I titoli di oggi della nostra rassegna:
– Putin in Giappone per discutere un trattato di pace con Tokyo
– Pechino «sta militarizzando» le isole contese
– La Cina sostiene la campagna antidroga di Duterte
– Capodanno cinese: sei milioni di turisti in uscita
– India, arrestati per essere rimasti seduti all’inno nazionale Putin in Giappone per discutere un trattato di pace con Tokyo
Il presidente russo Vladimir Putin è atteso oggi in Giappone. Incontrerà il primo ministro Shinzo Abe nel suo «feudo elettorale» di Yamaguchi, una provincia rurale nel sud-ovest del paese-arcipelago. Secondo indiscrezioni diplomatiche, i due leader si incontreranno in un ryokan, albergo tradizionale, della località termale di Nagato, nella speranza che l’atmosfera rilassante possa conciliare uno «sincero» scambio di visioni e gettare le basi di un trattato di pace a 71 anni dalla fine della seconda guerra mondiale. Venerdì i due leader si sposteranno poi a Tokyo per discutere più nel dettaglio i piani di cooperazione economica congiunta sulle isole Curili, un piccolo arcipelago a nord dell’isola di Hokkaido — estremo nord del Giappone — a sovranità russa ma rivendicate anche da Tokyo. Sarà presente all’incontro anche il ministro degli esteri russo Sergeij Lavrov. La parte giapponese spera nella restituzione di almeno due delle quattro isole. Mosca sembra però intenzionata a fare ben poche concessioni.
Pechino «sta militarizzando» le isole contese
A dispetto delle affermazioni dei leader cinesi — «nessuna militarizzazione del Mar cinese meridionale» — immagini satellitari mostrano che la Cina ha installato alcuni sistemi antimissile su sette isole artificiali costruite nel tratto di mare conteso con Filippine e Vietnam. A rivelarlo è un think tank statunitense — la Asia Maritime Transparency Initiative del Centre for Strategic and International Studies di Washington — che ha diffuso le foto sostenendo che Pechino si stia preparando a un possibile conflitto. Il presidente eletto Donald Trump ha criticato l’atteggiamento cinese e annunciato che la sua amministrazione potrebbe adottare una linea più dura rispetto al predecessore. L’amministrazione Obama aveva finora tenuto una linea «morbida» nei confronti delle contese territoriali nel Mar cinese meridionale richiamando Pechino a preservare la libertà di navigazione. Già a ottobre di quest’anno, erano state diffuse immagini di piste d’atterraggio ad uso militare completate in alcuni atolli di questo tratto di Oceano Pacifico.
La Cina sostiene la campagna antidroga di Duterte
Un altro tassello si aggiunge al riavvicinamento tra Cina e Filippine promosso negli ultimi mesi dal presidente di Manila Rodrigo Duterte. Secondo l’ufficio governativo per la gestione delle carceri, Pechino ha donato al governo del paese-arcipelago 700 milioni di pesos (circa 14 milioni di dollari) per la costruzione di strutture carcerarie a sostegno della campagna antidroga di Duterte. Questi soldi, ha annunciato il direttore dell’ufficio, saranno utilizzati per la costruzione di un nuovo penitenziario a Quezon City. Da quando è in carica, da giugno 2016, Duterte ha lanciato una violenta campagna contro il narcotraffico che oltre alla polizia, vede coinvolti squadroni di vigilantes che ricorrono a omicidi extragiudiziali di spacciatori o tossicodipendenti. Nonostante la popolarità in patria, il presidente filippino è accusato dalla comunità internazionale di violazione dei diritti umani: il caso ha accentuato le divisioni tra Manila e Washington, alleato di lungo corso.
Capodanno cinese: sei milioni di turisti in uscita
Circa sei milioni di cinesi viaggeranno all’estero nel «ponte» di una settimana coincidente con le festività di Chunjie, il capodanno cinese. Al top delle preferenze, secondo l’agenzia viaggi Ctrip, ci sono Giappone e Thailandia. La Corea del Sud scende invece di quattro posizioni, forse per effetto delle tensioni diplomatiche sul sistema antimissilistico americano Thaad che hanno portato anche a una stretta sulle importazioni di prodotti culturali (in particolare telefilm e musica K-Pop) dal vicino asiatico. Sono in aumento i viaggi verso il Sudest asiatico (Cambogia e Vietnam) e gli Stati Uniti (con pacchetti per vedere le partite di basket del campionato Nba). Anche l’Italia è tra le mete predilette: il costo di un pacchetto vacanze nel Bel Paese per i turisti di Oltre muraglia è infatti sceso del 10-30 per cento rispetto all’anno scorso. Notizie soddisfacenti anche per il governo cinese: entro il 2020, infatti, Pechino punta ad aumentare il consumo di viaggi della popolazione a 7 mila miliardi di yuan (circa 960 miliardi di euro).
India, arrestati o picchiati per essere rimasti seduti all’inno nazionale
Dodici persone sono state arrestate lunedì scorso in un cinema di Trivandrum, Kerala, India meridionale, per resistenza a pubblico ufficiale e disturbo della quiete pubblica. I dodici erano rimasti seduti mentre nella sala cinematografica dove era in corso una rassegna internazionale veniva suonato l’inno nazionale indiano. Gli arrestati sono stati rilasciati poco dopo. In un episodio simile il giorno prima a Chennai, India orientale, otto persone sono state assalite dalla folla. I casi fanno seguito ad una sentenza della Corte suprema che ha stabilito l’obbligo per i gestori dei cinema del paese di suonare l’inno nazionale prima delle proiezioni e per il pubblico di alzarsi in piedi mentre la musica viene trasmessa. Esenti al momento solo i disabili dopo un caso di violenza ai danni di un cittadino con disabilità quest’autunno. Il partito al governo, il Bjp, del premier Narendra Modi, impegnato in una campagna di stimolo del patriottismo degli indiani, ha accolto con favore la decisione dell’alto tribunale. Non mancano però chi critica le autorità per voler trasformare liberi cittadini in «sudditi».