Ripartono i colloqui tra Stati uniti e Corea del Nord
Gli Stati uniti sono pronti a riprendere “immediatamente” i negoziati on la Corea del Nord on l’obiettivo di completare la denuclearizzazione della penisola entro il 2021, scadenza del mandato di Trump. Il segretario d Stato Mike Pompeo ha fatto sapere la prossima tornata di colloqui andrà in scena a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni unite e a Ginevra, dove il rappresentante speciale per la Nord Corea dovrebbe incontrare i delegati di Pyongyang. Il terzo meeting intercoreano – che si conclude oggi con la visita di Kim Jong-un e Moon Jae-in al sacro monte Baekdu -sembra aver dato frutti immediati. Con il solito entusiasmo da tastiera, Trump ha lodato la decisione di Pyogyang di aprire il sito missilistico agli esperti internazionali. Ma gli analisti sono piuttosto concordi nel ritenere la concessione piuttosto sottotono rispetto all’accelerata riportata dalle relazioni economiche e militari con Seul. Nel comunicato congiunto non si fa menzione né del numero né della localizzazione delle decine di testate nucleari di cui e in possesso il Nord. Un punto su cui Washington insiste da mesi.
L’Ue lancia la sua Belt and Road
La Commissione europea ha annunciato un piano di sviluppo per rilanciare la cooperazione tra il Vecchio Continente e l’Asia nel settore dei trasporti e delle infrastrutture energetiche. Il progetto, esposto in un documento di 13 pagine, ricorda molto la Belt and Road cinese sarà sostenuto economicamente da finanziamenti privati e banche di sviluppo attraverso un fondo da 60 miliardi di euro che servirà da garanzia in caso di fallimento dei progetti. La cifra dovrebbe superare i 300 miliardi tra il 2021 e il 2017. L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini ha messo in chiaro che non si tratta di una reazione a nessuna iniziativa che questa sia a Pechino, Washington, Mosca o Timbkttu. Ma il tempismo è quantomai sospetto. Solo pochi giorni fa, a stretto giro dal vertice Cina-Africa, Jean-Claude Juncker ha annunciato un piano di investimenti nel continente che ricorda molto la strategia utilizzata da Pechino a base di zone di libero scambio e nuovi posti di lavoro.
Media di Stato cinesi come agenti stranieri
Secondo fonti di Wsj e Bloomberg, il Dipartimento di Giustizia americano ha chiesto ai media di stato cinesi Xinhua News Agency e China Global Television Network di registrarsi sulla base del Foreign Agents Registration Act (FARA), legge di epoca nazista pensata per combattere la propaganda straniera e a cui dal 2016 sono costretti a rispondere alcuni organi d’informazione russi. La legge, che impone a chiunque porti avanti attività di lobby per conto di governi stranieri di fornire aggiornamenti costanti al Dipartimento, prevede alcune limitazioni come la perdita degli accrediti stampa per le attività del Congresso. Ad agosto sia Trump che il National Security Adivsor John Bolton hanno accusato non troppo velatamente Pecchino di aver cercato di influenzare l’esito delle presidenziali insieme a Russia, Iran e corea del Nord Secondo Foreign Policy, Washington avrebbe intenzione di estendere la FARA anche agli Istituti Confucio.
Giappone: la crisi demografica minaccia le forze armate
Il calo delle nascite non fa male solo all’economia giapponese. A risentire negativamente dei numeri sono anche le sue forze armate. Le cosiddette Jieitai, ovvero le Forze di autodifesa giapponesi create dopo la fine della seconda guerra mondiale con lo sopo di mantenere la pace e, di questi tempi, di difendere il paese dalle provocazioni nordcoreane. A causa del basso tasso di natalità, il numero di giapponesi nella fascia di età per il reclutamento (tra 18 e i 26 anni) è sceso a quota 11 milioni rispetto ai 17 milioni del 1994 e si prevede toccherà i 7,8 milioni nei prossimi 30 anni. E’ dal 2014 che l’esercito non riesce a raggiungere le quote di reclutamento previste, tanto che nell’anno terminato a marzo è arrivato ad assoldare appena il 77% dei 9.734 posti a disposizione.”A meno che non si riesca a sostituire un numero considerevole di persone con dei robot, tra vent’anni sarà difficile riuscire a mantenere l’attuale livello di capacità belliche”, ha affermato Akihisa Nagashima, ex vice-ministro della difesa. “E allora la situazione per il Giappone non sarà più pacifica”.
Abe pronto a diventare il premier giapponese più longevo di sempre
Oggi si sono svolte le elezioni del presidente del Partito liberaldemocratico (LDP) al governo in Giappone. Shinzo Abe ha vinto contro Ishiba per il terzo mandato di fila, è la prima volta per un presidente LDP. Abe era nettamente favorito, con l’appoggio della maggioranza dei parlamentari dell’LDP, mentre Ishiba ha puntato sui delegati locali del partito in campagna elettorale e li ha divisi a metà, segno che la base non è del tutto dietro Abe (forse complice anche un disastroso ultimo dibattito tv).