I titoli di oggi:
- Qin Gang incontra l’ambasciatore Usa in Cina
- Ottawa espelle il diplomatico cinese accusato di minacce verso un politico canadese
- Cina, alla Commissione centrale Xi chiede attenzione su demografia ed “economia reale”
- ChatGPT, in Cina la prima detenzione legata all’utilizzo del bot per produrre fake news
- LinkedIn chiude la app pensata per il mercato cinese
- Giappone, la Camera dei rappresentanti vota una controversa legge sui rifugiati
Qin Gang incontra l’ambasciatore Usa in Cina
“Non possiamo concentrarci sul dialogo mentre la Cina viene costantemente soppressa e contenuta. Non puoi dire una cosa e farne un’altra”. È quanto ha detto lunedì 8 maggio il nuovo ministro degli Esteri cinese Qin Gang durante l’incontro con l’ambasciatore statunitense a Pechino Nicholas Burns. Il meeting, il primo tra i due funzionari da quando Washington ha aumentato la stretta intorno al settore dei microchip cinesi e il caso del pallone abbattuto nei cieli Usa. Le recenti tensioni hanno raffreddato da mesi le comunicazioni di alto livello tra le due sponde del Pacifico. “La nostra opinione è che abbiamo bisogno di canali migliori tra i due governi e canali più profondi. Siamo pronti a parlare”, avrebbe poi promesso Burns in un recente incontro con i think tank. Qin ha colto l’occasione per ribadire la posizione di Pechino su Taiwan. Augurando: “Spero che gli Stati Uniti riflettano profondamente e lavorino con la noi per guidare le relazioni Usa-Cina fuori dalle difficoltà e riportarle sulla strada giusta”.
Le cose non vanno meglio in Europa, dove il ministro cinese si tratterrà fino a venerdì nell’ambito di un viaggio che lo porterà in Germania, Francia e Norvegia: Bruxelles starebbe valutando la possibilità di sanzionare le aziende cinesi accusate di aver venduto delle componenti strategiche che possono essere utilizzate per la produzione di armi nella guerra in Ucraina. La visita di Qin arriva anche in un momento delicato per le relazioni eurasiatiche: prima l’ambasciatore cinese in Francia che ha parlato di “non riconoscimento ufficiale” delle repubbliche baltiche, e la successiva chiamata tra Xi Jinping e Vladimir Zelensky.
Ottawa espelle il diplomatico cinese, la Cina ricambia
Il diplomatico cinese Zhao Wei è stato ufficialmente dichiarato “persona non grata”, pertanto dovrà lasciare il Canada entro cinque giorni. Lo rende noto la ministra degli Affari esteri Mélanie Joly, che in un tweet dichiara: “Non tollereremo alcuna forma di interferenza straniera nei nostri affari interni”. Il caso di Zhao Wei e le pressioni nei confronti del funzionario Michael Chong era venuto alla luce nel corso della settimana precedente, sollevando uno scandalo sulle ripercussioni nei confronti dei cittadini di origine cinese che all’estero sostengono cause non gradite a Pechino. Solo poco fa la Cina ha annunciato che reciprocherà con l’espulsione della console generale canadese a Shanghai: Jennifer Lalonde è stata definita “persona non grata” e dovrà lasciare il Paese entro il 13 maggio. Ora il botta e risposta rischia di compromettere nuovamente le relazioni bilaterali, migliorate solo di recente dopo le detenzioni incrociate dei due Michael e della CFO di Huawei.
Cina, alla Commissione centrale Xi chiede attenzione su demografia ed “economia reale”
Venerdì 5 maggio si è tenuto a Pechino il primo incontro della Commissione centrale per gli affari finanziari ed economici dal rimpasto del 20° Congresso di ottobre. In occasione dell’incontro il presidente Xi Jinping ha tenuto un discorso sulle priorità economiche del paese: “Dobbiamo comprendere appieno e trattare adeguatamente le nuove situazioni dello sviluppo demografico del nostro Paese”, riportano i media cinesi. Le preoccupazioni della leadership cinese arrivano nell’anno che ha registrato per la prima volta la recessione demografica della Cina, mentre si contrae la forza lavoro e la popolazione invecchia. I problemi di sicurezza in economia non si fermano al capitale umano, e il presidente cinese ha deciso di mettere al centro del suo discorso il tema della produttività manifatturiera e tech. “Garantire la sicurezza industriale dovrebbe essere la priorità di tutte le priorità”, ha commentato Neo Wang, amministratore delegato di Evercore Isi. Xi ha infatti sottolineato l’importanza di concentrarsi sull'”economia reale“, invitando a evitare settori come la finanza e il settore immobialiare per evitare il rischio di bolle speculative.
Proprio la sicurezza, però, si sta rivelando il principale ostacolo alla ripresa dei rapporti economici con l’esterno: dopo le indagini a carico delle società di consulenza e due diligence americane Mintz e Bain, le autorità cinesi hanno preso di mira Capvision, accusata di aver corrotto funzionari di aziende pubbliche cinesi per ottenere segreti di Stato.
ChatGPT, in Cina la prima detenzione legata all’utilizzo del bot per produrre fake news
Il dipartimento di Polizia della provincia nord-occidentale del Gansu ha affermato di aver arrestato un uomo con l’accusa di aver utilizzato ChatGPT per diffondere notizie false. Si tratterebbe del primo caso di detenzione (reso pubblico) legato all’uso improprio del chatbot americano nella Repubblica popolare (dove è accessibile solo con VPN), e un precedente interessante per capire come la Cina stia affrontando il tema dell’intelligenza artificiale generativa. L’articolo incriminato parlerebbe dell’uccisione di almeno nove persone in un incidente ferroviario che risalirebbe allo scorso 25 aprile. Accusato di “provocare problemi”, l’uomo rischia una pena massima di cinque anni. Negli ultimi mesi il governo cinese ha lavorato per regolamentare i deepfake e i contenuti generati artificialmente, un tema che sta muovendo anche le big tech occidentali come Facebook e Twitter.
LinkedIn chiude la app pensata per il mercato cinese
Il mercato cinese è un “ambiente troppo impegnativo”. La concorrenza è “feroce” e la crescita dei ricavi troppo lenta. Queste sono alcune delle ragioni dietro alla scelta di LinkedIn di chiudere InCareer, la app pensata esclusivamente per la Cina e lanciata meno di due anni fa. L’abbandono definitivo della app, che era stata creata per adattarsi meglio alle regole della rete cinese, è fissato ad agosto e fa parte di una più ampia campagna di tagli al budget e al personale. LinkedIn rimarrà in Cina nella sua versione “classica”, ma solo per assistere i clienti stranieri che operano in Cina per assumere e formare dipendenti al di fuori del paese.
Giappone, la Camera dei rappresentanti vota una controversa legge sui rifugiati
Martedì 9 maggio la Camera dei rappresentanti (la camera bassa nel sistema politico giapponese) ha approvato un emendamento che modifica la legge sull’immigrazione. La decisione, presentata come un tentativo di risolvere l’annoso problema dei centri di detenzione per immigrati irregolari, è stata criticata perché faciliterebbe il rimpatrio dei richiedenti asilo nei paesi di origine. Con il rischio, denunciano le associazioni di categoria, che chi non riesce a ottenere al primo tentativo lo status di rifugiato venga esposto al rischio di tornare a subire persecuzioni in patria. L’emendamento dovrà ora essere discusso dalla Camera dei consiglieri prima di entrare ufficialmente in vigore.
A cura di Sabrina Moles; ha collaborato Alessandra Colarizi
Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.