognitive e infiltrazioni contro altri paesi, e c’è un alto rischio che il governo cinese stia raccogliendo informazioni personali degli utenti”. Sintetica la risposta di ByteDance, che conferma di non aver stabilito alcuna filiale localizzata a Taiwan. Una legge approvata nel 2019 ha introdotto forti limitazioni nei confronti delle app cinesi, sospettate di diffondere disinformazione tra la popolazione taiwanese con lo scopo di minarne le fondamenta democratiche. Nel frattempo, anche negli Usa si procede verso il divieto di installare la app sugli smartphone dei dipendenti federali.
India, pronto il primo treno a idrogeno
Nel 2023 in India partirà il primo treno a idrogeno prodotto localmente. Lo ha annunciato il ministro delle Ferrovie Ashwini Vaishnaw durante una conferenza stampa tenutasi lunedì. Il nuovo modello si chiama Vanda Metro e, nelle aspirazioni del governo indiano, dovrebbe gradualmente sostituire i treni presenti – molti dei quali ancora risalenti agli anni Cinquanta o Sessanta del secolo scorso.
A cura di Sabrina Moles
Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.